I - INTRO

513 18 5
                                    


Sirius Black, accusando un mal di schiena che avrebbe negato con orgoglio fino alla morte, aprì la porta di Villa Black cercando di non far rumore, trovandovi all'interno un confortante calore artificiale. Guardandosi attorno nel salotto deserto, non potè fare a meno di notare in salotto una figura più che conosciuta appisolata su una vecchia poltrona.
Si avvicinò a Martha con un sorriso sghembo, e le accarezzò il viso con delicatezza. «Redfort, sono troppo vecchio per portarti di sopra in braccio» le disse, vedendola strizzare gli occhi.

«Idiota» gli sorrise lei, strofinandosi il viso. «Stai bene? Remus sta bene? Hai bisogno di qualcosa?»

Sirius scosse la testa, senza riuscire a smettere di guardarla. «Qualcuno troverebbe commovente che dopo trent'anni insieme, tu mi aspetti ancora seduta in poltrona dopo ogni notte di luna piena»

«Qualcuno troverebbe commovente che nonostante la Pozione Antilupo, Padfoot si metta a dormire sul divano della taverna di un Moony innocuo e anche un po' vecchio» rispose Martha, imitando per riflesso lo sguardo innamorato ed il sorriso sghembo del marito.

«Per fortuna, sono altre le cose che noi troviamo commoventi» concluse Sirius. «Ad esempio, ti fai una doccia con me?»

«Prima ti levi l'odore di cane, poi ne parliamo» sorrise Martha, alzandosi dalla poltrona e trovandosi a pochi centimetri dal viso del marito.

«Il mio orgoglio virile è fortemente offeso»

«Vorrai dire il tuo orgoglio canino» rise lei, baciandogli velocemente una guancia e strisciando le pantofole verso la cucina mentre si sistemava la matita che, fedelmente ad ogni più antica tradizione, aveva incastrata nei capelli.

«Notizie della nostra prole?» domandò Sirius, seguendo la moglie come il cane fedele che sotto sotto era.

«Robert oggi dovrebbe andare in Scozia, da quel vecchio mercante, per dei materiali. Harry farà la sua solita vita nell'ufficio del Capo Dipartimento. Kayla dovrebbe riprendere a lavorare per metà giornata, lasciando le gemelle a Fred. Anastasia è uscita prima di cena dicendo che sarebbe tornata per colazione, credo che oggi debba studiare e vedere Minerva al castello» nel raccontare il da farsi dei loro figli, con un abile incantesimo non verbale, Martha aveva preparato due tazze di caffelatte bollente e si era seduta al suo posto.

«Minerva è un bel nome, perché non ci abbiamo pensato?»

«Sirius, la fabbrica è chiusa» lo rimproverò la moglie senza guardarlo.

Sirius si strinse nelle spalle e si alzò dalla sedia, vedendo dalla finestra il solito gufo che portava loro La Gazzetta del Profeta con entusiasmante puntualità. Raccolse dalla tasca dei pantaloni di velluto beige un paio di zellini, e prese dall'apposita biscottiera vicino alla finestra un biscotto da dare al volatile, mentre Martha lo scrutava con un mezzo sorriso. Lui, intanto, aveva lo sguardo fisso sulla prima pagina del quotidiano.

«Gli occhiali, idiota» lo rimproverò la moglie.

Lui Appellò gli occhiali da lettura in un secondo, e poi, come se si fosse reso conto di qualcosa, alzò lo sguardo con aria compiaciuta.

«Illuminami» lo invitò Martha con pungente ironia. «Vedo un pensiero geniale nelle tue pupille»

«Colazione io e te, come ai tempi della scuola» le disse lui, particolarmente entusiasta. «Non invecchieremo mai»

«Parla per te» gli sorrise la moglie. «Mi pentirò della notte in poltrona per la prossima settimana»

Sirius sorrise, girando la prima pagina del Profeta. «Io, invece, sono sempre un ragazzino»

«Un ragazzino che per alzarsi dalla sedia ci ha messo il triplo del tempo che ci metterebbe di solito: anche tu ormai soffri le notti di luna piena»

Sirius scoppiò a ridere, cercando di negare l'evidenza dei fatti, e Martha rise con lui, puntandogli il dito contro per accusarlo di non saper accettare lo scorrere del tempo, mentre Anastasia, con i capelli raccolti in due trecce e la sciarpa Tassorosso, entrò in casa sorridendo genuinamente per aver trovato i genitori a ridere insieme come una coppia di adolescenti.

O forse, come la coppia di adolescenti che sarebbero sempre stati.

cascasse il mondo impara a volareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora