Un lungo ed elaborato sogno erotico di un ragazzo fidanzato ma dalla cotta facile e le sue riflessioni sulle eventuali conseguenze.
Ovvero: ragazze, ragazzi, ricordi, imbarazzi, frecciatine, parlare alle spalle e altro ancora.
Il tutto rigorosamente...
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dove esco con Terry a un romantico chiaro di luna park
parcheggio qui al parco giochi e mi ingiacco perché gela e poi c'è che lei è già la che gioca perciò scheggio, che oggi la beccio, alla peggio e già con la giugulare in brodo di giuggiule approdo giungo alla giungla di giostre, quaggiù con le giuste tizie, c'ho 'ste amizie che ci si è già dati baci, che notizie eh giada? Di teteterereresasasa non un ombra, è proprio andata, dama ma mal- vagia, feccia, va già via-ia-ia oh quante bestie ha zio tobia io-io-io no
ah no, eccola. Ahah, non la vedevo più. Poteva andarsene. Non l'ha fatto scaltra o scema? Altra scena. Si, lei, ma dall'altalena. S'esalta e s'allena a salire da sola, un po' trema, si spinge e poi getta I bei gi- nocchi li sferra avanti e indietro ma che non tocchi terra, lì in sella, alla ribalta, ancella occhio, si ribalta, e se anche atterra piange lacrime e sangue e rime
poi via lei con me là al brucomela come la prego me la dia! Mentre schizzo sull'acciaio dei binari, no sòl la faccia sua già io vedo, s'abbinano ventre di canotta corta e vento in corsa capelli da toccarli, con pelle d'oca balzi e scosse, tipe rosse, esser scalzi sulle giostre e in mostra fini coscie, in vista fine pista
poi I chioschi, che chi ci casca a comprarci pàr scemo infatti le piglio un lama. Fatto di lana. E dolce il cioccolato un po' ci gioco le do un waffle, lo vuole, lei.
E alla fine, finalmente, soli e liberi di parlarci.