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Hey angel, do you know the reason why he look up to the sky?
Hey angel do you look at him and laugh when he hold on to the past?

345.600 secondi.
5.760 minuti.
96 ore.
4 giorni.

Era questo il tempo passato da quando Benny era volato in cielo. Era venerdì. Louis ora odiava ancora più il venerdì rispetto a prima. Tutti amavano il venerdì lui lo odiava e non aveva mai capito il perché. Molte persone odiano il lunedì altre il mercoledì, lui invece odiava il venerdì. Per il lavoro che faceva l'unico giorno di pausa che aveva era la domenica, il venerdì era inutile. Molti lo definivano fine della settimana, per lui non lo era e odiava il venerdì anche per quello. Probabilmente prima non poteva definirlo vero e proprio odio, dopo quel venerdì si. Era il venerdì del funerale di Benny e lui non voleva viverlo quel giorno. In pochi lo avevano chiamato per fargli le condoglianze e sapeva che al funerale tutte le persone gliele avrebbero fatte perché era così che funzionava ai funerali. Si mentiva. Fingi di dispiacerti per una persona che probabilmente neanche conoscevi e se sei anche bravo come attore tiri fuori qualche lacrima. Di tutte le persone al funerale probabilmente solo in 2 conoscevano Benny. Lui e Zayn. 

Zayn era il migliore amico di Benny e ormai da tempo anche di Louis. Probabilmente in quei giorni era stato la sua salvezza. Non lo aveva chiamato per fargli le condoglianze, non gli servivano e Zayn lo sapeva. Lo aveva semplicemente aiutato e nonostante l'infinità di bottiglie di vodka che Louis aveva buttato giù in quei giorni aveva promesso a Zayn di non bere quel giorno. Aveva bisogno di sentire il dolore e non dimenticarlo come tutto il resto. Aveva bisogno di quel dolore come aveva il bisogno di scappare da quella realtà che non voleva fosse sua. Non voleva sentire le parole di dispiacere delle altre persone perché invece di regalargli dolore gli avrebbero regalato solo rabbia e Louis non la voleva. Da piccolo aveva avuto il disturbo oppositivo-provocatorio. Aveva avuto problemi di autocontrollo delle emozioni. Era un disturbo dei bambini o adolescenti, ma un po' di esso era rimasto in Louis. Sapeva che se fosse stato caricato di rabbia non si sarebbe potuto controllare e Benny non se lo meritava. Per Louis il suo ragazzo si meritava il giorno più memorabile che potesse avere. E Louis sapeva che lo avrebbe guardato dall'alto quel giorno.

*

"Benny posso farti una domanda?"

"Dimmi Lou"

"Come vorresti fosse il tuo funerale?"

"Come mai questa domanda?"

"Rispondi e basta"

"Allora prima di tutto non voglio vedere persone piangere, anche se so che sarà improbabile, le persone fingono ai funerali. Da come sai, da quando hanno scoperto del mio bipolarismo i miei genitori non mi parlano, ma vorrei che ci fossero anche loro, almeno quel giorno per ricordarsi del figlio che per loro era morto molti anni prima. E poi vorrei che parlassi solo tu di me. Vorrei che parlassi di me come solo tu sai fare, solo tu hai visto oltre la mia malattia e te ne sono grato. Vorrei ricordassi i momenti felici e non quelli in cui vengo accecato dalla malattia. Vorrei che le persone mi riconoscessero come normale nonostante il mio disturbo. Tramite le tue parole sono convinto che capirebbero che persona sono stato sulla Terra. Non chiedo molto alla fine. Vorrei solo che le persone mi ricordassero col sorriso"

"Solo questo?"

"In realtà c'è un'altra cosa. Vorrei che quel giorno tu non piangessi, ma vorrei che ti ricordassi di quel giorno con dolore. Non ho bisogno delle lacrime delle persone. Tantomeno delle tue. Vorrei che passassi quel giorno triste, non perché sono egoista, ma perché lo trovo giusto. Non credo a tutte le persone che dicono ai propri amati di sorridere al proprio funerale. Neanche loro lo vorrebbero, lo dicono solo per non sembrare egoisti. Il dolore fa bene a volte. E quella dovrebbe essere una di quelle. Vorrei che fosse un dolore di quelli che ti entrano nelle ossa, che le te gelano, ma solo per poco. Vorrei che sentissi freddo, perché il freddo è sintomo di dolore. Vorrei che per  il resto dei tuoi giorni mi ricordassi con il sorriso, ma non quel giorno. Quel giorno mi merito il tuo dolore, credo che il dolore sia la maniera migliore di manifestare l'amore.  Il tuo dolore significherebbe che mi hai amato, che sia per ora o per sempre. Anche se sai che il per sempre non mi piace, tutti quelli che lo dicono mentono. Non mi serve un tuo per sempre, mi serve un tuo -anche domani-"

The Movie Theatre |L.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora