Renesmee

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Gli occhi di Jacob Black mi trafiggono.

Nonostante l'odio che scorgo in quei pozzi neri, non posso fare a meno di sentirmi finalmente completa. Come se la mia anima, ammesso che ne abbia una, avesse trovato il suo posto nel mondo.

Jacob è cresciuto dall'ultima volta che l'ho visto, qualche ruga gli incornicia la fronte e una folta barba scura gli increspa il mento.

Quil ed Embry mi coprono parzialmente la sua vista, eppure riesco a sbirciare i suoi pugni chiusi, percepisco il battito del suo cuore impazzito e posso persino annusarne la rabbia.

Sospiro, riportando la mia attenzione all'Oceano.

Mi mordicchio le labba interne indecisa sul da farsi.

Sono sette anni che il viso di Jacob mi perseguita persino nei sogni, sette anni che non riesco a smettere di pensare a lui, nonostante l'abbia visto una volta soltanto nella mia vita. Sette anni fatti di domande a cui non ho mai avuto risposte.

L'unica risposta che mi avevano dato i miei genitori era bastato a mettere in chiaro il disgusto di Jacob verso la nostra razza. Verso di me.

Eppure mi era sempre sembrato di aver visto qualcosa nei suoi occhi, quell'unica volta che mi ha tenuto in braccio.

I miei genitori non vi avevano dato troppo peso e non avevano la risposta alla mia domanda, per cui avevo lasciato perdere.

Ma i suoi occhi, Dio, persino vederli colmi di rabbia mi infondevano una scarica di elettricità mai provata prima.

Quegli occhi che contenevano tutte le risposte alle mie domande, mi scrutano crudeli.

Il disgusto è così palpabile che mi provoca una fitta nel petto.

« Perché la succhiasangue è qui? » ringhia di nuovo.

« Perché è nostra amica, idiota » sento rispondere Leah, strappandomi un mezzo sorriso.

« Deve andarsene » ringhia Jacob, una nota acuta nel tono di voce che nessuno pare notare.

Inclino la testa di lato per scrutare la sua espressione: la mascella serrata, gli occhi profondi e scuri.

Non posso trattenermi dal lasciarmi andare ad un sorriso ironico. Non so perché, ma mi sembra divertente.

Jacob pare non apprezzare la mia reazione perché scatta in avanti di un millimetro e Seth lo avvolge in una morsa delle sue braccia, fermandolo.

Il buonumore svanisce subito. Mi volto completamente verso di lui, le braccia incrociate al petto e l'espressione seria.

Lo guardo di nuovo negli occhi, questa volta senza scavare in cerca di risposte.

Jacob abbandona, per un attimo impercettibile, la sua maschera di disgusto e pare guardarmi per davvero.

Dura solo qualche istante.

Sospiro irritata, sussurrando « Resta »

Raccolgo il giaccone dalla sabbia e mi avvio verso il sentiero che conduce verso casa.

Sento i passi di Seth che mi seguono, tentando di stare al passo.

« Nessie » esclama e quasi inchiodo sul posto.

Mi volto ad aspettarlo, irritata dal fatto che quel gruppetto bizzarro ci osserva in silenzio.

« Hey » dico.

Seth mi scruta con quell'inconfondibile sorriso « Già vai via? »

Provo con tutta me stessa a non fissare Jacob, dall'altro lato della spiaggia.

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