Parte senza titolo 5

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<<si può sapere come fate ad abitare in un tale porcile?>> 

<<Taci Sakusa.>> 

La nostra conversazione negli ultimi cinque minuti da quando eravamo usciti dal mio appartamento si era praticamente ridotta a quelle due battute. 

Era nato tutto dal fatto che, una volta uscito dal bagno vestito in modo più comodo e consono al mio incarico, avevo trovato Sakusa che studiava con disgusto ogni angolo di casa mia. 

<<era pieno di polvere! e c'erano ancora i piatti nel lavello, e contenitori di cibo d'asporto ovunque. Anche il pavimento era sporco! e...>> 

<<oh Cristo Kyoomi, non hai di meglio di cui parlare a parte criticare il nostro stile di vita?>> sbottai indispettito. 

Alcune persone per strada si voltarono a guardarci ed io abbassai la voce. Sakusa arricciò il naso e le due talpe che aveva sulla fronte furono ancora più evidenti. 

<<normalmente non mi degnerei di parlarti, ma date le condizioni obrobriose in cui versa lo stato della tua abitazione mi sento in dovere di farti sapere la gravità della cosa.>> 

sbuffai sonoramente, trattenendo a stento l'istinto di tirargli un calcio. Sapevo che Sakusa era misofobico a livelli epici. Tanto per cominciare non lo avevo mai visto senza guanti e raramente senza mascherina, inoltre aveva sempre in tasca un igienizzante spray, insieme alla pistola. Non toccava nessuno direttamente e se osavi avvicinarti a più di un metro di distanza ti avrebbe fulminato. Era una scocciatura. 

Cercai di ignorare il suo sguardo di disapprovazione quando feci cenno ad un taxi di passaggio di fermarsi. 

<<non guardarmi così Sakusa, Ushijima abita lontano ed io sono stanco. Sali su oppure continua a piedi, anche se mi sembrava fossi tu quello che non voleva sprecare tempo prezioso.>> dissi infilandomi nell'abitacolo. 

Non avevo potuto fare a meno di stuzzicarlo. Sapevo bene di avere un pessimo carattere, soprattutto quando si trattava di discutere con le persone. Non ero capace di stare zitto, la mia bocca parlava prima del cervello quando ero alterato, e spesso mi uscivano frecciatine pungenti. In quel caso, ero troppo stanco per trattenermi dal pungolare colui che mi aveva sfondato la porta di casa per puro divertimento.

Sakusa salì sul taxi con aria scocciata, tenendosi il più possibile lontano da me. Ordinai al taxista di condurci nella via precedente a quella dove si trovava il palazzo che fungeva da casa dell'imprenditore. 

Arrivammo nel giro di pochi minuti. E passammo i cinque minuti di camminata che ci mancavano in completo silenzio. Sakusa era una maschera di granito e mi era impossibile capire a cosa diavolo stesse pensando, forse ad una nuova marca di igienizzante, oppure a come costringermi a pulire casa mia. In ogni caso pensai di andare sul sicuro non domandandoglielo.
Il palazzo in cui abitava Ushijima era inconfondibile. Seriamente, non era possibile mancarlo.
Era un edificio di almeno dieci piani, completamente rivestito da pannelli riflettenti e finestre così pulite da poterci vedere attraverso. In cima vi era la scritta "Ushijima's Company". Quindi sì, il nostro arcinemico non faceva assolutamente nulla per celare la sua presenza e, al contrario, ce la sbandierava sotto al naso senza il minimo pudore.

 
Era una cosa snervante. Io e Sakusa ci fermammo davanti al palazzo accanto, per non dare nell'occhio.


<<Beh, non si può certo dire che si nasconda>> esclamò Sakusa, sembrando leggermi nel pensiero. << È possibile entrare ?>>
Scossi la testa
<< C'è un sistema di sicurezza davanti ad ogni singolo ingresso e anche ad ogni singola camera dell'edificio. Bisogna strisciare una tessera particolare di cui sono dotati solo determinati soggetti. Ci sono poi diversi tipi di tessere, quelle verdi sono per i lavoratori semplici come dipendenti e addetti alle pulizie, quelle gialle sono per le guardie normali, quelle arancioni per le guardie del corpo a stretto contatto con Ushijima e quelle rosse per Ushijima stesso e le persone a lui più vicine. Ognuna di queste tessere consente l'accesso a diversi tipi di camere. Con quelle rosse ovviamente, si entra ovunque.>>

I made a promise: SakuatsuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora