Bolla

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"CINQUE, QUATTRO, TRE, DUE, UNO...SORPRESA"
'Auguri Tommy' riecheggiava in tutta la casetta.
Tommaso stava vivendo un sogno: oggi era il giorno del suo diciannovesimo compleanno, e lo stava trascorrendo nella scuola di Amici, facendo quotidianamente quello che amava, circondato da persone meravigliose, che gli volevano bene realmente, e che gli avevano preparato una festa a sorpresa bellissima. Tommaso era circondato da palloncini di ogni colore e forma, festoni attaccati in modo discutibile, ma pur sempre belli. Aveva trovato in quei sedici ragazzi una caratteristica diversa per ognuno e, proprio a quell'età, conoscerli significava un po' conoscere svariate sfaccettature del mondo, tante storie diverse e simili tra loro, tanti ragazzi che a volte sembravano odiarsi, ma che sapevano reggersi a vicenda qualora ci fosse stato bisogno. Se poi Tommaso pensava all'ora precedente, quando si era visto in tv per la prima volta al Serale, lui così piccolo in quel palco così grande, davanti ad esperti che lo avevano riempito di applausi, gli scoppiava il cuore di gioia. A questo si aggiungeva la possibilità che anche i suoi genitori e suo fratello, tutti insieme sul divano, lo avessero guardato con occhi di orgoglio e fierezza, e che faceva credere a Tommaso di aver finalmente trovato la strada per la felicità. Se si guardava adesso, non gli mancava nulla. I suoi amici lo avevano intrappolato in un abbraccio di gruppo forse un po' troppo stritolante, ma sincero. Il giovedì precedente, il giorno della registrazione, si era concluso meravigliosamente, anche se con un po' di amaro in bocca per il lato brutto di ogni sfida, quello della perdita che lui, anche se così piccolo, conosceva perfettamente. La danza era stata uno spiraglio nella sua vita, un modo di esprimersi che nel pattinaggio aveva perso da tanto, e ricevere quei complimenti, il calore e l'affetto del pubblico, facevano sembrare agli occhi di Tommaso quella scelta come la più giusta di tutta la sua vita.
"Amore vieni qui, vediamo se con un anno in più sei cambiato."
Martina aveva liberato Tommaso dalla stretta di tutti i suoi compagni, e ora lo spingeva lì, ora qui in giro per la cucina, dove c'era la sua torta. I ragazzi erano riusciti a chiedere alla produzione qualcosa per festeggiarlo, soprattutto grazie all'aiuto di Giuia, che già aveva organizzato qualcosa di simile per il suo fidanzato solo qualche mese prima. Erano riusciti poi a dividersi per ruoli, e a decidere chi cucinasse, chi preparasse la torta, chi invece allestisse le gradinate, dove avrebbero cantato e ballato, e chi la cucina. Agli occhi di Tommaso era tutto perfetto, e una lacrima di gioia gli solcò il viso, al pensiero che avessero richiesto e fatto tutto quello per lui,  che era entrato da pochi mesi sottraendo loro un ragazzo che sicuramente conoscevano meglio e con cui erano insieme sin dai casting.
"No, amore non piangere. Perchè piangi?" Gli disse sorridendo Enula, per poi abbracciarlo.
"No ma va, mica di tristezza. Di gioia per tutto questo." Riuscì a formulare Tommaso per rispondere alla cantante milanese, quell'anima così simile a lui, che c'era sempre per tutti, ma per lui un po' di più. Anche Luca lo stava abbracciando, salvo poi allontanarsi e riavvicinarsi alla fidanzata.
"Volevo ringraziarvi per tutto questo che avete fatto. Non mi aspettavo questo da voi, davvero. Vi voglio bene."
I ragazzi reagirono tutti in maniera diversa alle parole di Tommaso. Chi applaudiva di gioia, chi lo abbracciava, chi si limitava a sorridere. Tommaso si staccò dall'ennesimo abbraccio, e li guardò tutti. Erano diversi, tutti messi lì per caso, senza il loro volere, tutti accomunati da un sogno, tutti con così tante cose da imparare, capelli lunghi o corti, danza classica o moderna, accento milanese o calabrese, o cantanti rap o pop, e così tanto altro che Tommaso non sapeva racchiudere. Si diceva tra sé e sé che li porterà sempre con lui, questo è certo.
"Adesso soffia però", gli disse Deddy, trascinandolo gentilmente verso la torta.

Le candeline segnavano 19, ma Tommaso si sentiva ancora bambno. Ricordava ogni istante degli anni passati: il pattinaggio che gli riempiva le giornate, suo fratello Leonardo e i pomeriggi passati al parco, quando anche i suoi genitori erano stanchi del ghiaccio, e capitava poco. Gli anni delle medie, i più brutti, e quelli delle superiori, mai vissuti a pieno per combattere per quei dannati campionati Mondiali. Poi il cambiamento, le notti insonni per risolvere il bivio tra danza e pattinaggio, tra Tommaso e le sue volontà e i suoi genitori, e poi Genova, la danza, l'incontro con Maria e la scuola di Amici. E qui la sfida, la casetta, le coreografie, il maestro Montesso alle 7:30 del mattino. Martina, che si era rivelata un'amica vera, e tutti gli altri. E Leonardo.
Tommaso chiuse gli occhi, pensando a quale desiderio esprimere ora che gli sembrava di vivere in un sogno. Ci pensò a lungo, e alla fine optò per desiderare che quella bolla durasse per sempre. Che potesse vivere di emozioni e di danza per tanto tempo ancora. Spense la fiamma, ma quella dentro era accesa, era viva, era forte. Aperti gli occhi, erano tutti lì che lo guardavano tra il contento e lo stanco, d'altronde erano pur sempre le due. Questa volta il primo ad abbracciarlo fu Leonardo. Lo teneva stretto e gli accarezzava piano la schiena. Tommaso si sentiva in pace, e Leonardo pure. Il ballerino si ritrovò a pensare che quello era il primo compleanno senza la sua famiglia, ma il primo con Leonardo. Il cantante si staccò dopo poco, interrompendo la prima bolla che aveva desiderato Tommaso. Lasciò spazio a tutti gli altri, che copiosamente si succedevano per riabbracciarlo per l'ennesima volta.
"Grazie ancora, davvero. Vi voglio bene".
Ancora un abbraccio per tutti, e piano piano alcuni ragazzi andarono a dormire. Era tardi, e seppure il giorno dopo fosse domenica, e quindi una giornata senza lezioni, i loro orari e le loro abitudini erano sempre controllate dalla produzione.
"Amore che dici se sistemiamo domani e andiamo a dormire?" Martina si avvicinò a Tommaso, cercando di convincerlo a seguirla per andare a dormire e lasciare tutto al giorno dopo.
"No, sistemo io". La voce di Leonardo sorprese Martina. Di solito il cantante era uno dei primi ad andare a dormire, e ora voleva rimanere a sistemare tutto. I ragazzi erano casinisti, la casa era più irriconoscibile del solito; ma vero era anche il fatto che Leonardo fosse estremamente attento alla pulizia della casa.
"Tommy rimani con me?", continuò Leonardo.
La verità è che Leonardo era stato in disparte tutta la serata. Aveva guardato Tommy divertirsi, e di riflesso si era divertito anche lui. Si era occupato della maggior parte delle cose organizzate per lui, non solo per gli eventi di qualche sera prima, per le parole di Luca che ancora gli ronzavano in testa, ma soprattutto perchè Tommaso meritava tutto quello, e anche di più.
"Vuoi far sistemare il festeggiato? Ma insomma Leonardo!" gli rispose Tommaso di rimando, scherzando.
A volte Leonardo si faceva troppe paranoie, stava attento alle parole che utilizzava, ai gesti, soprattutto con Tommaso. E anche quella volta, la sua espressione mutò velocemente, e la necessità di scusarsi col ballerino fu imminente.
"No, scusami. Intendevo solo farmi compagnia, non farti fare tutto, giuro. Non mi permetterei mai"
"Leonardo." Tommaso interruppe il flusso veloce delle parole del cantante. "Scherzavo. Rimango volentieri."
"Notte chica." Si rivolse poi a Martina, baciandole una guancia.

17 | tommaleoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora