capitolo 11

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Ginny raggiunse il dormitorio di Fay e rimase ferma sulla soglia ad osservarla.

Da quando aveva compiuto quel gesto estremo, Ginny era diventata molto apprensiva e saliva sempre a controllare come stesse.

La ragazza aveva i capelli raccolti in una coda e quando si accorse che c'era qualcuno nella stanza, sussultò facendo cadere a terra il porta inchiostro che si ruppe in mille pezzi, sporcando di nero ovunque.

"Oh cazzo!" Disse Fay alzandosi di scatto e osservando triste le sue pergamene ormai irrecuperabili.

"Non sapevo di fare paura!" Disse Ginny avvicinandosi alla ragazza, poi afferrò la bacchetta e mormorò un incantesimo di pulizia che sua madre le aveva insegnato tempo prima.

Non aveva tolto tutto l'inchiostro, ma almeno adesso le pergamene erano leggibili.

Fay sospirò e le piegò, gettandole infine nel baule ai piedi del suo letto.

La ragazza si voltò verso Ginny, guardandola seria tenendo le braccia incrociate davanti al petto.

"Che ci fai qui?" Chiese seria.

"Volevo sapere come stavi" disse la rossa con un sorriso.

"Sto bene" rispose Fay mentre osservava Ginny sedersi sul suo letto.

"Parliamo un po'?" Chiese la rossa indicando il posto accanto a lei con una mano, mentre si portava poi una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio.

Fay la guardò seria.

"Non c'è niente da dire..." Disse la ragazza.

Ginny restò in attesa ma quando Fay sembrò non voler parlare, sospirò e posò lo sguardo sul pavimento, mentre cercava le parole giuste.

"Mi sono spaventata da morire... Ho temuto di perderti..." Disse Ginny e Fay sbuffò.

"Sei vissuta sei anni senza conoscermi, sono certa che saresti andata avanti con la tua vita lo stesso..." Disse la ragazza dalla pelle color cioccolato mentre si sedeva di controvoglia accanto alla rossa.

"Smettila di dire queste cose! Non è vero!" Disse Ginny arrabbiandosi.

"Ma è un dato di fatto! Mi hai rifiutata anche tu, come tutti!" Disse Fay avvilita e Ginny sospirò, allungando una mano verso quella di Fay ma la giovane allontanò la mano di scatto, portandosela al petto.

"Non ti ho rifiutata! Io.. non mi piacciono le ragazze, preferisco i ragazzi..." Disse e la faccia di Fay divenne mortalmente seria, Ginny la vide strizzare gli occhi e voltare la testa.

"È per questo che hai commesso quel gesto? Perché io ti ho rifiutata?" Chiese Ginny stupita.

"No! Non è per quello. Io... Ogni tanto lo faccio... Quando le cose... È complicato, ma non l'ho fatto per il tuo rifiuto! Lo faccio solo perché è un modo per distaccarmi da questa realtà disgustosa e per riposarmi. Mi imbottiscono di pozioni e per qualche ora non devo pensare a quanto questa vita faccia schifo!" Disse Fay abbattuta.

"Non è una spiegazione. Cosa succede? Hai problemi? Se hai dei problemi io sono qui per te, voglio starti vicina, voglio esserti amica e..."

"Non ti voglio come amica!" Disse Fay.

"Dimmi cosa ti affligge e farò finta di non aver sentito questa frase" disse Ginny arrabbiata.

"Non posso! Non capiresti!" Disse Fay tra i denti.

"Se non lo fai me ne vado"

"Allora vattene perché non ho alcuna intenzione di dire una parola al riguardo!" Disse Fay imbestialita. "Non mi faccio ricattare da nessuno!"

Ginny la fissò triste e si alzò.

"Lo hai voluto tu" disse.

"Sono abituata a non avere nessuno nella mia vita. Sono sola! Nessuno vuole stare con un mostro come me!" Disse Fay scoppiando in lacrime.

"Tu non sei un mostro. Non per me e mi ferisce che tu pensi queste cose di te stessa. Io voglio darti una mano, voglio starti accanto, ma sei tu che mi stai allontanando, non sono io che sto scappando. Vedi di ricordartelo...." Disse Ginny prima di lasciare il dormitorio, arrabbiata e ferita.

Fay osservò la ragazza lasciare il dormitorio, poi una volta sola scoppiò in lacrime, sentendosi uno schifo.

~Drarry~ Sex EducationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora