PRIMA PARTE -NUNCA TE HE OLVIDADO-

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Era una mattina di Febbraio stranamente soleggiata e serena.
Su Madrid splendeva un'enorme e caldo sole e tra le strade si respirava, nonostante l'uso della mascherina, un'aria pulita e fresca.

Quella mattina Najwa passeggiava tra le stradine colme di alberi di Parque del Retiro con il suo cane Bala e le sue cuffiette nelle orecchie.
Stava ascoltando gli ultimi brani incisi che le aveva mandato Josh, il suo producer, la sera precedente e non poteva fare a meno che immaginarsi sopra un palco a cantare dal vivo, circondata dai suoi fan che per lei erano come un'enorme famiglia.
Mentre camminava e si godeva la sua stessa musica, all'improvviso la vibrazione del suo secondo telefono interruppe quello stato di trance in cui si era rifugiata e la costrinse a rispondere.
Era sicuramente una chiamata di lavoro e non poteva rifiutare.

"Pronto?" rispose togliendosi un air pods e portandosi il cellulare in prossimità dell'orecchio.
Era Paz, la sua manager ma anche angelo custode nella vita privata.
Tante volte quella donna era stata l'unica in grado di capirla, sostenerla nelle sue idee, anche quelle più strane, e Najwa non poteva fare a meno che ammirarla e ringraziarla  ogni giorno per essere la sua salvezza nel lavoro, ma tavolta anche nella sua vita privata.
Ma quella mattina forse un pochino la odiò, soprattutto quando nominò la persona che tra tutte quelle che non facevano più parte della sua vita, avrebbe voluto evitare a più non posso.

"Ci sarà anche Maggie".
Paz gliel'aveva detto a bassa voce, lentamente, come se quel tono pacato e normale avrebbe potuto evitare di far quasi venire un infarto a Najwa che si fermò nel bel mezzo della sua passeggiata, non riuscendo a fare mezzo passo in avanti.
Bastó solo sentire il suo nome per mandare in tilt il cuore e il cervello di Najwa che sembrarono disconnettersi in un attimo.

"¿Naj, todo bien?" le chiede Paz non sentendo più la sua voce.
La rossa cercò di prendere contatto col mondo esterno e reagire a quella notizia che l'aveva sconvolta completamente.

"Oh, si, vale. Me da igual" mentì lei, cercando di non dare troppo peso al fatto che tra quindici giorni avrebbe rivisto Maggie, con cui aveva perso i contatti da quando si erano lasciate in mal modo dopo una lite furiosa sotto casa sua, ad una cerimonia importante, vestita sicuramente elegante e bellissima come sapeva esserlo soltanto lei.
Era da quel giorno che le due non si erano più sentite o viste.
Quel giorno che aveva sancito la fine della loro storia d'amore durata quasi tre anni tra alti e bassi, ma comunque una storia d'amore bellissima.

"Perfetto. Presenterai un premio. Cerca di esercitarti ad aprire buste, mi raccomando!" esclamò Paz ridendo dall'altro capo del telefono.
Najwa rise alla sua battuta, ricordando tutte le volte che ai Goya aveva dovuto presentare dei vincitori e non era riuscita ad aprire le buste normalmente.
Najwa salutò la sua manager/amica con un bacio telematico e posó il telefono nella tasca del cappotto, con ancora il cuore a mille per quanto le era stato comunicato.
L'idea di rivedere Maggie la turbava particolarmente, ma allo stesso tempo moriva dalla voglia di rivederla e sapere quale reazione si sarebbe scatenata in entrambe se solo i loro occhi si fossero casualmente incrociati.
Najwa sapeva perfettamente che quell'incontro in qualsiasi modo sarebbe avvenuto, avrebbe scosso inevitabilmente l'equilibrio che da mesi stavano cercando di recuperare dopo tutti quegli anni in cui stando insieme non avevano fatto altro che sconvolgersi reciprocamente.

Najwa prese coraggio e si affrettò ad arrivare all'uscita del parco, anche se Bala, attratto da altri cani, non voleva proprio saperne di porre fine a quella passeggiata che aveva scosso profondamente l'anima della sua padrona.

Dopo qualche ora anche Maggie ricevette la stessa notizia.
Gliel'aveva comunicata Remy, il suo fidanzato, che l'avrebbe accompagnata e fotografata anche in quest'evento.
All'inizio la bionda accolse con entusiasmo la notizia, ma le bastó leggere il suo invito nelle e-mail per capire che lo stesso invito era stato mandato anche a Najwa.
Solo la scritta del suo nome la fece rabbrividire, mentre se ne stava a gambe incrociate sul suo letto, con il mac poggiato sulle lenzuola bianche.

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