Capitolo 8

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Lili

Ora sono a casa e Cole ci ha seguite, non so che pensare e come rompere il ghiaccio. Lascio Summer in salone con tutti i suoi giochi e io mi dirigo in cucina per fare un caffè.

Sono agitata, tremo e mi viene da urlare, quindi stringo i pugni e strizzo gli occhi per trattenermi. Non sono arrabbiata, non so che mi prende e vorrei che finisse questa sensazione.

Vengo scossa dai miei pensieri dall'entrata di Cole in cucina che prima era in salone a giocare con Summer; mi giro di scatto ancora tremolante e non so che dire, anche perchè potrebbe uscirmi qualcosa di inappropriato pur non volendo.

C:"ehi Lils... che succede? Hai bisogno di qualcosa?" è proprio di fronte a me e poggia una mano sopra la mia, che è posizionata sulla credenza dietro di me. Sono spaurita, ho gli occhi di fuori e devo avere un brutta cera.

L:"emh, niente, niente. Vuoi il caffè?"

C:"no... stai tranquilla" fa per accarezzarmi il braccio ma mi sottraggo velocemente.

C:"ehi.."

L:"no Cole, basta, niente Ehi. Vai di là da Summer" lo dileguo frettolosamente. Lui mi da un ultima occhiata sospetta, poi se ne va.

Inspiro e riconcentro l'attenzione sul caffè che sta per uscire. Ma poi perchè sto facendo la macchinetta sul gas invece delle capsule? O mio dio non ci credo. Era Cole quello che diceva che il caffè delle capsule non era buono.
Rassegnata porto la tazzina alla bocca e sorseggio velocemente.

Finito il caffè mi dirigo in salone da Summer principalmente, e mi abbasso per terra per farle una carezza sul volto.

L:"sei emozionata per domani? Dopo giorni rientri a scuola eh" non lo dico entusiasta come vorrei.

C:"ah, vero, come ti trovi con i compagni?" evito di guardarlo in faccia, infatti rivolgo lo sguardo a Summy.

Summy:"Benissimo! Lo sai che un bambino si chiama come te?"

C:"davvero?"

Summy:"sii! Però non parlo tanto con i maschi, perchè giocano sempre con le macchinine, e a me non piacciono" afferma sicura di sé.

C:"ah si? E con cosa ti piace giocare di più?"

Summy:"Con i peluuuche, quello che mi hai portato tu è il mio preferito" Sorride facendo vedere le finestrelle dei denti che le sono caduti. Riesco a sentire il sorriso di Cole pur non guardandolo, e mi da i brividi sapere alla perfezione le sue reazioni.

Mi giro verso di loro: Ho sempre desiderato una famiglia così, madre, padre e figlia premurosa, che non sia costretta a sentire la mancanza di nessuno dei genitori, sapendo che se non c'è uno può contare sull'altro. E invece no, sta iniziando ora a provare questa sensazione, e non si sa nemmeno per quanto.

Summy:"mamma" mi distoglie dai miei pensieri ricorrenti.

L:"emh, si dimmi tesoro"

Summy:"volevo chiederti se papà mi può portare a scuola domani"

L:"Sum, non lo so... non lo conoscono nemmeno le maestre, poi non sai se può.."

C:"Lils, posso -mi poggia una mano sulla spalla, ma sta volta non mi levo, e sembra sorpreso- e poi dai... lo sanno che sono il padre" Sospiro sapendo di non aver possibilità di scelta davanti alla faccina triste di Summer.

L:"e va bene" Mia figlia si alza e va ad abbracciare il padre, correndo verso di lui cercando di farlo cadere a terra, ridendo di gusto.

Mi piace vederla felice.

-

Sono ormai le 19.00, e Summer è abituata a mangiare verso le 19.30/19.45, massimo alle 20.00. Mi alzo da terra e mi dirigo di nuovo verso la cucina, apro lo scaffale  e prendo la pastina per farle un po' di minestrina. Poi realizzo, sbuffo nuovamente ma senza farmi sentire. Mi affaccio sul salotto dalla porta della cucina e chiedo:

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