CAPITOLO 42

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Continuai ad uccidere gli uccelli e bere il loro sangue per due settimana finché tutti gli uccelli al di sotto del picco dello stadio novizio morirono. Il ritmo con cui li decimavo divenne sempre più veloce. Mi ero abituata ai loro schemi e sapevo come e quando attaccarli. Sapevo riconoscere dal tono del loro gracchiare l'attacco che sarebbe arrivato. Quando era acuto sarebbe arrivato in picchiata, uno grave avrebbe indicato un attacco a distanza. Per gli attacchi coordinati sarebbero stati due acuti seguiti da uno grave quando uno stormo veniva in picchiata verso di me, uno acuto seguito da due gravi per attacchi coordinati dalla distanza e uno acuto preceduto da uno grave per attacchi combinati da distanze diverse. Mi ero anche abituata a combattere a mani nude e, nonostante il dubbio iniziale, stavo diventando sempre più conscia del mio corpo e della mia forza. Dopo essermi sbarazzata di tutti loro tornai al fianco dell'altare. Ero decisa a riposare per un giorno per tornare nelle condizioni ottimali così da poter lottare al meglio delle mie possibilità contro gli uccelli restanti. Prima di mettermi a meditare però decisi di controllare le abilità.

«Sistema, mostrami le abilità che ho usato di più in questo periodo.»

[Abilità attive: alta marea Lv. 20

Guaina acquatica Lv. Max

Abilità passive: Immunità parziale Lv. 12

Resistenza al fuoco superiore Lv. 12

Resistenza al veleno minore Lv. 20]

«Ci sono possibilità di evolvere la guaina acquatica?» Chiesi speranzosa.

Era l'abilità che più mi era tornata utile e se avessi potuto perfezionarla con un'evoluzione sarebbe stato di grande aiuto.

[Guaina acquatica Lv. Max: disponibili due diversi rami di evoluzione dell'abilità.

- Armatura acquatica

- Condensazione]

«Ehi! Non può essere tutto qui! Dammi qualche informazione in più! Quali sono i criteri di evoluzione? Quali sono le caratteristiche dei due rami?»

[Per maggiori informazioni selezionare uno dei due rami di evoluzione.

ATTENZIONE: Dopo aver scelto il percorso di evoluzione non potrai più tornare indietro.]

«In pratica mi stai dicendo di tentare la fortuna...» Dissi sospirando.

Davanti a me vi era una decisione di vitale importanza, non dovevo prenderla con leggerezza ma non sapevo tra cosa stavo scegliendo. Basandomi sui nomi l'armatura acquatica sarebbe dovuta essere la più utile nella situazione in cui mi trovavo ma avrebbe anche portato alla perdita di parte del mio potere d'attacco. C'era di buono però che scegliendo quella possibilità avrei saputo a cosa sarei andata incontro. Per contro se avessi scelto la condensazione avrei brancolato nel buio. Non avevo idea di cosa avrebbe comportato, se sarebbe stato un vantaggio o uno svantaggio. Sconsolata decisi di lasciar perdere al momento. Nonostante il pensiero di poter evolvere l'abilità fosse davvero tentatore dovevo scegliere in modo coerente senza lasciarmi trascinare dalla situazione attuale. Dopo aver chiuso la finestra di evoluzioni attivai meditazione per tornare alla condizione ottimale. Pensavo che avrei impiegato molto più tempo invece in sole 10 ore recuperai completamente le energie. Quando mi rialzai usai immediatamente guaina acquatica per creare delle zanne affilate intorno alle mie mani quindi con il passo della notte incantata mi avvicinai rapidamente al bersaglio più vicino e, dopo essermi portata nel suo punto cieco lo colpii tranciando il suo corpo a metà e deposi il suo corpo nel bracciale interspaziale per berne il sangue più tardi. Quindi mirai al successivo ma proprio quando ero sul punto di colpirlo sentii gli uccellacci intorno gracchiare con un tono acuto e due gravi. Capii subito qual era il loro obiettivo e attivai altamarea per difendermi. Non appena le decine di palle di fuoco colpirono l'acqua crearono una cortina di fumo. Avvantaggiandomi della situazione favorevole usai la tecnica di movimento per accorciare le distanze con gli artefici di quell'attacco e li spazzai via uno dopo l'altro. Senza mai fermarmi continuai a decimare le povere creature impotenti di fronte a me a ai miei artigli di acqua. Dopo dodici giorni delle diverse centinaia iniziali ne rimasero solo venti o trenta. La loro situazione era sempre più terribile. A ogni minuto che passava una di loro moriva senza avere la possibilità di reagire e fu così che nella notte del dodicesimo giorno uccisi tutti gli uccelli. Mi rimanevano ancora due giorni, avevo reso possibile l'impossibile ed avevo usato meno tempo di quanto assegnatomi. Sentendomi al sicuro abbassai la guardia e disattivai tutte le mie abilità dirigendomi lentamente verso l'altare ma quella scelta fu la peggiore che potessi fare. Dopo aver fatto tre passi due urli acuti e perforanti risuonarono nelle mie orecchie e prima che potessi reagire due grandi energie mi colpirono facendomi volare verso l'altare. Il colpo distrusse tutte le mie ossa e scosse così tanto i miei organi interni che iniziarono a collassare. Ero in fin di vita, non riuscivo a respirare, tanto meno a parlare. Usai tutte le mie forze per attivare gli effetti del simbolo della rinascita e guarire le mie ferite prima che fosse troppo tardi. Fortunatamente gli effetti miracolosi mi permisero di riprendermi senza problemi in pochi istanti lasciando solo il dolore come monito di quanto era appena successo.

«Cos'è stato? Pensavo di aver ucciso tutti quei dannati uccellacci. Com'è possibile che me ne siano scappati due. E come possono essere così forti?» Domandai in preda al panico.

«Presto! Nasconditi! Se quei due uccelli ti prendono sei morta!» Sentii la voce di Ray mentre mi urlava preoccupato.

«Non preoccuparti, l'unico motivo per cui sono stata ferita così gravemente è perché ero distratta. Non capiterà di nuovo.» Dissi fiduciosa.

«Tu non capisci! Quei due uccelli sono al livello di un artista marziale allo stadio di principiante a cinque stelle. Sono nemici fuori dalla tua portata! Combatterli è un suicidio! Nasconditi! Finché riuscirai a sopravvivere per due giorni potrai andartene da qui.»

«È inutile. Non ho modo di nascondermi da loro.»

«E allora schivali! Se ti colpiscono abbastanza forte potrebbero ucciderti istantaneamente! E anche se non ti uccidessero con un attacco, non potresti resistere a più di 19 colpi al tuo attuale livello solo contando sul simbolo della rinascita!» Urlò Ray.

«No! C'è ancora una possibilità anche se preferirei non farlo in un momento come questo.» Esclamai frettolosa.

«Intendi...» Disse Ray con tono spaventato.

«Si. Non c'è altra scelta. È la mia unica possibilità. Se avrò successo potrei sopravvivere. E se dovesse fallire… Beh, morirei comunque.» Dissi.

«No! Ci deve essere un'altro modo! È troppo pericoloso! Se fossi qualcun'altra andrebbe bene tentare, ma per te sarà centinaia di migliaia di volte più pericoloso che per gli altri!»

«Lo so! Ma quale altra possibilità ci rimane!? Non voglio morire qui! Non ora che la mia vita sta prendendo una bella piega! E se voglio sopravvivere quella è l'unica soluzione! Anche se la possibilità di sopravvivere fosse superiore dell'un per cento, sarebbe comunque degno di un tentativo! Quindi ora smettila di cercare di farmi desistere e lasciami fare ciò che va fatto!» Urlai arrabbiata.

«Va bene. Ma quello che stai per fare sarà molto più pericoloso di quanto tu possa pensare e non potrò fare nulla per aiutarti in caso di problemi.»

«Quando mai sei stato in grado di aiutarmi?» Dissi con tono vivace per smorzare la tensione.

«Ragazzina, in casi normali dovresti prepararti molto accuratamente per farcela e non avresti comunque la certezza di farcela. Quindi vedi di non morire.» Disse lui con tono gentile.

«Farò del mio meglio.»

Quelle furono le ultime parole che proferii prima di iniziare il processo che avrebbe segnato per sempre la mia vita, le cui conseguenze non avrei mai potuto nemmeno lontanamente immaginare e che avrei rimpianto profondamente poco dopo.

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