- sterio -

656 27 5
                                    



era così strano, pensare di dichiararsi dopo sette anni di un amicizia, si sentiva uno stupido, pensava che non fosse la scelta giusta, che andasse nel peggiore dei modi.

eppure il corvino era lì, aveva appena suonato il campanello della casa del proprio migliore amico, che lo attendeva, anche lui aveva qualcosa da dirgli, e ne era abbastanza preoccupato.

"ehi amico, eccoti qua" disse il rosato appena aprì la porta sorridendo, lo fece entrare e sedere sul divano.
"bene sarò diretto" disse il più alto
"mi piace qualcuno, ho bisogno del tuo aiuto" il corvino sentì il mondo cadergli addosso, il cuore spezzarsi in mille pezzettini fino a distruggersi del tutto, sgranò gli occhi, mentre guardava quelli del suo amico, che attendeva un suo commento.

"non credo..di essere la persona adatta.." disse soffocando il suo dolore, mentre distoglieva lo sguardo e nascondeva la lettera nella tasca dei suoi pantaloni.
"spero vivamente che tra te e questa persona andrà tutto per il meglio, ma davvero..non posso aiutarti" disse alzandosi e dirigersi verso la porta d'ingresso, mentre il rosato lo guardava con aria confusa, e triste.

aprì la porta e salutò l'amico, che non fece in tempo neanche a salutarlo, che vide la porta chiudersi, causando un forte rumore per l'intera casa.

rimase davanti quella porta per vari secondi, quando però si accorse di una piccola lettera caduta proprio la davanti.

la prese, ipotizzando fosse di Mario, sgranò gli occhi, era davvero per lui quella lettera?

perché non era capace a dire nulla?
si era espresso talmente male da non far capire al corvino che la persona che gli piaceva era proprio quest'ultimo, non gli serviva un aiuto, aveva solo bisogno di tempo per poi sputare il rospo, una scusa per farlo venire a casa sua diciamo.

ma ora era andato via, e non sarebbe tornato se lui non fosse andato.

mise la lettera in tasca, prese il cellulare e gli inviò un messaggio.
'un tuo consiglio mi sarebbe stato davvero d'aiuto, ma probabilmente la tua lettera lo è stato ancora di più'
infine lasciò un cuore, quello bianco, era il loro, lo avevano deciso anni prima.

sorrise, ma la risposta arrivò talmente tardi, che il ragazzo dai capelli rosa fu perseguitato dall'ansia, aveva paura che fosse successo qualcosa al corvino.

eppure arrivò.
"ti aspetto" si sentiva stupido, perché invece di alzarsi e andare a baciare il ragazzo che amava, stava li, a rileggere quel messaggio, sorridendo come un ebete.

ma poi si decise e andò, di fretta, e quando lo vide si fermò a qualche metro di distanza.
"sono uno stupido" rise il rosato.
"ringrazia la lettera" indicò quest'ultima il corvino, ancora stretta tra le mani di Stefano.

"sono comunque uno stupido"
"si, il mio" disse sorridendo, per poi avvicinarsi e baciare il ragazzo più alto.

lo aspettava da un sacco, aspettava di poter baciare quelle labbra, di poterle toccare, finalmente il giorno era arrivato, e ne era estremamente felice, sapeva che quel giorno non se lo sarebbe mai dimenticato, fino a prova contraria, era il giorno più bello della sua vita.

                  "dimmi come si
             fa a non impazzire ogni
                  volta che sorridi"

-end-





— solo per farmi venire in mente un finale diverso dalle altre c'ho messo un mese, e alla fine fa pure cagare ed è simile ai capitoli precedenti, mi sparo, non trovo neanche idee per la thebadnauts che sto scrivendo, nonostante abbia molta voglia di scrivere, vi giuro che sarò più attivo possibile, non sono morto <\3

one-shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora