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Ormai i giorni passavano e passavano e il giorno in cui Louis e Harry si erano scambiati quelle parole era ormai un ricordo, che Louis ricordava anche in maniera abbastanza sbiadita. Erano passati due mesi, almeno questo secondo il castano. Passava le sue giornate chiuso in casa a lavorare al copione di quel film che ormai lo stava maledicendo o forse lui si stava maledicendo per aver deciso di fare questo film. Il ricordo di una persona che non fosse Zayn ormai era vago nella sua mente. Forse sarebbe dovuto uscire. Sicuramente sarebbe dovuto uscire, ma preferiva rimanere nella solitudine della sua stanza con una fioca luce che illuminava il libro davanti a lui. Sarà arrivato alle ventesima rilettura, probabilmente saprebbe recitare il libro a memoria. Il ciclo circadiano ormai era sfasato. E pensare che le persone danno la colpa all'inquinamento luminoso per la variazione del ciclo circadiano. Basterebbe vedere Louis per capire che ormai non distingueva il giorno dalla notte. Le tende della sua stanza erano sempre chiuse e non permettevano neanche a uno spiraglio di luce di oltrepassare la soglia della finestra. Giorno e notte si erano unite per permettere a Louis di creare un giorno tutto suo, dove poteva dormire quando voleva, lavorare quando voleva e mangiare quando voleva. Probabilmente erano passati due mesi, Louis non sapeva dirlo con sicurezza a causa del giorno e della notte uniti in una singola unità. Sarebbero potuti passare anche due giorni probabilmente e per lui sarebbe passato un anno. Il suo telefono era abbandonato da qualche parte per la casa. Zayn una volta ogni tanto passava a portargli la spesa che Louis insisteva per pagare ogni volta. In fin dei conti aveva così tanti soldi che anche se li avesse lanciati in mezzo alla strada non sarebbero finiti. Zayn suonava al campanello, aspettava che Louis schiudesse la porta davanti a lui venendo accecato dalla luce che ormai non vedeva più, e successivamente gli consegnava la spesa. Ormai non aveva più cosa dirgli, quindi si limitava a salutarlo e poi lo lasciava di nuovo da solo nel suo buio. Voleva poter fare qualcosa ma sapeva che non sarebbe stato possibile. Si limitava a non farlo morire di fame e sete, nonostante non fosse abbastanza. I ricordi di qualcosa che non fosse il suo computer e quel libro gli sembravano lontani, nonostante il tempo trascorso non fosse così tanto. 

La monotonicità delle sue giornate ormai aveva fatto in modo che non avesse più tempo, era come se vivesse all'interno di un buco nero. I buchi neri a causa dell'enorme attrazione gravitazionale non hanno tempo. Ecco Louis era esattamente li. Come sappiamo dai buchi neri non si può uscire, niente, neanche la luce raggiunge la velocità di fuga per uscirne. Eppure qualcosa può riuscire a rimbalzarci. Le particelle. Creano una nube quantistica sul buco nero e poi gli rimbalzano sopra riuscendo ad uscirne. Quindi se Louis in qualche modo fosse diventato una particella ne sarebbe uscito. Scientificamente parlando non è possibile, Louis non potrebbe diventare una particella. Però ci sono molte teorie sui buchi neri, c'è chi dice che entrando in un buco nero si muore all'istante, c'è chi dice che si venga schiacciati completamente per poi morire e poi c'è chi dice che i buchi neri sono una porta per un Universo parallelo al nostro che però non conosciamo. Però sappiamo che in caso questa cosa sia reale non si potrebbe tornare indietro. E non si volesse tornare indietro? in quel caso allora si vivrebbe in quell'Universo e probabilmente staremmo meglio rispetto a prima. Forse Louis credeva che i buchi neri fossero una porta che portasse da un'altra parte. Forse era obbligato a crederci perché facendo in questo modo tutto si sarebbe risolto semplicemente oltrepassando quel buco nero. In fondo Louis ci credeva. 

Aveva passato le ultime settimane nella stesura del copione, della sceneggiatura e aveva fatto fare a una persona che gli altri ritenevano brava in questo settore  lo storyboard. Gli sarebbe stato comodo per le riprese. Aveva seguito tutte le istruzioni che Louis gli aveva dato e alla fine era stato compiuto proprio secondo le idee e l'immaginazione di Louis. Forse si stava maledicendo per aver deciso di fare  quel film, non aveva mai lavorato tanto per un semplice film, che semplice non era, ma in fin dei conti amava il suo lavoro quindi non era stato un grande problema lavorare. Il problema più grande era stato  lavorare da solo. Prima aveva Benny che era sempre li accanto a lui e che quando notava che Louis aveva lavorato troppo lo faceva distrarre un po'. Louis aveva un equilibro grazie a lui, ma adesso che Benny non c'era più il castano non aveva più un equilibrio. Da quel giorno non aveva neanche più  rivisto Harry. Non ci aveva neanche più parlato. Non che Louis non volesse, semplicemente non avendo toccato più il suo telefono l'unico modo di comunicazione era una email oppure presentarsi davanti casa sua. Il riccio non aveva fatto nessuna delle due e a Louis probabilmente non importava. La compagnia di Harry però non gli avrebbe fatto male. La volta precedente avevano continuato a lavorare in completa sintonia nonostante Louis non avesse avuto una buona seconda impressione del riccio con gli occhi verdi, con un leggero contorno azzurri. Forse Louis aveva fissato per troppo quegli occhi che ormai ne conosceva anche la più minima sfumatura. Vedeva anche il grigio in quegli occhi. Louis avrebbe voluto eliminare il grigio negli occhi così verdi che probabilmente uno smeraldo avrebbe brillato di meno.  Voleva solo vedere quel verde che immetteva calma, non doveva essere colmato da quella parte grigia. Doveva essere libero di nuotare nel mare e non affogarci dentro. Doveva vedere la luce nei suoi occhi. Lo sperava. Non vedeva quegli occhi da troppo tempo ormai. Non sentiva quella voce angelica da così tanto tempo che poteva giurare di averla dimenticata. Louis sperava che il grigio in quegli occhi se ne fosse andato. Sperava di essere lui a farlo andare via, ma in fin dei conti non era così importante per Harry da riuscire a farlo. L'importante era la purezza e semplicità del verde senza il grigiastro che li spegneva. 

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