5- Incomprensioni

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Oggi, per farmi perdonare della lunga attesa, farò una doppia pubblicazione. Spero vi piaccia.

Nate si sentiva al settimo cielo. Ormai era passato quasi un mese da quando lui e Marcus si erano messi insieme.
L'uomo si era sempre comportato con dolcezza ed amore, nonostante il suo carattere forte ed autoritario.

I due si erano avvicinati sempre di più e, nonostante il ragazzo avesse già firmato il contratto, non erano ancora andati oltre.
Marcus gli aveva detto di volerci andare piano. Voleva che il ragazzo fosse sicuro della loro relazione.
Cosa di cui lui gli era estremamente grato.

Quel giorno stava aspettando l'uomo seduto nel dehor del bar che lui è Linda frequentavano quotidianamente. Perso nei suoi pensieri non fece caso alla persona che gli si sedette davanti.

"Hei Nathan, aspetti Linda?" Andrew, il padrone del locale, gli si sedette davanti. Nate sorrise all'uomo. "No, in verità ho un appuntamento." Mormorò arrossendo.
L'altro lo fissò sorpreso, mai aveva visto il giovano in compagnia di qualcuno che non fosse l'amica.

"Ah, davvero? E chi sarebbe questa persona?" Chiese interessato.
"I-io aspetto..." Il ragazzo non fece tempo a finire che una voce dura lo fermò.
"Aspetta il suo fidanzato."

Marcus era davanti a loro, che fissava l'uomo con irritazione. Andrew osservò curioso il nuovo arrivato e, notando il fastidio evidente dell'uomo, gli sorrise con educazione e si alzò dal tavolino augurando ai due un buon pomeriggio.

Marcus lo segui' con lo sguardo fin quando l'uomo non sparì all'interno del locale. Arrabbiato come mai si era seduto ed aveva puntato lo sguardo sul suo Babyboy.
"Allora." Mormorò facendo sobbalzare il ragazzo. "Chi è quel tipo?"
"N-non è nessuno... Lui-lui è un amico ed è il padrone del bar." Nate si strinse nelle spalle sotto lo sguardo arrabbiato del suo Daddy.

"Sono arrabbiato con te, Babyboy." Nate scosse la testa, gli occhi che iniziavano a farsi lucidi.
"Il nostro appuntamento è annullato." Decise, alzandosi e incamminandosi verso la macchina. Nate gli corse dietro, inciampando nei propri piedi.

"Daddy. Ti prego. È solo un amico!"
L'uomo si girò immediatamente. "Non alzare la voce con me! Mai più!" Gli disse a denti stretti.
Nate abbassò il viso pigolando delle scuse.

"Ora ti riaccompagno a casa. Quando avrò finito ti chiamerò e deciderò la tua punizione. " Nate annuì, cercando di trattenere le lacrime.
"Sì, Daddy."

~~~

"Davvero ti sei alterato per Andrew?" Gli chiese Amanda ridendo della sua stupidità.

Furioso aveva lasciato il suo ragazzo davanti al suo alloggio senza neanche salutarlo, cosa di cui ora si pentiva amaramente.
Si pentiva di non aver compreso il suo Sugarbaby. Ed essersi alterato per un semplice amico ma, quando lo aveva visto sorridere a quell'uomo, era andato fuori di testa.
Si era davvero comportato come un pessimo Daddy.

Amanda accavallo' con eleganza le gambe snelle coperte da un pantalone in stoffa, senza smettere di osservare Marcus. Non aveva mai pensato che l'uomo sarebbe mai stato capace di trovare uno Sugarbaby adatto a lui ma, a quanto poteva vedere, quello per il piccolo Nate era più di un semplice interesse.
"Ti piace così tanto?" Gli chiese con dolcezza.
Marcus la fissò a lungo, per poi annuire lentamente.

"Fai quel che devi fare e poi chiamalo. Invitalo a casa e digli ciò che provi."
Marcus osservò il viso sottile della donna e sorrise al suo sguardo confuso.
"La regina dei ghiacci che mi dispensa consigli d'amore." Mormorò, un ghigno sul viso.

Amanda lo fissò sorpresa per poi lasciarsi andare ad una risata. "Davvero? Guarda che non sono così insensibile come tutti credete."

L'uomo la osservò a lungo. Sapeva che la donna non era davvero come appariva. Sì, era una donna dal carattere forte e deciso, autoritaria e rigida come pochi, ma era anche una donna che quando amava lo faceva con tutto il cuore.

" Linda è fortunata." Amanda rise di gusto. "Beh, questo è ovvio."

