La rapina - I ribelli di Marte ( parte seconda )
"Mi stai dicendo che Zosma è andata a salvare Alrisha da sola? Come hai potuto permettere tale pazzia?" Chiese Sargas.
"Sai benissimo che Zosma lo avrebbe fatto con o senza il mio permesso, sono consapevole del rischio che percorre, ma abbiamo un modo per comunicare, anche se è così doloroso." Concluse urlando dal dolore, questa volta sulla schiena.
"Allora? Dove è andata?" Chiese Merope con delle bende in mano che era andata a prendere per medicare Gliese.
"Su Urano." Rispose la figlia di Minerva.
"E perché mai?" Chiese il dominatore dei mari arrivato con dell'acqua assieme a Merope.
"Per salvare Alrisha." Disse Gliese.
I tre Oxygens si guardarono tra di loro increduli a ciò che la dominatrice dei ghiacci gli aveva appena detto.
"Andremo a salvarla." Disse Sargas.
"Urano non è Levanzo figlio di Zeus, potrebbe essere ovunque, e sinceramente non credo sia arrivata sana e salva alla corte di Cielo." Disse Merope.
"La figlia di Gea non ha tutti i torti, e cosa diremo agli altri?" Chiese Sadal.
"Li faremo venire con noi no?" Disse Gliese.
"Iota non ne sarà per niente contento." Rispose Sargas.
"A proposito di cosa figlio dei fulmini?" Chiese il dominatore delle piante rientrando in casa assieme a Polluce.
"Al fatto che per salvare la tua fidanzata che tu hai rimandato sul suo pianeta, Zosma è in grave pericolo." Disse Gliese.
"Cosa ha fatto Zosma?" Chiese Iota iniziando ad innervosirsi. "È andata su Urano a salvare Alrisha? E da cosa esattamente? Da casa sua?" Concluse su tutte le furie.
"Che tu lo voglia o no ci è andata, vuoi venire con noi o stare qui a lamentarti?" Concluse Merope.
Iota non rispose.
"Credo che resteremo qua io e Gliese, non ha le forze per combattere ed è meglio che si riposi." Disse Sadal.
"Assolutamente." Rispose Sargas.
I due si allontanarono verso le scale dirette alle camere mentre tutti gli altri Oxygens andarono nella sala del teletrasporto.
"Dove credente di andare?" Chiese Gea dopo aver sentito troppi passi vicino al suo ufficio, situatosi di fianco alla sala.
"Su Urano madre, la figlia di Ares è in grave pericolo, ha bisogno di noi." Disse Merope.
"In che senso è in grave pericolo Merope?" Non fece in tempo a chiedere Gea che gli Oxygens, ad uno ad uno, sorpassarono la porta del teletrasporto e magicamente scomparvero dalla sua vista.
Terra, rimasta sconvolta da quell'atto sconsiderato, decise allora di chiamare chi di dovere.
Si diresse verso il suo ufficio, alzò la cornetta del telefono e diede un codice numerico per parlare direttamente con il dio della Guerra.
"Marte, ho scoperto che tua figlia è in pericolo, hai modo di rintracciarla?" Chiese Gea.
"Assolutamente si." Rispose."Ma dove sarà mai Zosma." Alrisha chiese tra se e se. "Dovrebbe già essere arrivata."
Qualcuno bussò alla porta di camera sua.
"Avanti!" Disse.
"Figlia di Cielo." Disse una domestica inchinandosi appena varcata la soglia.
Era molto bassa con i capelli bianchi solo sulle punte mentre le radici erano più scure, simbolo di chi faceva parte del popolo di Urano. Solo gli aristocratici avevano i capelli bianchi naturali mentre il popolo cercava solo di imitarli.
"Deve venire con me da suo padre, qualcuno ha attaccato il castello e rapito la figlia di Marte." Concluse senza mai incrociare lo sguardo di lei.
"Che cosa?" Disse Alrisha senza capire come fosse successo.
Si diresse subito verso la sala del trono in cui trovò non solo suo padre, ma anche alcuni Oxygens.
"Alrisha, avvicinati." Disse Urano.
"Che bello vederti." Disse Merope abbracciando l'amica che subito ricambiò. "Sargas e Iota sono rimasti fuori a chiedere informazioni alle guardie che erano con Zosma, hai idea di dove possa essere?" Continuò la dominatrice dei terremoti.
"È stata rapita da due abitanti di Marte, probabilmente saranno nel loro quartiere, sai dov'è vero?" Chiese Urano guardando la figlia che rispose con un cenno. "Molto bene, non vi darò una scorta per non dare nell'occhio ma se sarai in pericolo usa questa per contattarmi." Concluse Cielo.
Si avvicinò poi alla figlia allacciandole una collana con un alabastro incastonato.
"Basta tenerla premuta e fungerà da comunicatore diretto con me. Ora andate, la figlia del fuoco ha bisogno di voi."
Merope, Polluce e Alrisha uscirono dalla sala del trono, fuori ad essa trovarono Sargas e Iota che non osò incrociare lo sguardo della dominatrice dei venti.
"Io e te parleremo appena tutto questo finirà." Disse la figlia di Urano al fidanzato che non rispose."Mio fratello?" Chiese sbalordita la figlia di Marte.
"Si, tu fratello, Omega." Rispose Drilmente. "Non sapevi di avere un fratello mezzosangue? Pensa un po', lui a differenza tua è un purosangue." Disse sputando sui suoi piedi.
Zosma era confusa ma riuscì comunque a cambiare il colore dei suoi occhi dalla rabbia verso i due gemelli che subito si irrigidirono.
"Un fratello?" Pensò poi.
Perché sui padre non le aveva mai parlato di questo Omega che, oltretutto, sarebbe un fratellastro e non un fratello.
"Quindi ci darai questo codice o no?" Chiese Heoti che ormai si era stancato di non ricevere risposta. "Siamo davvero costretti ad ucciderti?" Continuò.
"Prima ditemi a cosa vi serve." Disse Zosma, stava cercando di prendere tempo, ma allo stesso tempo ne era curiosa.
"Non ci arrivi da sola?" Chiese Heoti accendendosi la terza sigaretta. "Arrivando da Gea, madre di tutti gli dei, potremmo arrivare tranquillamente su Andromeda per recuperare Omega. Era un nostro caro amico prima che..." Il gemello si zittì subito dopo aver sentito un forte rumore alla porta.
"Hai chiamato i tuoi amici lurida mezzosangue? Ti finiremo una volta per tutte!" Disse Drilemnte avvicinandosi a lei.
"Iliakó fos!" Gridò Polluce.
Una luce potentissima accecò i due gemelli che si coprirono con le mani il volto.
Iota e Sargas subito si fiondarono sui ribelli con le spade in mano, nel frattempo i fratelli ne presero due che erano nascoste sotto un tappeto vicino a loro e iniziarono a combattere, Heoti contro Iota e Sargas contro Drilemte.
"Ti aiutiamo noi Zosma tranquilla." Disse Alrisha che assieme a Merope cercava di togliere dalle mani e dalle caviglie le corde che tenevano legata la figlia di Marte alla sedia.
"Sono corde magiche, serve una formula che probabilmente solo loro sanno." Disse Zosma. "Andate ad aiutare quei due e non uccidete i gemelli." Concluse.
La dominatrice dei terremoti è quella dei venti si alzarono, fecero comparire le loro armi e sfruttarono gli insegnamenti del figlio di Giove per combattere.
Prima che la figlia di Cielo potesse aiutare Sargas, egli venne ferito alla gamba e cadde a terra.
"Orgí ton anémon," Disse Alrisha e un vento potentissimo scagliò Drilmente per terra ormai svenuto.
Heoti subito si fiondò sulla dominatrice dei venti nel vedere il fratello a terra ma Iota prese il suo polso con una liana che fece comparire dopo aver detto la formula e il gemello cadde per terra facendo prima cadere la spada.
"Grazie." Disse Alrisha.
Il figlio di Ermes andò verso di lei per abbracciarla ma la dominatrice dei venti lo fermò.
"Dicci subito la formula per slegare la corda di ghiaccio." Minacciò, con i pugnali di terra sulla gola di Heoti, Merope.
"Mai!" Rispose.
Nel frattempo Drilmente si era rialzato e stava cercando di prendere la spada quando uno dei due pugnali della dominatrice dei terremoti si conficcò proprio nella sua mano.
Egli subito lanciò un grido di dolore guardando la sua mano sanguinante.
"Dato che con le buone non funziona mi vedo costretta. Ora me lo dirai o la tua gola farà la stessa fine." Concluse.
Heoti disse la formula e le mani e le caviglie di Zosma si liberarono.
La figlia di Marte si guardò i polsi che erano segnati dalla corda di ghiaccio.
"Come stai?" Chiese Sargas tenendosi la gamba.
"Sei ferito, hai bisogno di cure." Disse lei avvicinandosi al figlio dei fulmini.
"Non preoccuparti è solo un taglietto, tu invece? I tuoi polsi sono bruciati." Rispose Sargas.
"Ekleipo!" Disse Merope e la mano di Drilemnte guarì dopo che il pugnale scomparve. "Ora legali Iota."
Alrisha prese in mano la sua collana e chiamò il padre avvisandolo di aver trovato Zosma che poco dopo la figlia di Ares svenne.
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Oxygens - La battaglia contro Andromeda
Fantasy- A tutti coloro che vorrebbero esistesse un mondo parallelo in cui scappare quando questo lo sentiamo troppo stretto. - "Padre, io non voglio andare sulla terra!" Disse Zosma con la sua solita impertinenza. "Tu ci andrai, e non si discute!" Disse i...