Un lungo ed elaborato sogno erotico di un ragazzo fidanzato ma dalla cotta facile e le sue riflessioni sulle eventuali conseguenze.
Ovvero: ragazze, ragazzi, ricordi, imbarazzi, frecciatine, parlare alle spalle e altro ancora.
Il tutto rigorosamente...
ove tra la neve rompo il ghiaccio con la fredda e meschina teresa
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freddi fin nelle viscere in fila fra le fasce
gelidi ruscelli di lupetti discendòn lì vestiti di neve suoni di sci di fondo e di battiti di denti in cui giace a valle un bianco cottage, e lì c'è un mucchio di fiocchi che tace i
rimbombi di passi di piombo e di porte sbattute i più ampli flutti di bimbi o di bombe borbottan battute su bimbe tutte ben mute e perdute per rampe di scale e a lei sola l'ansia le sale, lei vola per sale, è sveglia e fragile foglia tra gli altri alla soglia figliola la voglio
meglio ritrarre tra i troppi lupetti al galoppo e op là mentre trema - ha freddo - e troppo. là dal fornelletto è la mia trappola l'aspetto là, a terra, e lei verrà.
osservo il rosso del fuoco lì appresso e le penso liriche d'arte sul riflesso nell'iride ch'arde e che par che racchiuda un mar che lo tinge ciano, par di perla e adesso si spinge già lontano e poi ti parla e ride, ti coinvolge e ti dice di tacere e più ti burla più ti sbatti per darle un dolce piacere e lei lì a berla, non s'accorge di bere le gocce e le sillabe che le salivi nei bei timpani
mi calmo il petto e le strappo dai palmi e nascondo un suo pacchetto di poco conto penso che fosse tipo una bussola ma in un secondo lei scappa e si fa beffa di me e schifa i maschi e sfotte e le scaglio addosso la scatoletta
lupetta la tipa più teppa che un po' ti par perfetta e poi di punto in bianco ti affetta che, l'ascolto quando chiacchera con l'amichetta: