3. Bullizzata

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"Sei in anticipo, Holland" disse Darcey al ragazzo che si era appena appostato di fronte a lei.

Aveva passato tutta l'intera ora nel solito bar, provando ad abbozzare un nuovo disegno su commissione, che però non soddisfava alcuna sua aspettativa.

La causa principale era probabilmente la sbronza della sera precedente, a cui si aggiungeva l'aver spifferato una parte ben custodita di lei ad un quasi perfetto sconosciuto.

Non aveva nemmeno alzato lo sguardo dall'iPad che teneva appoggiato sul tavolo, per puntarlo su Tom. Così fu lui a muoversi per primo e prese posto nella sedia bianca di fronte alla castana.

"Che cosa stai facendo?" le domandò curioso, allungando il mento verso lo schermo nella speranza di capire qualcosa.

"Lavoro." rispose schietta lei.
"Cosa ti succede?" Tom continuava ad insistere per instaurare una conversazione, ma a quanto pare Darcey non ne era affatto in vena.

"Nulla di che. A parte aver confessato cose che non avrei dovuto ad un certo Tom Holland. Lo conosci?" alzò finalmente gli occhi, per farli incrociare con quelli nocciola del ragazzo.

"Per di più mancano ancora 10 minuti prima che io me ne debba andare da qui. Ciò significa che sei arrivato troppo presto, vorrei la mia privacy." aggiunge, rompendo il contatto visivo che si era creato.

"Forse l'alcol ti cancella la memoria..." suppose ironicamente Tom sorridendo nuovamente alla ragazza, che non accennava a modificare la sua espressione.

"Oh, tranquillo. Mi ricordo perfettamente di quando lo stesso Tom Holland, di cui ti paravo giusto tre secondi fa, mi ha invitata ad un appuntamento. Davvero lusingata!" Darcey esibì un sorriso tirato al ragazzo, prima di voltarsi a riporre tutte le sue cose nello zainetto a lato.

Chiuso anch'esso, si rivolse nuovamente al moro, che la guardava sconfitto. "Non ho voglia di parlare con te. La fuori ci sono milioni di persone che pagherebbero per farlo, vai da loro." mise un punto così alla loro discussione e si avviò alla porta del bar.

Tom era parecchio afflitto dal comportamento che aveva assunto la ragazza, aveva letteralmente aspettato con ansia questo momento. Avrebbe tanto voluto conoscere quella ragazza che alloggiava costantemente nei suoi pensieri dalla scorsa mattina.

Non capiva nemmeno perché le disturbava così tanto il fatto di avergli raccontato del padre e della madre. Infondo è una cosa abbastanza comune sfogarsi con la gente.

Ma lei, come già constatato più volte, era diversa.

Avrebbe voluto rincorrerla e indurla a parlare con lui, ma la verità era che non sapeva assolutamente nulla della ragazza castana e non voleva ferirla in alcun modo.

Alla fine Tom non mosse un dito e si limitò ad osservare la sua figura mentre oltrepassava la porta, facendola poi sbattere alla chiusura.

Sospirò affranto e alzò la mano destra per farsi notare da un cameriere, così da poter ordinare.

~•-»

Qualche mattina dopo il loro ultimo incontro, Darcey si trovava sempre lì, al suo solito.

Tom non aveva più osato entrare in anticipo nel bar e lei se ne andava sempre via una decina di minuti prima del dovuto.

Da fuori sembrava di si curo un comportamento stupido, ma lei ci aveva riflettuto una sera intera, fino a decidere che quel ragazzo avrebbe dovuto rimanere lontano da lei il più possibile.

Era qualcosa di inspiegabile, ma con la vicinanza a lui Darcey diventava talmente vulnerabile da poter rivelare qualsiasi segreto. Anche quelli meglio custoditi dalla ragazza.

Le 7 disfatte, e poi te. {Tom Holland}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora