Capitolo 14

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T/N POV

È passata un'altra settimana da quando io e Kenma abbiamo parlato e non l'ho più visto agli allenamenti. Kuroo passa ogni giorno a casa sua per accertarsi che mangi qualcosa e che non si stia trascurando troppo. Mi sento tremendamente in colpa, è a causa mia che sta così male e mi odio per questo.
Un altro allenamento è finito. Non mi cambio neanche, torno direttamente a casa.

Sono a metà strada quando mi rendo conto che qualcuno mi sta seguendo. Il mio cuore inizia a battere più velocemente e i miei respiri sono veloci e affannati quando cerco di camminare più velocemente per seminare il mio inseguitore. A pochi isolati da casa faccio una constatazione che mi fa venire la nausea. Ho portato questo maniaco direttamente a casa mia. Così realizzo che non posso fargli capire quale sia il mio palazzo e mi dirigo verso il parco dietro casa. Svolto l'angolo ma lo sconosciuto mi afferra il polso, spingendolo contro il muro e immobilizzandomi parzialmente.
Per fortuna so come reagire, così gli assesto una ginocchiata bassa dritta tra le gambe, che lo fa piegare per un secondo. Con entrambe le mani lo spingo e gli faccio perdere l'equilibrio, per poi scappare verso casa.

Mi chiudo la porta alle spalle e raggiungo il mio appartamento, con le gambe che tremano. Sento che il respiro mi manca e quasi non vedo più a causa delle lacrime, mentre boccheggio in cerca di aria. Il cuore mi batte all'impazzata e sento che potrebbe quasi saltare fuori dal mio petto.

Prendo il telefono e scrivo alla prima persona che mi viene in mente. probabilmente non risponderà ma voglio almeno fare un tentativo.

Kenma, aiuto.

Rimango con la schiena poggiata contro il muro dell'ingresso per minuti che mi sembrano infiniti. Poi qualcuno bussa alla porta. Non so se sia l'aggressore o se sia Kenma. (Mia madre è in un viaggio di lavoro, perciò sicuramente non è lei) . Mi alzo con gambe tremanti e guardo dallo spioncino, notando una chioma bionda a metà. Abbasso la maniglia e apro la porta, accasciandomi subito dopo.

Sento la porta chiudersi e qualcuno si precipita verso di me.

Kenma POV

Appena ho ricevuto quel messaggio mi sono precipitato fuori di casa. Mia madre inizialmente si è opposta ma alla fine non ci ho messo troppo a convincerla che fosse qualcosa di molto, molto importante. Mi sono fatto mandare da Yaku l'indirizzo preciso di T/N e mi sono diretto lì senza perdere tempo. Non la lascerò sola, non di nuovo. Non ora che ha bisogno di me.

Busso. Mi apre la porta ma poi si accascia a terra. Il petto che si alza e si abbassa alla disperata ricerca di aria. Chiudo la porta con attenzione e poi mi avvicino a T/N. Le metto una mano sulla spalla ma lei si ritrae spaventata.

Stupido, stupido. Devi fare più attenzione.

Kenma: "T/N, sono io, Kenma... Posso... Posso toccarti?"

Chiedo a bassa voce. Non voglio farla sentire a disagio.

Lei annuisce debolmente, mentre le lacrime continuano a scorrere lungo il suo viso.
Le sposto i capelli dal viso e mi guardo attorno. È meglio portarla in un posto più confortevole.

Kenma: "Riesci a camminare?"

Lei annuisce a fatica. Così la aiuto ad alzarsi e, sostenendola con un braccio attorno alla spalla, la aiuto a camminare verso la sua stanza.

T/N: "È... È questa"

Dice indicando la porta socchiusa davanti a noi. La apro spingendola con la mano e poi accompagno la ragazza all'interno.

La stanza è in disordine, ci sono dei vestiti ammucchiati per terra e i libri sono sparsi sulla scrivania. Non ci faccio caso, dopotutto io non sono sicuramente Capitan Levi.

Aiuto T/N a sedersi sul letto e io mi accovaccio davanti a lei.

Kenma: "T/N, ora poggerò le mani sulle tue ginocchia, va bene? Così senti che io sono qui e non me ne andrò a meno che tu non me lo chieda"

Lei annuisce. Io poggio le mani sulle sue ginocchia e, sebbene all'inizio ha un piccolo sussulto, non sembra particolarmente turbata.

Kenma: "Respira insieme a me, va bene? Inspira ed espira. Brava, così"

Inizia a regolare il respiro e il suo petto si alza e si abbassa un po più regolarmente di prima.
Respiriamo per qualche minuto e vedo che i suoi muscoli piano piano si rilassano. Forse abbiamo superato il picco.

Con la manica della felpa si asciuga le lacrime e il naso. Cerca di incrociare il mio sguardo, ma io lo distolgo.

T/N: "Kenma... Sei... Sei venuto per davvero... Grazie"

Abbasso lo sguardo. Mi sento una persona orribile.

Kenma: "Scusami, ti ho fatta soffrire e sentire sbagliata per quella stupida domanda in quel gioco da idioti della sera del ritiro. Non volevo farti sentire sbagliata o sporca. È solo che pensarti con qualcun altro... Ecco, mi ha fatto sentire geloso..."

T/N accenna un sorriso triste e scuote la testa. E poi mi prende assolutamente alla sprovvista, abbracciandomi. Anche se non lo sapevo, tutto ciò di cui avevo bisogno era il calore del suo corpo unito al mio.

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Angolo cottura

Hey hey heyyy, come promesso, la svoltaaa <3

Kenma ammettendo la sua gelosia ci si è praticamente confessato ma noi siamo poco sveglie e quindi non l'abbiamo ancora capito eheh

Come vi è sembrato il capitolo?
Mi sono fatta perdonare?

Tra l'altro mi sono accorta che pubblico tipo sempre 2 capitoli alla volta perché lavoro a picchi di energia casuali e quindi quando scrivo (raramente) scrivo un sacco ahahahah upss

-M

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 19, 2021 ⏰

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You're the angel that I couldn't kill || Kenma x reader    [INTERROTTA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora