Capitolo II: La Missione

10 5 2
                                    

All'inizio mi sentii molto spaesata nel lavorare con lui. Io e lui non riuscivamo ad intenderci. Io dicevo una cosa, lui pensava ad un'altra. E non capivo: non capivo mai a cosa pensasse.

E questo l'ho capito nella nostra prima missione insieme.

Già. L'obbiettivo che mi ero prefissata era quello di conquistare almeno 1 dei vari Pilastri Puri di Ionia. So che sarebbe stata un'impresa difficile, ma prima o poi avrei comunque dovuto compierla.
Solo una cosa non so: se fu più difficile la missione o il tratto di camminata per arrivare al luogo della missione.
Rakan fu una vera scocciatura.

Continuava a scorrazzare avanti e indietro, fregandosene altamente di me. Parlava, parlava, parlava. A volte da solo, a volte con me, e io non rispondevo. Si vantava, anche da solo: un vero narcisista. Insomma, credo che quelle 3 ore furono alcune delle più infernali della mia intera vita.
Così tanto infernali, che più volte pensai al rimandarlo indietro e congedarlo dal ruolo di aiutante.

Peró non so, i suoi occhi brillarono così tanto quando parlai della tribù... Quindi, non sapevo che fare. Nel dubbio, lo tenetti con me: avere un compagno in più non è (quasi) mai un malus.

Finalmente arrivammo al luogo della missione. Bellissime, le pianure di Ionia. Sentivo l'energia scorrere negli alberi, nell'erba, nei fiori. Un posto magnifico.
O perlomeno, quello era quello che sentivo prima dell'arrivo dei Noxiani.

Infatti, quando arrivammo, le pianure mi sembrarono... morte.
Accampamenti di soldati ovunque, e non c'era traccia di energia. Un vero disastro.

Io e Rakan ci nascondemmo dietro ad un cespuglio per mettere in atto il piano da seguire.
Io optai subito per un piano stealth. Vi erano troppi accampamenti nemici, e uscire allo scoperto sarebbe stato un vero suicidio. Ovviamente era la scelta migliore.
Rakan non fece altro che annuire. Non stava neanche prestando attenzione, secondo me. Più che altro, mi guardava in volto: molto, molto spesso, anche in momenti importanti come appunto la decisione del piano.

Finita la pianificazione ed iniziato il vero e proprio piano, pensai (anzi, capii) subito una cosa: Rakan era stupido.

Si, stupido, ma stupido stupido. Sciocco, ingenuo, non so come descriverlo.
Avete presente la parola "stealth"? Ecco, lui fece tutto il contrario.
Uscì varie volte allo scoperto, allarmando i nemici, ed intrattenendoli con un balletto.
Si, con un balletto, esatto. Non sapevo neanche io cosa stessi guardando.
Fortunatamente, gli accampamenti erano abbastanza distanti, quindi se uno fosse entrato in pericolo, gli altri non avrebbero potuto sentirlo.
Quindi, grazie alle mie piume, uccidemmo tutti i soldati all'interno dei primi accampamenti. Dopodichè, chiesi a Rakan di fermarsi un attimo per parlare del futuro.

"Senti, così non va. Non fai altro che rovinarmi i piani, stai soli facendo caos. Oltre a farmi deconcentrare, mandi all'aria la parte stealth"
Questo dissi a Rakan. Mi aspettai una predica, una delle sue battutine o un discorso lungi chilometri.
Invece, nulla. Annuì. Si, annuì soltanto, questa volta in maniera seria. Lo vidi nei suoi occhi. Era serio.

Fortunatamente, per tutto il tratto con gli accampamenti, Rakan riuscì a rimanere zitto e cauto. Non sapevo se per volontà sua, o per aiuto da parte degli dei. Optai per la seconda ovviamente.

Dopo circa un'oretta, arrivammo al primo tempio di Ionia. O perlomeno, Ex-tempio. Ora era diventato Noxiano, emanava solo energia negativa. Ed, ovviamente, era ben protetto. Lunghe schiere di soldati alla base, con altre file di soldati sul piano base del pilastro. Insomma, una roccaforte.
Il pilastro era davvero imponente, quindi quello era nulla. Anzi, sapevo già che all'interno mi avrebbe aspettato qualcosa di pericoloso.

Dovevo soltanto fare come avevo sempre fatto: combattere. Da sola o no, avrei comunque dovuto far quello. E comunque, non credevo Rakan potesse essere d'aiuto.

Fuoco e GhiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora