- Kendall!
Qualcuno mi chiamava ma io non prestavo attenzione, la mia mente in quel momento era da tutt’altra parte, cercavo di non pensare a quel momento così triste, cercavo di disconnettermi dal mondo intero.
- Kendall!
A quel punto mi girai e vidi Jackson, il mio migliore amico sin dall'infanzia.
- Hey… mi dispiace tanto per tua madre.
E mi abbracciò così forte da farmi mancare il respiro, subito dopo anche io ricambiai l’abbraccio. Era uno di quegli abbracci consolatori, di quelli di cui avevi bisogno per risollevarti il morale.
- Grazie, Jackson. Grazie per esserci sempre.
Gli dissi e poi ci staccammo dall’abbraccio.
- L’amavamo tutti. Era come una seconda madre per me.
Diceva questo con le lacrime agli occhi, anche se non voleva darlo a vedere, voleva mostrarsi forte ai miei occhi, ma sapevamo tutti e due che stava fallendo nella sua missione.
- Era una persona fantastica…
Continuò
- Lo so. Grazie ancora Jackson. Ci vediamo.
E salutandolo me andai a casa.
Ero seduta ai piedi del letto e ripensavo a tutti i momenti passati con lei, lei non doveva andarsene, non doveva lasciarmi sola.
Dal giorno in cui è venuta a mancare, esattamente da una settimana, non avevo versato neanche una lacrima; forse ero sotto shock, forse non avevo ancora metabolizzato che lei non c’era più davvero, perché in fondo io non volevo credere che lei se ne fosse andata veramente.
Così presi una decisione: Non potevo più stare dove ogni cosa mi ricordava lei, non facevo altro che aprire l’armadio e abbracciare i vestiti che avevano il suo profumo, stavo male, non potevo più stare in quella casa. Dovevo andarmene!
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Within Me
FantasyC'era un tempo in cui io non credevo né alle favole né alle leggende né a tutto ciò che avesse a che fare con il magico e il misterioso. Ma sapete che vi dico? Crescendo si cambia, cambiano le idee, cambiano le abitudini, cambia il modo in cui tu ve...