Una terribile verità

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Si guardò allo specchio scuotendo la testa, era pallida ed emaciata a causa delle scarse ore di sonno.

Sistemò la veletta nera che le copriva il viso, fissò il cappellino di organza con una spilla, prese la borsetta ed uscì di casa.

Gli schiavi della piantagione si schierarono davanti a lei per porgerle i loro ossequi e Berta tentò di darle una parola di conforto, ma lei salì in carrozza senza degnare nessuno di uno sguardo ordinando a Sam di partire velocemente.

Dopo una decina di minuti arrivarono davanti alla chiesa,  i suoi concittadini erano riuniti sul sagrato pronti a dare l'ultimo saluto di commiato a Jacob Augustin Evans.

La cerimonia funebre fu molto emozionante, il reverendo Patrick elencò le buoni azioni di suo padre nei confronti della comunità mentre le tristi note del canto religioso facevano da sottofondo alla cerimonia funebre.

Un silenzio assordante accompagnò il feretro dalla chiesa al vicino cimitero.

Seguì la bara del padre con un senso di angoscia crescente a causa della frustrazione e della paura per il futuro.

Gettò della soffice terra sulla bara ed una rosa rossa, sistemò la bandiera dei Confederati sopra la croce in legno e mandò un ultimo bacio al suo amato genitore.

Era stanca, non vedeva l'ora di tornare a casa e mettersi al letto per almeno tre giorni, ma doveva resistere e comportarsi come un'educata gentildonna.

Strinse le mani dei presenti, ringraziò ad uno ad uno i concittadini, salutò il reverendo promettendo a sua moglie di farle visita e prendere assieme a loro un tè con i biscotti.

"Miss Emma debbo parlarle"

Stava per salire sul calesse quando la mano del notaio del paese la bloccò.

Era esausta, non ne poteva più di condoglianze e frasi di circostanza, voleva solo sparire e rinchiudersi in casa per il resto della giornata!

"Mister Roberts, il testamento di mio padre può attendere" rispose abbozzando un sorriso di circostanza

"Non la disturberei se non fosse davvero importante

L'uomo la squadrò da capo a piedi con uno strano scintillio negli occhi.

Il notaio era amico di suo padre e negli ultimi tempi era venuto spesso alla piantagione per parlare d'affari.

Era un uomo sulla cinquantina, piuttosto robusto, non molto alto e poco socievole.

"Devo darvi una mesta notizia" le disse non appena messo piede nell'ufficio.

Emma si spazientì ed il farfugliamento del notaio non fece altro che accrescere la sua rabbia.

"Apri questo maledetto testamento" si disse mentalmente tentando di rilassarsi.

"Voi non siete una Evans a tutti gli effetti, siete figlia legittima di vostro padre, ma non di vostra madre "

Emma lo guardò attonita, se il bon ton glielo avesse permesso, gli avrebbe rifilato volentieri un calcio nelle parti basse.

Sì alzò dalla sedia, si diresse alla porta, girò la maniglia della porta dello studio pronta ad uscire dall'ufficio del pazzoide, ma si bloccò sul posto.

"La vostra vera madre era una delle schiave della piantagione"

Tornò indietro ed affrontò il notaio con la collera che le fuoriusciva da tutti i pori della pelle.

"Siete impazzito? Mia madre era Rose Louise Evans e mio padre un patriota sudista ammiratore fervente del presidente Davis e del generale Lee!" gridò a squarciagola infischiandosene del galateo che imponeva ad una signorina della buona società di non alzare mai la voce.

"Rose Louise era sterile e senza un erede il patrimonio di Jacob sarebbe andato a suo fratello Richard,  per questo convinse suo marito a procreare con una schiava. Quando nasceste vide che la vostra pelle era bianca perciò tenne voi e vendette vostra madre. Jacob era un patriota, non voleva mischiare il suo sangue, ma l'odio per Richard e l'amore per Rose Louise lo hanno portato ad accettare"

Barcollò visibilmente, il notaio le allungò la mano che lei la scansò con decisione.

"Quali prove avete?" sibilò a denti stretti

"Questa" le porse una pergamena, la aprì, lesse il contenuto e sbiancò.

Era una lettera di suo padre indirizzata proprio al notaio davanti a lei.

Jacob Augustin confidava all'amico il suo segreto e la volontà di concedere la mano di sua figlia ad un fidato amico.

 I suoi genitori l'avevano messa al mondo con il solo scopo di tenersi il patrimonio, altro che amore o spirito familiare!

"Immagino che il fidato amico siate voi, non è vero notaio? Ecco il perché delle vostre frequenti visite alla nostra piantagione, pensavo parlaste di affari con mio padre non di me"

Il ghigno ironico del notaio la colpì allo stomaco come un pugno, annaspò alla ricerca d'aria.

"Mio padre aveva deciso di darmi a voi, tutto questo solo per i suoi amati soldi! "

Roberts le si avvicinò e le sussurrò con perfidia due parole che le provocarono un conato di vomito.

"Avevo accettato la proposta perché Jacob era un mio caro amico e perché mi aveva promesso la piantagione oltre alla vostra cospicua dote" 

Il viso dell'uomo si aprì in un malefico e diabolico  sorriso.

"Ma Jacob è morto prima delle nostre nozze e l'investigatore messo da Richard ha scoperto tutto. L'intera proprietà e tutti i beni di vostro padre ora gli appartengono. Non avete più nulla, Emma. Quindi per quale motivo dovrei sposare una mezzosangue come voi?"

La mano si mosse velocemente quasi avesse un'anima propria e si impattò sul viso arcigno del notaio che, a malo modo la cacciò dal suo studio.

Uscì con la morte nel cuore, non poteva essere vero, lei non era come Berta o Sam.

Sua madre era Rose Louise, la maestra del paese e suo padre Jacob Augustin Evans, un ricco proprietario terriero.

Era tutto falso, suo padre non avrebbe mai giaciuto con una schiava!

Si calmò, respirò a fondo per placare i nervi ed evitare un attacco di panico.

Aveva bisogno di un bagno caldo ed una salutare dormita, l'indomani avrebbe pensato sul da farsi.

Salì sulla carrozza ed ordinò a Sam di portarla a casa.

Osservò la terra alzata dalle ruote e pensò che era molto simile al pulviscolo che le stava opprimendo il cuore.

Realizzò in quel momento che i regali ed i lussi che suo padre le elargiva non erano frutto dell'amore genitoriale, ma di una messinscena il cui unico scopo era trattarla come un burattino i cui fili sarebbero stati manovrati per sempre da Jacob Augustin Evans e dal suo degno amico notaio.

Era stata messa al mondo solo per interessi economici non per amore e questa era la triste ed unica realtà!



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