~~~

"È colpa mia." Seduto sul divano in pelle del proprio appartamento, Nate si stava stringendo i capelli con rabbia. Sapeva di non aver fatto nulla di male ma, il solo pensiero del suo Daddy arrabbiato, lo mandava in panico.

Linda sbuffo' spazientita. "Quell'uomo è pazzo di te. Sono sicura che si sistemerà tutto."
Nate apri' i suoi occhioni, lucidi di lacrime. "Tu lo credi davvero?" Chiese tirando su col naso.
"Sei disgustoso." Gli allungò un fazzoletto. "State insieme da un mese ormai. Lui sti sta comportando in maniera perfetta e ha sempre detto di voler qualcosa di serio, o sbaglio?"
Il ragazzo annuì. "Allora non hai niente di cui preoccuparti. È solo una piccola incomprensione, la prima. C'è ne saranno molte altre, ma c'è la farete."

Il ragazzo annuì più rilassato.
Sapeva di essersi comportato male con il suo Daddy.
"L-Lui... Mi punira'?" Chiese preoccupato.
Linda stava per rispondere quando la suoneria di un cellulare la fermò.
Nate guardò lo schermo del proprio telefono per poi sobbalzare.
Osservò la ragazza in cerca d'aiuto e lei annuì, alzandosi poi dal divano e dirigendosi verso la cucina.

Nate sospirò teso e si avvicinò il dispositivo all'orecchio, accettando la chiamata.
Sia lui che la persona dall'altra parte rimasero in silenzio per qualche istante.
"Bimbo." Il ragazzo tirò su col naso, gli occhi nuovamente lucidi. "M-mi dispiace. Io io non volevo. Io..."
Marcus lo fermò immediatamente.
"Tesoro. Calmati, ok? È tutto apposto. Non è successo nulla. Non sono arrabbiato."

Nate si soffio' il naso rumorosamente. "Sai che il tuo comportamento non è accettabile e non appena saremo a casa riceverai la tua punizione? Hai capito?"
Il ragazzo annuì, come se l'uomo potesse vederlo.

"A parole." Lo richiamò Marcus. Il giovane sobbalzo'. "S-si, Daddy."
"Bravo, piccolo." Nate sorrise, contento di aver finalmente soddisfatto il suo Daddy.
"Ora vai a prepararti. Non appena avrò finito di lavorare passo a prenderti e vieni a mangiare da me."

"Sì, Daddy." Urlacchio' esaltato e il suo cuore si riempì di gioia non appena senti' l'uomo ridacchiare.
"A dopo, principessa."
Si sentiva al settimo cielo. Sapeva che avrebbe dovuto affrontare la sua punizione ma il solo sentire il suo Daddy più tranquillo aveva tranquillizzato anche lui.

Linda ridacchio' dello sguardo perso del ragazzo. "Principessa? Davvero?"
Solo in quel momento il ragazzo si rese conto della presenza dell'amica.
"Stai zitta te!" Gracchio' come un bambino infastidito. "Se non sbaglio Amanda ti chiama.. "
La ragazza gli tappo' immediatamente la bocca.
"Non osare." Lo minacciò.
I due si fissarono a lungo, per poi scoppiare a ridere insieme.

My Sweet Sugar BabyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora