14.

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Violenza.

DUE SETTIMANE DOPO

"Beh sei pronta? Dai o faremo tardi per l'ennesima volta!" Nadya mi mette fretta, ricordandomi di non poter fare con comodo dato l'imminente inizio delle lezioni. "Si..con calma, c'è tempo, mancano cinque minuti alla colazione, non ci troviamo di certo dall'altra parte del mondo." rispondo chiudendomi in bagno per sistemarmi i capelli per l'ennesima volta. "Ho capito, ma cosi non potremo stare nella sala comune con gli altri! Nelle ultime due settimane ci siamo state si e no due volte!" si lamenta.

Non so se ha capito che in questo periodo ho fatto ritardo per qualsiasi cosa di proposito, per ignorare solo una persona, che ahimè è presente sempre in ogni angolo ed in ogni circostanza. La verità è che non ho voglia di vederlo, o almeno non ancora. Ho provato a sparire per quanto mi fosse possibile frequentando la stessa scuola. Ho provato a farmi vedere il meno possibile. Ho evitato di fermarmi nella sala comune, ho evitato di frequentare i luoghi aperti a tutti come la biblioteca o il cortile, ho cercato di consumare i pranzi più velocemente degli altri per ritirarmi in camera e tornare a starmene lontano da lui. Per non parlare delle lezioni in comune, durante le quali sono costretta ad arrivare per ultima per sedermi il più lontano possibile da lui, senza rischi di alcun genere.

So che non durerà all'infinito, che dovrò affrontarlo prima o poi, ma solo quando lui non avrà più effetto su di me, in nessun modo. Non ho voglia di rischiare, ne di perdere altro tempo preoccupandomi di cosa mi faccia sentire o meno. In questo momento però non ho ancora intenzione di parlarci anche solo per litigare o creare un qualsiasi tipo di lite. 

I giorni successivi al nostro rapporto sulla Torre d'astronomia, sono stati infernali per me, perché non ho saputo come comportarmi, e non mi succede mai. I due giorni seguenti a quella sera più di tutti, dato che ero costretta a passare delle ore in punizione con lui, rinchiusi a mettere ordine in una classe vuota ed isolata.

FLASHBACK

"Fabiola, perché non mi rivolgi la parola da due giorni?"  inizia a parlare dall'altro lato della stanza Draco, alle mie spalle. Ma non mi volto, ne tantomeno rispondo. Non reagisco in nessun modo, continuando a fare quello che sto facendo. 

"Fabiola. Guardami quando ti parlo." si fa più duro, percepisco dal suo tono che non gli piace essere ignorato, ma è l'unica cosa che potrei fare ora. Sento i suoi passi farsi sempre più vicini a me, fino a fermarsi.

"Fabiola." mi prende il polso, forzandomi a girarmi verso di lui. Provo a fare resistenza, ma lui è tre volte più forte di me. Cedo contro la mia volontà questa volta, dando le spalle al banco che sistemavo e non più al ragazzo.

"Lasciami." sibilo, guardando di lato, per non scontrare il suo sguardo. "Guardami." ribatte lui, a denti stretti. Mi stringe il polso sempre più forte, bloccandomi quasi la circolazione sanguigna. Mi rifiuto, mantenendo il contatto visivo fisso contro il muro. 

Mi afferra il viso con una morsa pesante e forte, girandolo di scatto verso il suo, stringendomi la mascella. Sento i suoi anelli freddi incidermi la pelle sensibile del viso, concentrandomi nei suoi occhi. "Brava ragazza." sussurra, stringendo ancora il mio polso. "Ora rispondi alla mia domanda, perché mi stai ignorando?" ripete, approfittando del contatto diretto tra noi.

"Perché avrei dovuto farlo fin da subito, Malfoy." rispondo aggressiva, marcando il suo cognome con lo stesso disprezzo che ho usato la prima volta che ci siamo parlati. La sua mano lascia la mia faccia libera, afferrando però l'unico polso che mi era rimasto leggero. Non si controlla, ne con le parole, ne con i gesti. Non si rende conto di quanto stia stringendo i miei polsi troppo piccoli in confronto alle sue mani, che sono cosi grandi.

Se continua a stringere cosi forte sono certa che potrebbe polverizzarli senza farsi troppi problemi. "Mi fai male." dico, alludendo alle sue prese possenti su di me. Non lo pregherò di lasciarmi andare, preferisco soffrire in silenzio senza piegarmi a lui, non di nuovo. 

"Ti faccio male, piccola? Bene, perché nessuno ignora Draco Malfoy, e se ti voglio scopare qui, su un banco, lo faccio. E tu devi stare zitta." dice ancor più serio e minaccioso.

"Malfoy, vai a farti fottere. Non mi avrai più di nuovo, è stato un errore, ed io non mi permetto debolezze." gli dico, e non l'avessi mai fatto. I suoi occhi si congelano, e percepisco la sua rabbia che aumenta. Sta per esplodere, solo.. facendo che cosa? In questo momento è di ghiaccio, immobile, non regolando più la pressione sui miei polsi. 

"In ginocchio, puttana." all'improvviso, sputa. Sgrano gli occhi, perdendo un battito. Ma allora questo non ha capito un cazzo, non sono una delle sue zoccolette. 

"Malfoy, scordatelo." faccio per allontanarmi, muovendo i polsi nella speranza di allentare la sua presa, ma lui in risposta stringe ancora di più, fino a sentire il mio osso quasi spezzarsi. Ma poi, li lascia, tirandomi uno schiaffo e per afferrarmi dalle spalle e spingermi di forza a terra, facendomi cadere sulle ginocchia. 

La violenza che ha appena esercitato mi ha del tutto destabilizzata. Mai in tutta la mia vita ero stata picchiata. Mai nessuno mi aveva alzato le mani prima. Ciò, ha intaccato tutta la sicurezza che ho. Non ne vale la pena essere forte per rischiare di essere violentata o simile. Non mi piego mai ma..lui in questo momento mi terrorizza. Non fino al livello di farmi piangere, ma fino al livello di perdere la mia lucidità.

Lo guardo negli occhi, che sono impassibili ed inespressivi. Brama solo una cosa da me in questo momento, e non vuole altro. Deglutisco, non spostando mai i miei occhi dai suoi, perché sarà l'ultima volta che li vedrà.

Gli slaccio la cintura controllando il tremolio delle mani che per impulso ha iniziato, in segno di timore. Abbasso la zip dei suoi pantaloni, e li faccio scendere quanto basta a liberare i suoi boxer e la sua grandezza. 

Inizio con un lavoro di bocca, con ora quelli che sono i miei occhi ad essere impassibili, che guardano ai suoi, diventare sempre più pieni di lussuria, desiderio e piacere. Ma i miei..i miei esprimono solo vergogna e ribrezzo. Vergogna per me stessa, e ribrezzo per la persona con cui ho ceduto.

Prego che venga il più presto possibile, per liberarmi dal suo tocco, e liberarmi da lui. Voglio solo andare via, scappare nella mia stanza e sprofondare nel cuscino. Magari anche sparire.

Perché mi sento così violentata?

Ricordati del nostro segreto||Draco Malfoy-IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora