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Un ora dopo...

"Hey Sofi respira, sei al sicuro adesso" mi rassicura White tenendomi stretta fra le sue braccia e accarezzandomi delicatamente i capelli mentre Edward, un suo braccio destro, sfreccia sulle strade ormai libere.

Non voglio ripensare a quello che è successo prima, sono ancora troppo scossa.

Quell'uomo...

Le sue mani...

La pistola...

Per la prima volta ho avuto paura di morire.

Involontariamente nella mia mente rifiorisce passo per passo tutto l'episodio e ricomincio a piangere sul petto dell'uomo che mi tiene stretta a se, anche se avevo smesso da poco.

Non so cosa sarebbe successo se non ci fosse stato lui in quel momento, forse sarei morta... forse sarei stata rapita... o mille altre cose che fortunatamente sono state impedite dal suo arrivo.

Nei minuti iniziali non ho capito niente, un attimo prima ero a correre con White ed Ed verso l'uscita e un attimo dopo nelle mani dei messicani.

"Piccola sei al sicuro, riposati. Non pensare più a quello che è successo. Non permetterò più a nessuno di toccarti" sussurra nel mio orecchio lasciandomi subito dopo un premuroso bacio sulla fronte.

Nelle sue braccia mi sento al sicuro anche se ho paura di fidarmi troppo. Ma in questo momento non posso fare altro che lasciarmi trasportare dal suo profumo per cercare di calmarmi.

Adesso vorrei avere al mio fianco mia madre, l'unica che sa veramente come calmarmi velocemente.
Purtroppo sono a conoscenza che questo non può succedere visto che ci dividono più di nove ore di aereo, quindi mi devo accontentare delle braccia di White, che nonostante tutto non sono così male.

Vengo risvegliata dai miei pensieri appena sento il suo corpo muoversi e scendere con me in braccio dalla macchina. Mi guardo velocemente intorno e constato di essere in un garage pieno di auto sportive, quindi suppongo velocemente di essere a casa sua.

"S-siamo da te?" chiedo cercando di bloccare i singhiozzi del pianto.

"Si, adesso saliamo all'attico così cerchi di riposare" risponde mentre si avvia verso l'ascensore che sale velocemente al piano selezionato.

Le porte si aprono direttamente all'intero della casa e nonostante la testa nascosta nel suo petto riesco a scorgere qualche dettaglio della casa, anche se al momento non mi importa niente, infatti richiudo gli occhi.

White continua a camminare per l'attico fin quando non capisco di trovarmi in una camera dato che mi appoggia su un letto.

Apro leggermente gli occhi e noto subito di essere in camera sua per la grandezza e eleganza, ma non ho voglia di stare da sola quindi anche stare nello stesso letto con lui mi va bene.

"Vuoi cambiarti?" domanda sedendosi sul bordo del letto.

Annuisco leggermente.

"Ti prendo una delle mie maglie, poi se riesci puoi andare in bagno a metterla"

Rispondo di nuovo positivamente con la testa facendolo alzare dal letto e tornare poco dopo.

Mi alzo lentamente e afferro la maglietta per dirigermi verso il bagno indicato.

Entrata al suo interno mi avvicino al lavandino e sciacquo la faccia per risvegliarmi e cercare di scacciare via qualche pensiero.

Rialzando la testa alcuni secondi dopo vedo le mie orribili condizioni riflesse allo specchio davanti a me.

Due anime distanti... forse non troppo (incompleta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora