10. interminabili secondi

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3 giorni, 12 ore, 26 minuti e 33, 34, 35 secondi da quando erano partiti.

Lydia ad ogni secondo che passava sentiva lo stomaco stretto in una morsa sempre più potente.

Scott e Stiles erano andati a cercare altro aiuto, dovevano andare a prendere Kira. Lydia comprendeva tutti i loro motivi, mancava anche a lei la kitzune e poteva dare un contributo non indifferente ma aveva una paura incredibile che qualcuno o peggio qualcosa potesse fare loro del male.

Non la chiamava da quando erano entrati nel deserto, era caduta la linea mentre stava facendo una delle sue stupide battute per farla ridere e tranquillizzare allo stesso tempo ma al posto della voce del suo ragazzo che si tratteneva dal ridere aveva ricevuto solo degli squilli sordi che annunciavano la perdita di connessione del cellulare.

Peraltro erano anche 3 giorni, 2 ore, 15 minuti e 22 secondi che continuavano ad affluire creature soprannaturali in casa sua portate dai vari membri del branco che andavano a cercarle.

Era convinta che ci fossero tutti i lupi mannari d'America che venivano prima a casa sua a presentarsi e ad ascoltare l'orazione incoraggiante di Liam che aveva preso il posto di Scott durante la sua assenza e poi cominciavano a riempire le stanze degli hotel della città in attesa di nuovi ordini del 'capo' che però a quanto pare era disperso da ormai 3 giorni, 12 ore, 28 minuti e 55 secondi.

Lydia stava scuotendo i cuscini del divano, erano sporchi dopo tutti gli ospiti che vi ci erano appoggiati ma non aveva né voglia né tempo per lavarli.

Si abbandonò un attimo sul divano, si prese la testa fra le mani lasciando che le dita si infiltrassero tra i capelli rosso rame. Chiuse gli occhi e per un attimo si chiese perché avesse proposto casa sua come quartier generale.

Cercò di spostare la sua attenzione su altro, ignorando come al solito le innumerevoli voci che rimbombavano nella sua testa incessantemente.

Cercò di convincersi che il suo ragazzo e il suo migliore amico stessero bene, che avrebbero vinto contro la Monroe e che poi sarebbero tornati a condurre una vita normale. Lei sarebbe andata al college anche se ormai aveva perso un anno, poi si sarebbe trasferita con Stiles in una grande metropoli e avrebbe condotto degli studi, magari per qualche importante società, forse sarebbe riuscita anche a vincere una medaglia Fields nelle migliori delle ipotesi; aveva un cervello superiore alla media, e la sua professoressa di matematica del liceo non faceva altro ripeterglielo.

Un suono, molto differente dal solito vociare nella sua mente riscosse Lydia. Qualcuno suonava il campanello insistentemente, che fossero tornati?

Lydia si mise in piedi si sistemò il maglione che aveva da almeno da due giorni, non aveva tempo per scegliere un outfit diverso, e si diresse alla porta.

Le tremavano le mani, guardò dallo spioncino e le gambe quasi cedettero. 

Cercò in fretta la chiave della porta nello svuota tasche all'ingresso.

Non la trovava, rovesciò la ciotolina sul tavolo, continuò a cercare. La vide, la prese trionfante tra le dita e la infilò nella serratura, fece un paio di giri e la porta finalmente si aprì.

Kira Scott e Stiles.

L'ultimo era sorretto dai due, il volto bianco, imperlato di sudore, gli occhi socchiusi. Un rivolo di sangue gli usciva dalla coscia destra dove il pantalone era stato strappato da qualunque cosa lo avesse ferito.

Lydia si spostò di lato per far entrare il terzetto, lo poggiarono sul letto, al piano superiore, dopo aver salito con difficoltà le scale.

Scott andò in bagno e si lavò le mani più velocemente che poteva.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 20, 2021 ⏰

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