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Jungkook's pov
Presente
Passai il giorno dopo e quello dopo ancora a riposarmi, feci esercizio e portai a spasso Cloud, che non vedevo da parecchio.
Il terzo giorno mi svegliai con un terribile mal di testa e le urla di Jin che provenivano dalla sala comune.
Ero rimasto solo in camera, così mi affrettai a uscire per fare colazione. Trovai Yoongi seduto al tavolo della cucina, mentre Jin aveva la testa appoggiata alla porta del frigorifero e sospirava rumorosamente.
Strano pensai sedendomi anch'io
Senza nemmeno che glielo avessimo chiesto, Jin mugugnò
"Namjoon ha mangiato gli hoddeok rimasti"
"Amico, ieri sera non ne ha assaggiato nemmeno uno proprio perché te li sei quasi finiti tutti, credevo avessimo deciso all'unanimità di lasciargliene un paio" proferì Yoongi passandosi una mano sugli occhi
Jin disse qualcos'altro che non capii, perché la mia mente era troppo impegnata ad elaborare un piano per riuscire a tornare a Incheon. Jin mi aveva appena fornito la scusa perfetta.
Mangiai di sfuggita un dorayaki rimasto nel piatto vicino a me e feci per alzarmi, ma Yoongi sussultò così lo guardai confuso.
Mi indicò con gli occhi Jin e io capii all'istante, ma troppo tardi, perché Jin aveva come percepito i miei movimenti e si era girato con sguardo assassino.
"Era.Il.Mio.Dorayaki"
Non ci pensai due volte e corsi via, schivando le numerose ciabatte in arrivo. Ridendo mi chiusi in camera, mi misi addosso qualcosa di scuro e presi una mascherina, poi corsi fuori dall'appartamento il più veloce possibile, sfuggendo ancora una volta alle urla di Jin:
"Ya! JEON JUNGKOOK!""Te ne comprerò altri, promesso!" urlai mentre una ciabatta rosa confetto mi sfiorava la testa
Chiusi la porta prima di sentire altro e scesi fuori all'aperto, evitando accuratamente le strade più affollate. Il mio piano era perfetto, forse sarei sembrato un po' inquietante, ma nel complesso era perfetto. Chiamai un taxi e dissi subito la mia destinazione, così in circa mezz'ora giunsi a Incheon senza intoppi. Raggiunsi in poco tempo il negozio dove mi ero fermato con Jimin e mi affrettai ad avvertire Yoongi che ero lì, tanto per tranquillizzare tutti.
Arrivai alla rotatoria e guardai a destra, verso la prima fila di villette a schiera.
Eccola pensai nascondendomi dietro al muro
Indossava un grazioso vestito azzurro chiaro e stava camminando lungo l'altro lato del marciapiede, che confinava con un muretto alto mezzo metro sormontato da un'inferriata. Non a caso oltre ad essa si trovava la Incheon University, un'istituto ampiamente conosciuto in tutta la Corea del Sud. Non sapevo la sua età, ma poteva benissimo avvicinarsi alla mia perciò dedussi stesse andando lì; per sicurezza la seguii a distanza per vedere se varcava il cancello d'entrata e quando ne ebbi la certezza scavalcai l'inferriata.
Come faccio ad attirare la sua attenzione?
Il viale che portava all'entrata era molto ampio e le porte d'entrata pure, non mi avrebbe mai notato così mi avviai all'entrata e mi appoggiai a una delle colonnine portanti ad aspettare. Per essere un'istituto rinomato c'era davvero poca gente, ma forse perché era ancora mattina presto. Mi sistemai meglio la mascherina e diedi una passata ai capelli, infondo sarebbe stata la prima volta che le avrei parlato e dovevo fare bella figura. Quando fu a qualche metro da me la vidi che teneva lo sguardo basso.
Non voglio sembrare un maniaco afferrandola per il braccio, come posso fare?
Mi misi a guardarla insistentemente, nella speranza che alzasse lo sguardo. Lo fece, ma non ebbe una reazione fantastica. Più precisamente, sembrava che avesse visto un fantasma. Corse via con una mano sulla bocca e non ebbi nemmeno il tempo di dire "Aspetta!" o "Mi dispiace!".
Non sapevo per cosa mi sarei dovuto scusare, ma in quel momento mi sembrava la cosa più giusta da dire. Non mossi un muscolo, la guardai scomparire tra i corridoi, non sapendo cosa fare.
Non posso mandare a monte tutto, ormai mi ha visto e non voglio fraintenda. Magari ha pensato volessi farle del male, in fondo non sono molto rassicurante vestito tutto di scuro.
Decisi di aspettarla fuori, tanto prima o poi le lezioni sarebbero finite. Mi sedetti su una panchina lungo il viale alberato e cominciai a scorrere un po' di messaggi arrivati nel gruppo di noi ragazzi. Avrei sistemato tutta quella faccenda e poi scoperto perché aveva detto quelle frasi.
Il mal di testa era aumentato esponenzialmente.
Mi passai una mano sul viso e sospirai.
Quando torno a casa devo ricordarmi di menare Jimin.∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞🎐∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
Minhee's pov
Ma come diavolo è possibile?
Dopo essermi calmata respirai a lungo e a fondo, guardando il soffitto.
Non poteva assolutamente essere vero, quel sogno era un sogno e tale doveva rimanere.Ma se non lo fosse stato?
Va bene, non potevo essere diventata una veggente da un momento all'altro, l'unica spiegazione era che fosse tutto solo una semplice coincidenza. Un'enorme, assurda e semplice coincidenza.
Stavo forse impazzendo? Che avessi scambiato una persona qualsiasi per lui?
Mi rialzai dal pavimento dell'aula e mi sistemai i capelli. Il vestito era un po' spiegazzato nel punto in cui mi ero seduta e il poco mascara che avevo messo ora era sparso dappertutto tranne che sulle ciglia. Se quel tizio era veramente Jungkook dovevo scoprirlo, non potevo fare finta di nulla. Non ero come la me stessa del sogno. E soprattutto quello non era un sogno, ma la realtà. Guardai dalle grandi finestre e notai che si era seduto su una panchina a guardare il cellulare.Perfetto
Uscii in direzione del bagno e mi diedi una ripulita. In fondo dovevo solo andare a parlarci, molto probabilmente si sarebbe dimostrato essere un ragazzo qualsiasi che malauguratamente gli assomigliava. Mi sciacquai il viso e mi guardai allo specchio.
Ero pronta a qualsiasi evento, ma per prima cosa non mi sarei mai e poi mai dovuta fare alcuna aspettativa che rispecchiasse il sogno. Ci avrei solo sofferto.
Ripercorsi i tre corridoi che mi separavano dall'entrata della Incheon e misi piede all'esterno, cercando con lo sguardo dove potesse essere il mio bersaglio. Dopo qualche minuto lo intercettai, seduto a un lato del viale alberato. Cominciai a camminare controcorrente rispetto agli altri studenti, che ora iniziavano a farsi più numerosi, e finalmente lo raggiunsi. Il cuore mi scoppiava nel petto. Diedi un colpetto di tosse e subito alzò lo sguardo, chiaramente sorpreso."Ciao" dissi senza fiato
Lui per un attimo si guardò intorno, come se pensasse che avessi sbagliato persona
"Scusa se prima sono scappata via in quel modo, stai cercando qualcuno?"
Riportò lo sguardo su di me e annuì
"Posso aiutarti a cercarla se vuoi, come si chiama?"
Stavolta fu lui a tossire. Si alzò dalla panchina, dimostrandosi incredibilmente alto
"In realtà stavo cercando proprio te" rispose mettendosi le mani in tasca
Per poco non mi venne un colpo. La sua voce era terribilmente simile. Mantenni comunque la calma e risposi leggermente sorpresa
"Oh, d'accordo"
Che altro dovevo dire? Per fortuna lui mi tirò fuori da quella situazione imbarazzante.
"Ti va se facciamo due passi? O devi andare a lezione?"Guardai l'ora sul cellulare. Mancavano davvero pochi minuti alla prima lezione.
"Purtroppo sì, ma se vuoi possiamo vederci per pranzo" dissi con un mezzo sorriso
Lui annuì, e di nuovo si guardò intorno. Stava aspettando qualcun altro?
"A pranzo sarebbe perfetto. Ti aspetto fuori dal cancello"Feci dietrofront ma lui mi fermò
"Posso sapere il tuo nome? Sai, per evitare equivoci"
Mi girai e gli sorrisi.
"Certo, mi chiamo Park Minhee. Tu?"
Lui sbarrò gli occhi. Era una domanda così strana?
"Meglio se te lo dico dopo"E se ne andò. Quel meglio se te lo dico dopo mi fece correre un brivido lungo la schiena. Prima di poter pensare qualunque cosa l'inserviente chiamò per l'ultima volta i ritardatari, così mi affrettai ad entrare e non ci pensai più.
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|Under Your Mask|↭|Jeon Jungkook|
FanficE se non fosse stato solo un sogno? (In revisione. Sto cercando di armonizzare cronologicamente la storia al prequel "Black Mask", perciò se vedete che alcuni capitoli cambiano è normale ahaha)