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3 settimane dopo...

Da quando sono tornata alla mia vecchia e frenetica vita accademica, mi sembra di essere rinata. Passare due settimane chiusa in casa con tre uomini, di cui due con seri problemi di stress, era stata una dura sfida. Mi era mancato ridere, scherzare, ingozzarmi davanti alla tv, ma soprattutto preparami in pochissimi minuti perchè la sveglia non suona.

Inoltre ho deciso di lasciare il lavoro nella piccola libreria dato che papà ha fatto decadere la mia "punizione". Mi è dispiaciuto prendere questa decisione, perchè era l'unico momento in cui mi rilassavo, ma devo rimettermi in linea con i programmi accademici altrimenti sono nella merda.

Con William in questo periodo ci siamo visti poco, dato che è andato in giro per l'America a sistemare alcuni problemi.
Fortunatamente torna oggi e non vedo l'ora di vederlo. Non avrei mai pensato di dirlo ma mi è mancato tantissimo. Forse anche perchè sono passata all'improvviso dal vederlo tutti i giorni a stare separati.

Adesso sto tornando a casa dall'accedemia con Jess e Phil, dopo un estenuante sessione di studio pomeridiana. La cosa positiva è che per riprenderci abbiamo deciso di ordinare il sushi.

Il sushi mi mette sempre il buon umore!

"Sofi, quando torna William?" domanda la mia amica mentre passeggiamo verso l'abitazione, dato che per oggi abbiamo preso la metro.

"Mi ha detto che torna oggi, ma non so quando arriva"

"Non vedo l'ora! Così finalmente domani possiamo andare a divertirci!" dice felice.

Ecco, mi ero dimenticata! La cosa che non sopporto di William è il fatto di avermi vietato di andare in qualsiasi locale.
Abbiamo provato anche in locali che non erano suoi e la risposta dei bodyguard era sempre "Mi dispiace signorina Volkov ma non può entrare". Ho provato a usare la carta con il falso nome, ma naturalmente mi hanno riconosciuto dal volto.

Ho capito che è spaventato per la mia sicurezza e bla, bla, bla, ma vietarmi di divertirmi anche no! Appena lo rivedo mi sente!

"Hey! Stai attendo dove vai cretino!" esclamo irritata dato che un ragazzo di corsa mi è appena venuto contro e per poco mi sono retta in piedi.

"Scusa non vol..." inizia a dire prima di fermarsi.

Lo riconosco appena alzo lo sguardo. Jackson.

Non lo vedevo da quella sera al Ghost, dato che per lasciare il posto di lavoro ho parlato al telefono con il padre.

"S-sofia da quando tempo, non mi aspettavo d'incontrarti" dice rompendo il silenzio che si era appena creato.

"Come va?" continua poiché non aveva ricevuto risposta da parte mia.

"Tutto bene, anche se sono abbastanza stanca per l'accademia"

"Sofi, io e Phil corriamo a casa che è arrivato il corriere con i miei trucchi" afferma Jess interrompendoci e senza darmi il tempo di rispondere, come sempre, si allontana.

"Cosa è successo quella sera? Perché non ti sei fatta sentire?" domanda dato che siamo rimasti soli.

Odio quando mi trovo in queste situazioni dove ci sono persone non appartenenti alla nostra vita, perché non so cosa dirgli.

"È venuta la mia famiglia a trovarmi e sono stata con loro nell'attico in centro. Per questo non ero in zona" rispondo con una scusa che mi sembra abbastanza solida per essere stata inventata in due secondi.

"Ed è per questo che sei sparita? Non mi hai risposto nemmeno a uno dei milioni di messaggi che ti ho mandato. Mi hai fatto stare in pensiero" afferma iniziando a innervosirsi.

Due anime distanti... forse non troppo (incompleta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora