Cap.4: Le prime parole.

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Liam restò in disparte almeno trenta minuti prima che Zayn e gli altri lo notassero.

"Che ci fai lì?" gli chiese Zayn avvicinandosi con cautela, come se avesse quasi paura di spaventarlo. Liam restò immobile mentre Zayn si avvicinava e solo quando restarono a mezzo metro di distanza rispose alla sua domanda.

"Volevo scusarmi - disse sottovoce - per averti trattato in quel modo. E poi.. ti ho visto qui e mi chiedevo come mai uno come te non ne approfitta per andare dalla famiglia nel weekend"

Zayn sorrise amareggiato e scosse la testa

"Uno come me?"

"Beh.. sei un tipo duro, avrai sicuramente tanti amici e i tuoi che ti aspettano, poi chissà quante ragazze avrai ai tuoi piedi"

Questa volta il moro non si limitò solo a sorridere, alzo la testa e rise di gusto, non per deridere Liam e ciò che aveva detto, ma perché gli sembrava assurdo come un ragazzo come Liam non avesse capito che le ragazze, non gli piacevano nemmeno da lontano.

"Ho detto qualcosa che non va? Scusami, non-"

Zayn lo zittì e si scusò per aver riso, lo guardò nuovamente con un'espressione seria e si sedette sulla panchina accanto a lui.

"Nono, davvero scusami tu. Non hai detto nulla che non va, solo che ho un solo amico, i miei mi odiano e le ragazze, beh le ragazze non mi interessano"

Liam sgranò gli occhi e lo fissò per pochi minuti ma che in quel momento sembrarono infiniti.

"Oh.. scusa non pensavo fossi, ehm.. gay?"

"Non lo so nemmeno io cosa sono, ma so solo che al momento le ragazze non mi interessano - si alzò e gli tese la mano - vieni, non ti mangiano mica"

"No grazie, preferisco stare per conto mio, volevo solo scusarmi per le cose che ti ho detto"

Zayn si avvicinò all'orecchio e sussurrò una battuta che fece sorridere divertito Liam, ma nonostante ciò preferì andare in camera sua per riflettere.

Dopo quella confessione Liam si sentì scosso.
Si sentì scosso perché anche lui si sentiva come Zayn, confuso e con mille pensieri che frullavano nella testa, tante domande alle quali non aveva trovato una risposta che lo soddisfava.

Passarono le prime ore del mattino ed arrivò il pranzo, pranzo al quale parteciparono veramente in pochi, dato che il resto era a casa propria.

"Ragazzi, non è che siete in pochi vi scansate la preghiera, su." La voce di Suor Amelia risuonò più forte delle altre volte nella mensa e i ragazzi, costretti da chissà quale forza maggiore, pregarono prima di poggiare le loro forchette nei loro piatti.

"Non ci posso credere, Liam sei con noi" disse uno del suo gruppo, Kurt.

"Non abituatevi" disse soltanto, poi cominciò a mangiare, seduto accanto a Zayn.

Era strano, per tutti, vederli seduti accanto. Apparentemente erano il diavolo e l'acqua santa, sin dal primo giorno si era giurati odio eterno solo con gli sguardi e vederli seduti accanto dopo aver anche addirittura chiacchierato, sembrava un miracolo.

Erano lì dentro da solo tre giorni ed erano successe già tantissime cose. Liam aveva avuto una crisi e Zayn si era già fatto rispettare.

"Liam, siamo tra di noi, perché ti hanno portato qui? Ad esempio sappiamo che Zayn è qui perché i suoi l'hanno becc-" mentre Kurt parlava, Zayn gli fece subito segno di tagliare a corto e Liam lo guardò e come se avesse capito scosse il capo abbassandolo.

"Non mi va di parlarne, scusate" senza terminare il suo pranzo, passò in camera sua a prendere l'unica cosa che gli era rimasta di sua sorella e andò nella piccola cappella.

Si sedette su una panca e si immerse nei suoi pensieri, fece tante domande, rivolte a Lui.

Lui che dall'alto della sua croce lo osservava, ma non rispondeva.

Liam si sentì così tanto stupido ma non se ne andò. Resto lì per un'ora buona.

"Perché mia sorella? Perché in quel momento non l'hai salvata eh? Puoi tutto, dicono, perché non hai fatto nulla quella sera"

È così via, continuò il suo monologo davanti a quella croce senza ottenere mai risposta.

"Sei proprio incazzato eh con Lui" disse una voce maschile alla sua spalle.

"Molto" sussurrò

"Credo sia normale, quando pensi che lui possa fare tutto, quando per anni credi nel suo aiuto e poi ti senti abbandonato"

"Che ne sai?" Si voltò e dietro di sé trovò un Zayn sorridente che gli parlava come se capisse perfettamente come si sentiva.

"Lo so e basta, se tu non mi avessi etichettato come figlio del male sapresti che in fondo, io sono come te" rispose soltanto.

Ci fu silenzio, i due si limitarono solo a guardarsi e ad alzarsi insieme per poi uscire dalla cappella sempre in silenzio.

"Non ti facevo uno che prega" disse Zayn una volta arrivati in aula di arte.

"Nemmeno io a te" rispose Liam andando alla sua tela

Stranamente Zayn lo seguì e lasciò da parte le sue bombolette.

"Non sporchi la parete oggi?"

"No, voglio guardare te che dipingi"

"In realtà oggi no, non dipingo, non potremmo nemmeno stare qui, è sabato" disse Liam grattandosi la fronte

"E allora perché siamo qui?" Chiese l'altro guardandolo confuso

"Non lo so, ma qui mi sento me stesso, anche solo a vedere questi colori" confessò dopo pochi secondi di silenzio

In effetti, Liam si era reso conto che quel sabato era stato meglio rispetto al primo giorno. Si era reso conto che Zayn non era così male come aveva creduto,  forse avrebbe potuto dargli un'opportunità.

Zayn sorrideva, aveva notato che in realtà qualcosa Liam stava dipingendo ma non si sporse più di tanto per guardare.
Sorrideva perché molto probabilmente aveva trovato un amico, sorrideva perché era felice che Liam, pur non conoscendolo, era riuscito a mettere da parte ogni pregiudizio.

"Cosa dipingi?" Chiese dopo mezz'ora che Liam spennellava sulla tela

"Te" disse soltanto.

Zayn restò in silenzio e senza muoversi fissò gli occhi di Liam fermi concentrati su ciò che stava guardando, lui.

"Non pensavo"

"Cosa? Che potessi diventare un mio dipinto?"

"Che qualcuno si fosse mai interessato a me"

"Chi dice che mi interessi? Semplicemente non avevo idee e ho dipinto i tuoi lineamenti"

Quella conversazione andò avanti così, tra battute e frecciatine. Era chiaro che Zayn interessava a Liam e viceversa, solo che loro due non l'avevano ancora capito. O forse si?

𝐷𝑜𝑠 𝑎𝑙𝑚𝑎𝑠 𝑦 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑟𝑎𝑧𝑜́𝑛 // Ziam Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora