Renesmee

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Fisso gli alberi della foresta che circondano la casa dei nonni.

Mi chiedo a cosa sia servito avere una casa tutta nostra se passiamo metà del nostro tempo qui. Non che la cosa mi dispiaccia, ovviamente.

Amo passare il tempo con la mia pazza famiglia.

Bevo un sorso di succo di frutta all'arancia, mentre il ricordo del sogno della notte scorsa imperversa ancora nella mia mente.

E' estremamente doloroso ed estenuante tentare di tenere nascosto qualcosa a qualcuno che può leggere la mente.

Sbuffo frustrata bevendo un'altra lunga sorsata.

« Ancora non capisco come fai a bere quella schifezza » afferma zio Emmett, interrompendo il flusso dei miei pensieri.

« Solo perché tu non puoi assaporarlo non significa che sia una schifezza » rispondo a quell'orso buono di mio zio.

Zio Emmett incrocia le braccia al petto ridacchiando divertito.

« Dico solo » insiste « Che se venissi a caccia con me e mettessi le mani su un succoso grizzly, quella robaccia non reggerebbe il confronto »

« Magari un giorno » risponde mio padre interrompendoci.

Gli lancio un sorriso raggiante.

Zio Emmett alza le mani in segno di resa « Era solo per dire »

« Come no » mormora mio padre, mentre mi bacia la fronte come sempre.

« Che piani hai per oggi? » mi chiede innocente.

Una domanda frequente da quando è tornato Jacob Black.

Inarco un sopracciglio e scrollo le spalle « La Push, forse. Un po' di pianoforte. E magari vado a caccia di grizzly con zio Emmett »

Zio Emmett sfoggia un sorriso raggiante « Ecco la mia nipotina! »

Mio padre mi getta uno sguardo torvo ed io ridacchio divertita: prenderlo in giro è uno dei passatempi preferiti.

Lui inarca le sopracciglia come risposta ai miei pensieri, così esclamo « E' che sei adorabile quando ti preoccupi, papà »

Zio Emmett lo guarda mimando i gesti di un bambino che piange e per poco non sputo il succo di frutta.

Ci pieghiamo in due dalle risate fino a quando sento la voce di mia madre che mi riprende: « Reneesmee, smettila di torturare tuo padre »

« D'accordo mamma » le dico quando la vedo appoggiata sotto lo stipide della porta con le braccia incrociate a mo' di ramanzina.

« Ho saputo che il cane è tornato » afferma zia Rosalie, affondando tra le braccia di zio Emmett.

Mio padre le getta un'occhiataccia.

« Tesoro » mi dice zia Rosalie, ignorando mio padre « Qualsiasi cosa accada, ricordati di non fare amicizia con quel cane »

Cerco di salvaguardare i miei pensieri il più possibile, tentando di rimanere neutra.

La cosa non mi riguarda, non conosco Jacob Black, lui non significa niente per me.

« Gli altri del branco non contano » afferma lei, smuovendo la mano in un gesto d'indifferenza.

Incrocio le braccia al petto fissando mio padre divertita, come se la cosa mi divertisse davvero.

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