Mentre vaga per i corridoi deserti, un rumore proveniente dal suo stomaco cattura la sua attenzione, dandogli un'ulteriore preoccupazione a cui pensare.
L: «Mmm...la mia fame notturna, quanto la odio. Maledetto me che alla sera mi tengo leggero, poi ne sento le conseguenze sempre alla stessa ora quando dormono tutti. Quindi vuol dire che è l'una, perfetto...»
Un secondo brontolio più forte del precedente gli ricorda quello che deve fare e del nuovo problema da risolvere.
L: «Ho capito, ho capito. Devo trovare qualcosa da mettere sotto i denti, madonna che fame...»
Si tiene stretto la pancia provando a farla tacere e aumenta il passo.
Raggiunge la grande porta doppia della mensa, il luogo dove trascorre uno dei momenti piacevoli della mattinata.
Funziona a self service, gli studenti prendono quello che più li ispira dal balcone, anche se l'aspetto del cibo non li attira per niente.
La sbobba è sempre la stessa durante la settimana, cambiano solo i giorni in cui certi alimenti vengono serviti, con due eccezioni però. Dopo aver fatto presente più volte al preside che erano stanchi del triangolo della salute -polpettone, verdure al forno e pollo-, il menù settimanale è cambiato con l'aggiunta del martedì dei tacos e il giovedì della pizza.
Quei due giorni sono i più amati da tutti, tanto che durante il primo periodo in cui è stata fatta la modifica, davanti al balcone c'era un gregge di pecore, non più studenti, e le inservienti avevano non poche difficoltà.
Le addette non sapevano chi servire, non c'era ordine, i ragazzi non rispettavano i propri turni e spesso andavano per una seconda razione approfittando di quel caos.
Spesso capitava che alcuni sfortunati non potessero riempire il piatto con il cibo del giorno per colpa di certi furboni, e gli toccava passare dai distributori automatici.Fortunatamente, tempo un decina di giorni e le cose si sono sistemate con una lavoratrice in più nei giorni speciali, il ritorno alla fila ordinata degli studenti, più scorte di cibo e niente secondo giro per i birbanti.
Prosegue nella sua ricerca, sapendo che la zona di ritrovo dell'ora di pranzo è chiusa e che ci metterebbe troppo per entrare.
Si ferma dove si da sempre appuntamento con il suo migliore amico, davanti alla macchinetta che sta accanto all'aula di musica.
La mancanza di corrente da al fornitore di cibo ha un'aspetto diverso dal solito, gli manca la vitalità data dalla luce spettrale che acceca chiunque di prima mattina. È tetro senza le scritte illuminate e fa un certo effetto vederlo quasi del tutto vuoto, in attesa di essere caricato.
L: «Sapere come si accende e soprattutto dove si trova l'interruttore...»
Un'opzione sarebbe quella di rompere il vetro e prendere quel poco che rimane, ma quando la scuola si riempirebbe di studenti di certo il fatto non passarebbe inosservato.
L: «Evito, faccio prima».
Scorre un'ultima volta con lo sguardo sui prodotti, per poi allontanarsi quando il suo stomaco si fa risentire, implorante di essere riempito.
***
Theo non ha affrontato la trasformazione nel migliore dei modi. È da anni che è metà lupo, sa come funziona il plenilunio e riesce a gestirlo, ma quella sera è andata diversamente.
Una volta rimasto solo, uscì dall'acqua e si mise dietro i blocchi di partenza.
Il dolore lancinante non gli permetteva di stare in piedi, così si inginocchiò a terra, diventando molto simile ad una mezza sfera con la schiena ricurva.
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𝕭𝖑𝖔𝖈𝖈𝖆𝖙𝖎 -𝚃𝚑𝚒𝚊𝚖
FanfictionLe cose tra Liam e Theo si sono fatte complicate, sono come due completi sconosciuti. Più stanno separati meglio è, dimenticare sembra essere la cosa migliore da fare, ma non la pensano allo stesso modo. Quello di cui hanno bisogno è fare una chiac...