Fratelli - Sangue chiama sangue
"Accomodati sorella." Omega spostò la tenda per far passare Zosma. Entrarono anche Ifigenia seguita da Sargas e Merope. Era piuttosto piccola ma accogliete.
Un grosso tappeto rivestiva tutto il suolo e c'erano svariati cuscini al suo interno. Un tavolino molto basso occupava la maggior parte dello spazio e su di esso c'era della frutta e una teiera. "Volete del tè?"
"No grazie, vogliamo delle risposte." Disse Zosma rimanendo in piedi. "Cosa sono quei giganti? E perché sono qui?"
"Siediti ti prego, parliamone con calma." Continuò Ifigenia.
Zosma si fece convincere e prese posto tra Sargas e Merope.
"Quelli sono dei giganti di argilla. Serviranno a combattere, contro di voi." Iniziò Ifigenia. "Il problema è che noi non vogliamo che inizi una battaglia. Fortunatamente sono riuscita a convincere Andromeda a farmi accompagnare da lui e non da altri Oxygens."
"Perché dovremmo credervi?" Chiese Sargas. "Come facciamo a essere certi che non sia una trappola o una qualche psicologia inversa?"
"Perché vi ho lasciato la lettera, siamo qui a parlarvi invece che a combattere." Rispose Omega. "Avremmo già potuto uccidervi con uno dei nostri giganti."
"È come la mettiamo con i centauri?" Chiese Zosma.
"I centauri non sono dominati da noi, hanno preso da soli l'iniziativa di attaccare."
"Ma non abitano qui?" Chiese Merope.
"Si, ma combattono per noi." Rispose Ifigenia. "Ma comunque speravamo di incontrarvi per dirvi una cosa molto importante." La maga si alzò. "Seguitemi.""Io non dovrei essere qui." Esclamò Sadal. "Io dovrei combattere con loro."
"Quanto sei polemico, non puoi rilassarti e venire qui con noi?" Disse Gliese che sera seduta con Polluce sui divanetti fuori sul balcone. "Stiamo pensando ad una strategia di attacco nel caso arrivasse qualcuno qui, potresti aiutarci no?"
Al sentire 'strategie di attacco' si illuminarono gli occhi di Sadal come se gli fosse comparsa davanti la più bella delle muse.
"Volentieri, a cosa stavate pensando?" Chiese il figlio dei mari sedendosi vicino a Polluce.
Il dominatore della luce lo guardò negli occhi con aria stranita, come se non si aspettasse quel suo gesto. Sadal ricambiò lo sguardo che si addolcì.
Nel frattempo Gliese stava disegnando sopra una mappa che aveva davanti a se.
"Quindi, nel caso arrivassero dalla porta secondaria noi."Un grosso boato fece fermare la dominatrice dei ghiacci. "Cosa è stato?" Polluce e Sadal subito si alzarono. "Veniva dal campo."
Tutti e tre si affacciarono poi sul balcone dove notarono la presenza di due figure.
C'era una ragazza con lunghi capelli mori, da lontano si potevano vedere le carnose labbra colorate di rosso. Di fianco a lei c'era un ragazzo piuttosto alto e muscoloso con i capelli ricci e mori che ricadevano sulle spalle.
Sadal era pronto a scendere ma Gliese gli prese la mano e gli fece cenno di stare in silenzio. "Dobbiamo prima vedere quanti sono."disse sottovoce.
Nel frattempo Polluce fu visto dalla ragazza. "Gamma, sono lassù!" Disse indicando il balcone.
I tre ragazzi si ritirarono nella casa e senza dire una parola, scesero tutti insieme verso il campo. La porta era chiusa, non erano riusciti a buttarla giù.
"Preparate le armi prima di uscire." Disse Sadal.
"A me lasciate la ragazza." Rispose Gliese che aveva già in mano la sua scimitarra di ghiaccio.
"Ti vedo pronta a combattere." La punzecchiò il figlio dei mari.
"Aprì la porta." La dominatrice dei ghiacci non rispose alla provocazione.
Appena la porta si aprì, videro i tre intrusi in mezzo al campo, pronti a combattere. Subito si fiondarono contro di loro.
Il ragazzo dai capelli ricci posò le mani sul terreno e gli Oxygen iniziarono a percepire una scossa sotto i loro piedi.
"Non solo voi avete i poteri." Urlò la ragazza.
"E non solo voi li sapete usare." Rispose Polluce. "Iliakó fos!" Gridò.
Una luce potentissima venne proiettata sui tre intrusi che si coprirono il volto. Il dominatore della terra tolse le mani dal terreno per parare i suoi occhi e quello fu il momento giusto per l'attacco.
Gliese si fiondò sulla ragazza che subito rispose con una spada normale, voleva scoprire quale fosse il suo elemento.
Nel frattempo Sadal diede un calcio sul petto del dominatore della terra, Gamma. Egli fece comparire due pugnali nelle mani a cui Sadal rispondeva con l'enorme tridente. Il dominatore dei terremoti era molto agile, riusciva a schivare ogni colpo.
Ad un certo punto Sadal venne graffiato sul petto da uno dei due pugnali tanto che si distraste e venne colpito con una testata dritta il naso. Cadde a terra, Gamma era pronto ad uccider Sadal quando Gliese si fiondò su di lui senza pensare alla sua avversaria.
Polluce invece stava avendo la meglio sull'ultimo dei ragazzi. Era il dominatore del vento che all'inizio aveva buttato il figlio di Afrodite per terra con una folata.
Lui però si era rialzato poco dopo prendendo la sua spada e facendola roteare in aria. I due combatterono come due gladiatori dentro il un anfiteatro.
Le spade tintinnavano ad ogni tocco e quel rumore stridulo era amplificato dalle urla dei due.
Nel vedere però che Gliese era intrappolata sotto le fauci di Gamma, fece comparire una lancia di luce la lanciò fino a colpire il dominatore della terra sulla schiena.
Tutti si fermarono di colpo a guardare la scena, tranne Sadal, che si fiondò sulla ragazza. Gliese era stesa a terra. Immobile. Un ragazzo era appena stato colpito sopra di lei e allo stesso tempo aveva visto la morte davanti agli occhi.
Beta stava combattendo contro Sadal a cui chiese di fermarsi per dare aiuto al suo amico che stava morendo dentro una pozza di sangue, aveva uno strano colore, non era rosso come il loro, era blu. Il figlio di Poseidone era distratto da ciò tanto che ricevette un calcio in pancia dalla ragazza che, avendo visto Gamma a terra, si fiondò verso l'amico.
"Lambda fermati, dobbiamo portare Gamma a casa, sta sanguinando tantissimo." Levò dalla schiena la lancia e iniziò a premere contro la ferita.
"Ve la faremo pagare." Rispose il ragazzo che subito dopo pronunciò una formula scomparendo sotto gli occhi di Polluce. Allo stesso modo fece la ragazza con il ferito.
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Oxygens - La battaglia contro Andromeda
Fantasy- A tutti coloro che vorrebbero esistesse un mondo parallelo in cui scappare quando questo lo sentiamo troppo stretto. - "Padre, io non voglio andare sulla terra!" Disse Zosma con la sua solita impertinenza. "Tu ci andrai, e non si discute!" Disse i...