Capitolo #3

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Louis pov's

La giornata cominciò come tutte le altre, erano alle 6:30 e mi sono alzato dal letto sono andato sotto la doccia e alle 7 sono uscito dalla camera e andai fuori a fumare una sigaretta e lo trovai lì seduto su una panchina con lo sguardo vuoto a giocare con i suoi riccioli che si ritrovava in testa. Io mi sedetti vicino a lui e guardammo l'infinito insieme e furono i 5 minuti più belli finché io non ruppi il silenzio dicendo "mi dispiace..." lui mi guardò per un secondo per poi abbassare di nuovo lo sguardo "si mi dispiace perché sono solo un coglione che conosci appena e già ti giudica, mi dispiace per averti urlato contro, mi dispiace per tutto..." gli dissi, quasi incerto "Ashley sa tutto...di quel bacio, di quella notte, e poi ci siamo baciati ed è stato bello quel bacio, ma non era il tuo bacio, le tue labbra morbide sulle mie, quel tuo burrocacao alla ciliegia, e sai la cosa buffa e che quando lei si è addormentata tra le mie braccia volevo che c'eri tu e non lei, e per quanto io le voglio bene, lei non sarà mai te, e anche se vorrei lasciare tutto e stare con te, non posso perché diventerei come mio padre e diventerei una disgrazia per la mia famiglia perché  io e te siamo sbagliati, io sono sbagliato e per quanto io provi ad aggiustarlo non sarò mai dritto e mi dispiace ma un noi non ci sarà mai...e credimi sei unico ma non possiamo stare insieme" io esisti un secondo "perché siamo sbagliati?" domandai "ti sembra normale che due uomini si baciano come se fosse una cosa normale?" mi rispose, io ero senza parole, le mie orecchie non credevano a quello che avevano appena sentito "Louis Tomlison vuoi sapere perché sono qui?" io annuii "Sono qui perché la mia vita fa schifo perché cominciò ad andare tutto a puttane quando mio padre se ne andò di casa e io avevo solo 7 anni da quel momento in poi ero sempre triste perché anche se ero con gli altri mi sentivo incredibilmente solo, dall'età di 12 anni le cose andarono peggio perché avevo 2 migliori amici di merda se così si possono chiamare, e la maggior parte del tempo mi escludevano e sembrava che la cosa non gliene potesse importante, avevo solo Ash e lei era l'unica a cui fregasse qualcosa di me ma piano piano ho allontanato anche lei, ero troppo timido per dire cosa pensavo, allora uno dei miei tanti pomeriggi di ottobre cominciai quasi per gioco, presi le forbici e cominciai a tagliarmi e vedevo il sangue che colava e mi faceva stare molto meglio, e poi le cose si fecero sempre più serie, mia sorella stava sempre fuori a lavorare, e mia madre faceva turni extra per fare mangiare me e Gemma e non si sa quanti sacrifici ha fatto, da 12 anni fino a 16 fu il periodo più buio perché ogni giorno appena tornavo da scuola mi tagliavo e fumavo sperando di accorcciarmi la vita perché ero sempre più sicuro che era inutile per me vivere però non ne parlai con nessuno, ogni cazzo di sera avevo gli incubi e mi svegliavo sudato e con attacchi di panico che crescevano sempre di più, una volta che finii le medie successivamente cominciai le superiori, furuno un inferno, perché mi giudicavano e mi menavano ogni volta che ne avevano l'occasione, dicevano che mia sorella faceva la puttana perché la notte non era a casa ma lavorava fino a tardi, andavo male a scuola e mamma non la vedevo quasi mai, poi oltre che fumare e tagliarmi entrai in un gruppo che veniva chiamato 'Last Breath' dove cominciai a farmi di eroina solo perché volevo morire perché non meritavo ogni singolo respiro che facevo.
Gli anni per fortuna passarono velocemente quasi non me ne accorsi e in quarto superiore pareva che gli incubi, il fumo, le forbici, la droga non facessero più parte della mia vita e scelsi Harward per ricominciare tutto da capo per avere un nuovo inizio per far capire al mondo che non sono perfetto, non sono bello, ma ho bisogno di un nuovo inizio per riscattarmi per dimostrare che anche io valgo qualcosa, quindi si io sono sbagliato, però tu no, tu sei fottutamente perfetto e non ti puoi mischiare con uno sbaglio umano come me...quindi ti prego non mi cercare, non mi parlare, non mi guardare perché ti faresti solo male ed è l'ultima cosa che voglio." prese le sue cose e se ne andò via con qualche lacrima che rigava il suo viso senza neanche darmi il tempo di metabolizzare la cosa se ne andò.
Quella fu la giornata più brutta del mondo, e una volta tornato nella mia stanza presi carta e penna (cosa che facevo solo in casi estremi) e cominciai a scrivere una lettera per il riccio.
"Caro harry,
non so se un giorno leggerai questa lettera che sto scrivendo, sto cercando di mettere a nudo quello che provo per te solo per te, perché è troppo grande questo sentimento e non l'ho mai provato e sono certo che non lo proverò mai, da quando sei sceso da quella fottutissima macchina, da quando ti ho visto che non riesco a non pensare ad altro se non ha te. Prima di addormentarmi penso solo a te sei tu quella persona che sogno ogni fottuta notte, non mi scorderò mai la prima volta che mi fissavi all'allenamento con quelle fossette sulle guance, quando abbiamo cenato insieme per la prima volta, quando sei venuto alla festa, quando stavi rosicando che stavo con Liam, quando ci siamo baciati per la prima volta, quando abbiamo litigato per la prima volta, quindi grazie per ogni fottuto momento passato insieme e te lo giuro sei una delle cose più belle di questo mondo. Non pensare più che sei un errore perché tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata e sappiamo benissimo entrambi che non ti dimenticherò mai perché sei inciso nel mio cuore con l'inchiostro. Io ho fatto tante promesse e giuro che tu sei la solo che manterrai per sempre,ti ho amato dal primo sguardo che ci siamo scambiati, ricorda sei la fine del mondo ma anche l'inizio del paradiso e te lo giuro, io proverò a dimenticarti a non calcolarti, a non parlarti se è quello che vuoi basta che tu sei felice e ricorda che se cadrai troverai la forza dentro di te perché io credo in te e ci crederò sempre perché meriti tanta felicità e te lo giuro in 20 anni che sono in questo fottutissimo mondo non ho mai provato quello che sto provando adesso per te perché con te ho affrontato ogni mia paura e sei veramente tutto quello che voglio ma non possiamo...quindi voglio solo che sai quello che provo, addio per sempre.
Louis"
Infilai la lettera sotto la porta della sua stanza.

Harry's pov

Mi ritrovai una lettera sotto la porta la aprii, la lessi e alcune lacrime mi cominciarono a bagnare il viso e non sapevo cosa fare o dire, dopo alcuni minuti uscii dalla camera e cominciai a correre senza una meta per cercarlo e lo trovai sulla 'nostra' panchina e gli urlai contro "cosa pensavi di risolvere con questa, non cambierà niente, ti prego ora lasciami stare" me ne andai, ma sentivo che lui mi stava chiamando...
-camilla-

you are my destruction -larry stylinson-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora