Capitolo 21

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Il fuoco fatuo - L'arrivo di Atena

"Avete trovato qualcosa dopo che ce ne siamo andati?" I ragazzi erano tornati piuttosto tardi, verso l'ora di cena.
"No nulla, ma abbiamo deciso di perlustrare tutta la zona, avevamo il sospetto che qualcuno ci seguisse." Rispose Iota. "Ma a quanto pare eravamo soli."
"Io sono molto stanca, credo che andrò a dormire." Merope si alzò da tavola senza aver toccato cibo.
"Si è offesa per come le hai parlato Sargas." Alrisha parlò solo dopo essere stata sicura che la dominatrice dei terremoti fosse abbastanza lontana da non sentirli.
"Lo immaginavo, ma cosa dovevo fare?" Il figlio di Giove iniziava a scaldarsi. "Sono stufo di come si atteggia sempre da prima donna, come se tutto girasse attorno a lei."
"Lo capisco, ma non abbiamo ancora finito con tutta questa storia." La dominatrice dei venti cercò di parlare in tono pacato. "Dobbiamo restare uniti, e credo che tu debba pararle."
"Non lo so, lasciamo che la notte ci porti consiglio, nel frattempo vado a vedere come sta Zosma."
Sargas si alzò da tavola e iniziò a salire le scale quando sentì qualcuno toccargli la spalla.
"Questa storia è un'arma a doppio taglio, so quanto Zosma sia affascinante, ma ricordati chi dovrai sposare."
"Perché tutti continuate a ripeterlo?" Sbuffò "Me lo ricordo, grazie Sadal." Si girò e riprese a salire le scale.
"Non puoi scappare dal tuo destino." Il dominatore dei fulmini si fermò senza voltarsi. "Però puoi cambiarlo."
"Ti ascolto." Si voltò.
"Basterà trovare il sacerdote o la sacerdotessa che ha benedetto la vostra promessa e chiedergli di scioglierla."
"E come la troviamo?" Scese di qualche scalino. "Mio padre non me lo dirà mai."
"Hai provato a chiederglielo?"
"Effettivamente no, lo farò grazie." Era procinto a salire le scale ma, il figlio dei mari, non aveva ancora finito con lui.
"Comunque, hai detto che volevi parlarmi, fallo." Sadal non si mosse da dov'era così Sargas lo raggiunse.
Prese un respiro profondo prima di parlare. Non era quel tipo di persona che ammetteva le sue colpe e chiedeva scusa per primo, ma qualcosa gli aveva fatto capire che litigare con Sadal non serviva a niente. Non era una gara per capire chi fosse il più forte, ne il più coraggioso. Erano compagni di squadra e dovevano spalleggiarsi a vicenda e non essere uno contro l'altro.
"Vorrei smettessimo questa faida tra noi due, il fatto che i nostri padri non vadano d'accordo non implica che noi non possiamo essere amici." Disse il dominatore dei fulmini.
"Ammetto di essermi comportato da idiota più volte, ti chiedo scusa." Sadal allungò la mano verso l'ormai amico.
"Scuse accettate e ti chiedo scusa anche io." Sargas gli prese la mano e subito dopo si avviò verso la camera ddi Zosma.
Non bussò nemmeno. Sapeva che stava ancora dormendo, ma voleva comunque farle visita prima di andare a dormire.
"Ciao Zo, come stai? Ti piace come soprannome?" Iniziò a parlare da solo. "Non credo ti piacerebbe sai, comunque, volevo darti la bella notizia che io e Sadal ci siamo chiariti e abbiamo messo fine ai nostri litigi quotidiani." La dominatrice del fuoco non si mosse di un centimetro e lui rimase appoggiato alla porta. "Spero di poterti parlare domani e magari ricevere delle risposte a proposito del nostro rapporto ecco." Prese la sedia dalla scrivania e la mise affianco al letto della ragazza.
Ci fu un attimo di silenzio in cui il figlio di Zeus mise la testa fra le mani. Dopo un pò sbuffò e appoggio le braccia sulle cosce per poi posare la testa sulle dita intrecciate.
"Quanto vorrei dirti tutto quello che provo, che ogni volta che ti vedo, il mio cuore salta un battito, che quando ti arrabbi, sei comunque bellissima, e che penso a te costantemente, anche quando stiamo lottando contro dei giganti di terracotta o dei centauri inferociti." Avvicinò la sedia al letto e le prese la mano. "So come sei davvero, anche se ti conosco da così poco tempo, questa corazza di menefreghismo l'hai costruita perché non vuoi essere ferita, ma sappi che riuscirò a farla crollare un giorno, partendo da sciogliere la benedizione sul matrimonio tra me e Merope." Le lasciò la mano. "Ci vediamo domani, buona notte." Concluse.
Si alzò e mise la sedia a posto. Prima di uscire guardò di nuovo la dominatrice del fuoco che era rimasta nella stessa posizione iniziale. Chiuse delicatamente la porta per poi tornare in camera sua.
Quando sentì la porta chiudersi si alzò di scatto.

Oxygens - La battaglia contro AndromedaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora