5. Casa dolce casa

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Donno e Alessia si ritrovarono catapultati in una stanza tutta rosa. C'era un letto bianco a baldacchino, una scrivania, una libreria, un divano e un puff altrettanto bianchi.
K: "Ah casa dolce casa! Benvenuti in casa mia! Vi piace la mia camera?" *Risatina*
D: "Carina, sì. Ale tu che dici? Ti piace?"
Donno venne beccato ripetutamente sulla testa da Alessia.
K: "Ma certo che sei proprio stutato caro mio. Ti sei già dimenticato che é un gufo?"
D: "Ah già...scusami..." Donno guarda Alessia dispiaciuto e abbassa la testa.
Lei si appoggiò sulla spalla di Karen, lo fulminò con gli occhi e poi si girò dall'altra parte.
K: "Dai ragazzi non fate così"
D: "Lascia stare, é di routine. Ci sono abituato"
Karen si inginocchia, lo consola e gli tira su la testa prendendolo dal mento dicendogli sottovoce di non abbattersi. Lei avendoli seguiti sapeva che a Donno piacesse Alessia e quindi si dispiacque. Karen si rialzò.
K: "Emh ok. Allora vi faccio vedere la casa"
Arrivate al fondo del corridoio le ragazze sentirono un tonfo e dietro di loro Donno non c'era più. Karen corse indietro e ritrovó il giovane a terra vicino alla porta. Aveva sbattuto la gamba alla scrivania e cadendo aveva sbattuto anche la testa contro la porta.
D: "Ma ti sei rimbambita pure tu eh. Secondo te come faccio a camminare se ti allontani da me?! A ritardaus!"
(Ritardaus:insulto scherzoso che usano Donno, Alessia e Vonna, quando era in vita, quando litigavano)
Karen si colpì la fronte con la mano pensando *stai solo peggiorando le cose*.
Alessia tornò sulla spalla di Donno e si scusarono a vicenda per l'accaduto strusciandosi le guance, comuqnue Donno ricevette un' ulteriore beccata finale. Karen si sentì sollevata e sorrise.
Fatta pace, finirono di vedere la casa. C'era un bagno di lusso, due camere per gli ospiti, una singola e l'altra matrimoniale, una sala relax, una sala cinema e la sala da pranzo con luce naturale che proveniva dalla porta-finestra che dava sul giardino sul retro. Uscirono e c'era anche la piscina. Insomma, era la casa che tutti vorrebbero avere.
Rientrarono discutendo su come fosse meravigliosa quella casa e sul tavolino del salotto trovarono tre tazze fumanti di cioccolata calda.
D: "Oddio Karen! Io ti amo! La cioccolataaaaa! Grazie!"
Donno corse e prese una tazza.
K: "Ma in realtà non ce le ho messe io lì quelle ahahahah. É stat-"
Donno urlò e non fece neanche finire Karen di parlare.
Un'ombra enorme proveniente dalla cucina che copriva tutto il soffitto si dirigeva verso di loro.

L'altra Faccia Del MaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora