Dean arriva fino all'appartamento di Sam, ma di lui non c'è traccia. Prova a chiamare anche Gabriel e gli risponde direttamente la segreteria telefonica. È tentato di andare a casa dei Novak, ma ha paura di confrontarsi con Cas e di vedere Jack. Non vuole che il bambino lo veda così agitato. Vorrebbe solo sapere dov'è suo fratello, sapere cosa sta succedendo e se...
In un ultimo tentativo, mentre guida verso casa, compone il numero di Benny.
«Ehi, Dean.»
«Ho bisogno di sapere se hai sentito qualcosa su Sam.»
«Come?»
«Mi hai capito, Benny, non fare finta di niente. Sam. Mio fratello. Hai sentito qualcosa?»
«Che dovrei aver sentito?»
«Sai di cosa parlo.»
«Ti fermo subito.» Il sospiro irritato di Benny gli arriva proprio mentre Dean parcheggia l'impala vicino al suo appartamento. «Non è che noi ex-tossici abbiamo un club segreto in cui sappiamo magicamente tutto di tutti.»
«Ma l'ultima volta-»
«L'ultima volta è stato un caso e lo sai bene.»
Benny ha passato l'adolescenza a provare ogni droga possibile, e l'età adulta a ripulirsi ed espiare quelli che crede siano i suoi peccati. Una volta, durante una delle sue ronde di volontariato in cui stava distribuendo volantini nelle zone malfamate della città, aveva visto Sam comprare della roba con la sua ragazza. Quando Dean aveva affrontato suo fratello – che doveva essere uno studente modello pronto a iniziare l'università, con la sua bella borsa di studio e una brillante carriera da avvocato davanti– tutto era crollato. Sam si faceva con Ruby da mesi, da quando John era morto, e spendeva tutti i suoi soldi per comprare roba e per stanze in schifosi motel in cui farsela. Non aveva mai iniziato le lezioni, perché perfino quella era stata una bugia. E niente di quello che Dean aveva provato a fare o dire era bastato a cavarlo fuori. Anzi, non avevano mai litigato come in quel periodo, e Dean non si era mai sentito così simile a John. Sam non aveva retto allo schifo che era stata la loro vita e Dean non aveva voluto sentire ragioni perché, ehi, erano in due ad averla vissuta.
Lo aveva giudicato, insultato, accusato.
Non lo aveva abbandonato, però.
E quando Sam era stato pronto a ripulirsi, Ruby ormai lasciata alle spalle, Dean aveva imparato a esserci senza giudicarlo, a rispettare i suoi tempi e le sue necessità, a non mettergli troppa pressione addosso. Così anche Sam era pulito da anni ed era riuscito a ricostruirsi una vita. E ora, all'idea di rivederlo com'era un tempo...
«Cosa hai saputo, mh?»
«Lui e Gabriel stanno combinando qualcosa. E sai che mio fratello si fa trascinare quando-»
«Aspetta, aspetta. Tu pensi che Sam e Gabriel il pasticcere si stiano facendo insieme da qualche parte?»
«Cas ha detto che... ha detto...»
Dean cerca di richiamare alla mente le parole esatte, ma è tutto perso nella nube di panico e apprensione.
«Potrebbe essere che ti abbia detto che stanno insieme e che tu non abbia capito niente, amico?»
«È solo che non capisco cosa dovrebbero fare, insieme. Insomma, non hanno niente in comune e si odiano, non ha senso. A meno che non ci sia di mezzo qualcosa che li accomuna tipo, che ne so, farsi in qualche motel o qualcosa del genere.»
«Dean... dovresti davvero parlare con tuo fratello di quello che c'è fra lui e Gabriel.»
«Non capisco.»
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Our Happy Ending | Destiel | ITA
FanfictionDean ha una vita semplice: un lavoro all'officina di Bobby, i venerdì sera al Roadhouse, una storia lunga un anno alle spalle e il desiderio (irrealizzabile?) di avere una famiglia tutta sua, un giorno. Poi un certo Castiel Novak porta a riparare la...