Guardare a chi ci guarda davvero

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"Leo mi passeresti il sale?"
Luca interrompe il flusso dei pensieri di Leonardo in una sera comune in casetta. Il tono del napoletano lo faceva sembrare estremamente indaffarato, e di fatti lo era, visto che oltre a loro due c'era solo Martina ad aiutarli in cucina, come ogni sera. I ragazzi erano tanti, e le diete diverse, e i pensieri di Leonardo non di certo aiutavano la velocità del processo, anzi.
La verità è che Luca e gli altri stavano portando pazienza col cantante barese negli ultimi giorni, perchè sapevano tutto, e Leonardo li lasciava parlare di lui, quasi come a commiserarlo.
"Non ci hai parlato ancora?" continuò Luca, per ricevere in risposta un secco no con la testa da parte del cantante.
"Secondo me dovresti semplicemente chiamarlo e dire quello che ti passa per il cervello Leo, non puoi restare in questo limbo per sempre."
Leonardo doveva parlare con il suo fidanzato, o forse ex, lo sapeva. Sapeva che Luca aveva ragione, come sempre d'altronde, e che non poteva passare un altro giorno senza che quella situazione non si risolvesse.
"Per dirgli cosa? 'Mi fai schifo' ?"
"Anche, se serve a farti sentire meglio" rispose stavolta la ballerina sarda, fermandosi nel fare ciò che stava facendo, e guardando Leonardo negli occhi.
"Tutto ma non il silenzio Leo, quello è distruttivo e lo sai meglio di me".
Leonardo doveva parlare con il suo fidanzato, o forse ex, ma non aveva abbastanza coraggio, e forse nemmeno voglia, di ritornare a parlare di un qualcosa che gli faceva parecchio male. Ci pensava alle parole di Martina, sì, mentre tagliava una fetta di pane per poggiarci una fetta di prosciutto al suo interno da dare ad Esa, ma non voleva ascoltarle.

Abel era stato importante per lui. Aveva vissuto al suo fianco anni difficili, spronandolo sempre a migliorare ogni giorno, ed era rimasto in disparte, come suo amico, a vederlo fare enormi passi avanti, riprendersi la sua vita in mano, la sua voglia di fare musica, riprendere sé stesso. Poi gradualmente era diventato qualcosa in più, era diventato il suo confidente, il suo amante e poi un mix di tutto, fino ad essere il suo fidanzato, solo nove mesi prima. Poi semplicemente Abel si era stancato di fargli da balia, si diceva Leonardo, ed aveva preferito rifugiarsi tra le braccia di qualcun altro. Tutti si stancavano di lui, del suo essere troppo pesante, degli strascichi della sua storia che si portava dietro da troppo tempo ormai. E lo aveva fatto pure Abel, il suo ex fidanzato.

Abel era diversissimo da lui; se Giulia li avesse visti insieme probabilmente avrebbe detto che non erano "aesthetic", o cose del genere. Aveva una folta chioma di capelli ricci, e Leonardo amava quando la sua mano si perdeva tra questi. Erano nerissimi, come la pece, e gli occhi così scuri da quasi emularli. Abel era diretto, quasi quanto Leonardo, era solare, era spensierato. Era stata una boccata d'aria fresca per un Leonardo in mille pezzi, alle prese con un corpo che odiava e una mente che non si convinceva ad amarsi. Abel sapeva ascoltarlo, sapeva aiutarlo ed era esattamente ciò che aveva fatto. Poi negli ultimi due mesi era cambiato, la sua leggerezza era diventata un masso per il cantante, e forse anche il contrario. Abel era cambiato, e Leonardo era sempre stato il tipo di persona che faceva scivolare tutto, perchè semplicemente si diceva che era così che doveva andare. E Abel questa passività proprio non la sopportava. E Leo non voleva cambiare. Era testa dura.
"Devi mettere un punto alla situazione". La voce di Luca lo aveva risvegliato dal suo stato di trance.
"Dovresti iniziare a guardare a chi ti guarda davvero" concluse il cantante napoletano, allontanandosi dalla cucina per servire i piatti. Forse Leo aveva capito, e sapeva che Luca aveva ragione.
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"So che è tipo olandese, o forse francese".
Ibla, Raffaele, Gaia e Tommaso erano rannicchiati sulle gradinate, sperando che la stretta vicinanza tra loro potesse dargli più calore. Da giorni l'argomento di ogni conversazione in casetta era Leonardo e il suo ex fidanzato. Erano stati giorni in cui quest'ultimo si era chiuso in sé stesso, e Raffaele ci pensava tanto; non era proprio da Leo.
"So che fa lo stilista, forse il costumista. Non credo di sapere bene la differenza" concluse ridendo Ibla. I quattro stavano parlando, neanche a dirlo, del lavoro dell'ex fidanzato di Leonardo, e Gaia stava pensando che quella conversazione non fosse niente di nuovo. 'Quando una storia si chiude è per sempre', pensava Gaia, e allora perché continuare incessantemente a parlarne?.

17 | tommaleoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora