Semina del Pineto

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ove tanto piove che mi trovo a navigare alla ricerca d'un bar, alla scoperta d'una da abbordare

Mi bagno sognando ogni goccia nel bosco del posto che pàr ciò che per certo più puzza di marcio e nel centro parcheggio e ci cerco un bar lercio, li accetto anche zeppi di pulci ma cielo, la pioggia li cela, ma il peggio è che gela, è che giuro che c'era, è che non ce la faccio e scintillo alla luce del neon e ne ho un po' piene oh nobile musa le palle
ma ella lì sola nel nulla la noto, si culla nell'ombra là sotto l'ombrello e sotto il lampione e le stelle essa sembra la bimba più bella d'un ambra nei lembi di pelle riflessa da lampi di luce, i più antichi:
tu con i tic d'acqua che ti cade in capo tu canticchi - tik tok – ed io che ti guardo e tu che t'accorgi e ti chiudi in te e tra rintocchi di tacchi qui sento quel toc toc che fai te che tocchi il vetro e dentro ti accolgo, e tu cadi in quiete, e ti chiedo chi attendi a cui ti tolgo?
un tipo per bene o del volgo? Ma troppo balbetta e non colgo e la bimba che c'era nel bosco ha le ginocchia nascoste nel busto e le mani che ne tengono il capo che le cade in basso, le passo
pasticche - tic tac - e abbasso le casse d'un paio di tacche e passato un secondo essa mi disse di se e del suo passato:

Non Sono Che SuoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora