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"Buongiorno mondo" Louis si era appena svegliato, per la seconda giornata di casting. Si sentiva vuoto in quel letto da solo. Non aveva mai immaginato di avere così tanta forza di andare avanti, forse Benny da li sopra lo stava aiutando senza farlo notare. Louis ne era abbastanza sicuro. Si alzava la mattina con un vuoto, che durante la giornata, veniva riempito. Non passava intere giornate a piangersi addosso come aveva pensato di fare. Louis pensava di essere debole come pochi e invece si era reso conto di essere la persona più forte che conosca, nonostante non conosca molte persone. Ieri in effetti ne aveva conosciuta una. L'attore che aveva ricevuto il ruolo di Christophe e che aveva fatto piangere Louis per qualcosa che non fosse Benny. Forse avrebbe dovuto chiamarlo per nome. Harry. Nella sua vita non aveva conosciuto nessuno di nome Harry, nonostante avesse lavorato con migliaia di persone. Probabilmente aveva conosciuto qualcuno con quel nome ma lo aveva completamente rimosso un po' come diceva Sherlock Holmes "Sa ritengo che all'inizio il cervello umano sia simile a un solaio vuoto, che devi riempire con tutta la mobilia che ti va. Lo sciocco ci sbatte dentro tutto il ciarpame che gli capita, e così i dati che potrebbero tornargli utili non vi trovano più posto, o nel migliore dei casi si mischiano a un sacco di altre cose, di modo che poi fatica a rintracciarli. Invece l'operatore esperto sta molto attento a quello che butta nella testa-solario. Per il proprio lavoro vorrà soltanto attrezzi che possono venirgli utili, comunque in un ampio assortimento e in perfetto ordine. È sbagliato illudersi che quel piccolo spazio sia dotato di pareti elastiche che possono dilatarsi all'infinito. Mi creda, viene il momento in cui per ogni nozione che ci aggiunge dimenticherà qualcosa che sapeva prima. Pertanto è fondamentale evitare i dati inutili che tolgono spazio a quelli utili" (Uno studio in rosso, capitolo secondo, La scienza della deduzione). Probabilmente Sherlock utilizzava questa sua invenzione della testa-solaio per evitare che gli venisse rinfacciato di non conoscere qualcosa, oppure di non ricordarlo, ma a Louis non interessava. Si sentiva un po' come Sherlock nel rimuovere cose che al suo cervello non sarebbero servite, nonostante in fondo anche lui era consapevole del fatto che queste sue dimenticanze non erano derivate dal fatto che volesse in realtà dimenticare ma dal fatto che era un inguaribile smemorato. Probabilmente anche Sherlock era uno smemorato come lui che però non voleva farlo notare, nonostante Sherlock avesse qualcosa in più di Louis. Una cosa che amava nel leggere di Sherlock Holmes era l'aria di superiorità che questo aveva e che nonostante tutto poteva avere. Probabilmente se avesse incontrato una persona del genere non sarebbe riuscito a rimanere in contatto con essa per più di 5 minuti, ma amava la superiorità che Sherlock si meritava di avere, aveva un enciclopedia di conoscenze di Louis non avrebbe raggiunto neanche se avesse avuto più di una vita, aveva un leggero spirito di osservazione, neanche lontanamente paragonabile a quello del, sempre si possa definire così, detective privato. Lo spirito di osservazione di Louis si basava maggiormente sul campo cinematografico, ed era stato quello, insieme ad un po' di istinto, a permettergli di scegliere Harry in maniera così spontanea e momentanea. Probabilmente anche la stanchezza, dopo aver ascoltato centinaia di persone, aveva fatto la sua parte e ora Louis si ritrovava a sperare che la stanchezza non gli avesse giocato uno brutto scherzo riguardo Harry. A proposito di Harry, aveva esattamente 5 minuti per arrivare in tempo all'inizio dei casting che sarebbe iniziato da li a poco. Louis aveva già iniziato ad avere ripensamenti sulla scelta di una persona che a primo acchito gli sembrava una persona irresponsabile. Sperava di sbagliarsi. 

"Scusatemi il ritardo" la voce che il giorno prima era riuscita a farlo piangere ora lo aveva risvegliato dai suoi pensieri. Non sembrava neanche affaticato da una corsa che avrebbe dovuto probabilmente fare per non presentarsi in ritardo il primo giorno di lavoro. Louis già non lo sopportava, ma avrebbe dovuto lavorarci insieme e dato che aveva avuto tutta questa convinzione nel scegliere lui non avrebbe potuto tirarsi indietro. 

"Vogliamo iniziare?" disse la stessa voce di poco prima. Louis si girò per guardarlo. Non era vestito con lo stesso stile del giorno precedente, nel quale aveva una semplice t-shirt bianca e dei jeans. In quel momento indossava una camicia a fantasia floreale -Louis non avrebbe saputo descriverla meglio- dei jeans neri nei quali era inserita la camicia in maniera molto delicata. I primi 2 bottoni erano rigorosamente sbottonati, una catenella con la croce che aveva notato anche il giorno precedente e dei semplici occhiali da vista rotondi. Louis non capiva perché qualcuno si sarebbe dovuto presentare così a lavoro. Quel ragazzo era così dannatamente stravagante che Louis neanche lo capiva, non capiva perché lo aveva assunto, perché gli aveva fatto provare quelle cose semplicemente recitando. Louis non capiva. E non  capiva da circa una settimana. L'unica cosa che gli faceva capire qualcosa ormai se ne era andata ed era sempre più confuso, ed Harry lo mandava in subbuglio ancora più di prima. Probabilmente se non ci avesse avuto nulla a che fare sarebbe stato semplice, ma in tal caso questa storia non esisterebbe no? Probabilmente sarebbe stato più semplice per Harry e per Louis non essersi mai incontrati. Sicuramente si.

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