Ricordati del nostro segreto||Draco Malfoy-IN REVISIONE

20.

Punto debole.

Dopo lo scontro avvenuto tra me e Draco nel corridoio, non siamo più rimasti da soli. Ci siamo visti solo nelle situazioni necessarie, come durante le lezioni, nella sala comune o durante i pranzi. Non abbiamo litigato pesantemente o avuto scontri troppo accesi, anche se abbiamo pur sempre sputato parole offensive l'uno contro l'altro per qualsiasi motivo.

"Oh Laurant ma sta' un po' zitta." mi dice lui stravaccato sulla poltroncina della sala comune, "Malfoy non rompere il cazzo, continua a tenere le tue stronzate per te dai." ribatto io.

E così via, solo conversazioni del genere. Fanno divertire tutti i nostri amici, questi battibecchi, e divertono anche noi per primi. O almeno, a me diverte punzecchiarlo, ma anche a lui non deve dar poi cosi tanta noia. Anche quando cerca di fare lo stronzo che ho conosciuto il primo giorno, ormai non riesce più.

Agli occhi degli altri si, rimane lo stesso, ma ai miei no. Me ne sono accorta di questo suo cambiamento. Prima non mi guardava nemmeno negli occhi, e se avesse potuto non mi avrebbe guardata affatto. Invece ora cerca sempre un modo per intraprendere un contatto visivo con me. Ma solo quel tipo di contatto. Per mia sorpresa, studiandolo e osservandolo come mio solito, mi sono accorta del fatto che cerca di starmi il più lontano possibile, o, in caso, di sfiorarmi il meno possibile.

Ammiro questa cosa da parte sua, non posso fidarmi cosi su due piedi, ma il fatto che dimostri di aver capito quanto male mi abbia fatto facendo passi indietro, mi fa quasi ricredere. Anche se non sono quel tipo di persona che passa sopra ad un torto, con lui non riesco a portare rancore. Forse sto solo interpretando la parte di quella orgogliosa che rimane inflessibile, ma per non far vedere agli altri che sono capace di mettere da parte un torto, e non può succedere. Nessuno deve credere di poter star tranquillo e dirmi qualsiasi cosa voglia, perché nessun'altro si chiama Draco Malfoy.

Pensando a ciò, arrivo ad una conclusione per me brutale. Malfoy è il mio punto debole. Cazzo, merda, porca puttana. No. Non può succedere, non deve essere così, non voglio che abbia questa influenza su di me, non più.

Fossi stata da sola in questo momento, avrei iniziato ad imprecare a tono alto, ma visto che sono nella sala comune a parlare delle solite cose con gli altri, e Malfoy, non posso far altro che trattenere una smorfia allibita, e urlare in silenzio, nella mia testa.

"Fabiola? Terra chiama Fabiola." la mano di Blaise agitata avanti al mio volto e sotto ai miei occhi, mi risveglia da un momento meditativo in cui sono rimasta, ferma immobile a fissare il vuoto e rigirarmi l'anello di Cartier sul dito. Alzo lo sguardo verso di lui, sgranando di poco gli occhi e alzando le sopracciglia. "Eh? Si?" farnetico, colta di sorpresa.

"Volevamo chiederti se Diggory voleva venire alla festa di domani.", cazzo, la festa. Mi ricordo solo ora della festa organizzata da noi serpeverde nella nostra sala comune per questo fine settimana. "Giusto, non gliel'ho chiesto, me ne sono completamente dimenticata. Penso di si, comunque.." dico, guardando ai ragazzi davanti a me. "Stiamo organizzando una lista di nomi da dare al Barone Sanguinario che ha accettato di fare da bodyguard all'ingresso, gliela consegnamo entro domani mattina presto, sei ancora in tempo per andare a cercarlo." mi spiega Nadya.

"Bodyguard? Fate le cose in modo serio,eh" scherzo, scoppiando a ridere per la fierezza con cui hanno organizzato il tutto. Sono molto stanca, ma è stata una mia mancanza ed ora mi tocca andare a cercarlo nella sua sala comune che non so neanche dove sia. Sospiro, iniziando ad alzarmi dal divanetto su cui sono seduta. "E va bene, vado da Cedric e torno, c'è qualcos'altro che devo chiedergli?"

"Si, chiedigli di portare la squadra di Quidditch, loro si che sono delle special guest degne." dice Pansy supportata da Nadya. Le solite. Alzo gli occhi al cielo, ridendo sotto i baffi, acconsentendo alla loro richiesta. Mi avvio verso l'uscita della sala comune, ed inizio a salire per i corridoi vuoti.