5. thiam

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Gli sguardi dei ragazzi si erano incrociati, tutti insieme, tutti uguali. Timorosi, tornati come quelli degli adolescenti che ormai tanti anni prima venivano in contatto con il mondo soprannaturale per la prima volta, spaventati ed inesperti.

Strano come uno sguardo simile potesse mutare tanto velocemente: gli occhi di Scott brillarono di un rosso intenso, puro.

Il resto del gruppo trasformò la paura e tutte le emozioni che avevano provato prima in rabbia, rabbia fortissima, implacabile ma che si espresse in un silenzio, colmo di rancore "silenzio mhhh vediamo se il vostro amico ha de dire qualcosa" disse la voce più odiosa al mondo la voce più detestata da tutti, la Monroe.

Sentirono un pulsante premersi, istantaneamente un scossa di corrente, un grido di dolore inconfondibile: Isaac.

Cercava di trattenersi, cercava di non far trasparire il dolore, come d'altronde aveva sempre fatto, ma Scott lo percepiva, Scott sentiva quello che gli stava succedendo. "Basta. SMETTILA. Cosa vuoi da noi CHE COSA VUOI" "oh piccolo lupetto ingenuo, sai bene cosa voglio, vi voglio tutti mort" non riuscì a concludere il suo appena iniziato monologo a causa di un suono.

12 rintocchi perfettamente uguali che segnavano la mezzanotte e poi nulla. Tornò quel rumore bianco che prima sembrava così confortante ma adesso aveva rizzato i nervi di tutti.

"ANDIAMO SU, non lasciarmi adesso dai ti prego" imprecò Stiles girando manopole e attivando leve della antiquata radio della macchina ma nulla, non sembrava avesse intenzione di ricominciare a trasmettere.

Il ragazzo colpí con forza la radio tanto che la sua mano divenne rossa e la pelle ormai fragile e danneggiata, sul punto di strapparsi. La mano di Lydia si appoggiò sulla sua spalla.

Calò ancora una volta il silenzio fino a che Mason non prese la parola "ragazzi siamo tutti stanchi e evidentemente turbati, non riusciremo a trovare nessuna soluzione continuando così. Riposiamoci, Isaac é forte e potrà attendere che troviamo una soluzione e recuperiamo le forze. Mentre arrivavamo ho visto un motel possiamo fermarci l..."

"no un motel no" dissero all'unisono Scott Stiles Ethan e Lydia scambiandosi uno sguardo d'intesa.

"Ok allora cercheremo un altro posto ma dobbiamo riposarci" nessuno aveva niente da obbiettare quindi salirono sulle rispettive macchine, le braccia ciondolanti prive di forze, gli sguardi appannati dalla stanchezza e la tristezza che trapelava da tutti i pori.

Arrivarono in una traversa buia illuminata dai led dell'insegna dell'albergo che recitava "hoel pais 2 etoiles" infatti le lettere t e r avevano smesso di funzionare privando di senso l'insegna mentre le 2 e sole stelle erano esposte ben fiere e illuminate alla perfezione.

Lydia storse il naso, non le piaceva quel posto granché ma probabilmente era legato al suo senso della moda che era andato in tilt vedendo quello smorto e spiacevolmente retro albergo tutt'altro che all'avanguardia.

Entrarono.

La anziana alla reception, in una fase di dormiveglia, gli consegnò una manciata di chiavi numerate che Scott raccolse tra le braccia, era tutte camere doppie tranne una singola.

Salirono le scricchiolanti e mal ridotte scale e si posizionarono all'inizio del poco illuminato corridoio.

Lydia prese una chiave dalle braccia colme di Scott e tirando Stiles per una manica della giacca lo trascinò nella stanza più vicina chiudendo velocemente la porta nascondendo il sorrisetto compiaciuto del ragazzo.

Scott sorrise e scosse la testa e consegnò un'altro paio di chiavi: una per Mason e Corey e l'altra per Jackson e Ethan.

Malia prese una delle ultime chiavi dalle mani del suo ragazzo lasciandogli un dolce bacio sulla guancia per poi sparire dietro una delle ultime porte del corridoio.

Rimanevano quindi solo 2 stanze e 3 persone.

Il primo a farsi avanti fu Liam che prese la doppia, si rigirò per un po' il pezzo di metallo ossigenato tra le dita. "Chi viene con me?" Theo stava per dire qualcosa ma Alec si fece avanti prima di lui " Eccomi " e i due si allontanarono verso la loro camera.

Theo si mosse prima che Scott potesse dire qualcosa e prese dalla sue mani l'ultima chiave, si diresse a grandi passi verso la porta alla fine del corridoio e si sbatté la porta dietro le spalle.

Sentì un flebile risata soffocata provenire dal corridoio ma decise di ignorarla.

Abbandonò le chiavi sul mobiletto vicino alla porta e si lasciò cadere sul letto scomodo e polveroso al centro della stanza. Si tolse le scarpe senza slacciarle e si sfilò anche la felpa pesante lanciandola ai piedi del letto.

Pensava.

Pensava al perché non fosse andato in camera con Liam, pensava al perché ne fosse così tanto innamorato e perché gli facesse quello strano effetto la sua presenza. Avrebbe voluto smettere di sentire quello che provava ma gli risultava impossibile.

Prese il telefono dalla tasca dei pantaloni per controllare l'orario quando si accorse che quel cellulare non era il suo, aveva preso il telefono del giovane beta per sbaglio.

Lo sbloccò, niente password nessun tipo di sicurezza, e guardò lo sfondo: una loro foto. Certo c'erano anche gli altri ma in primo piano c'erano loro.

Sorrise, non sorrideva da tanto, troppo tempo. Cosa significava? Provava qualcosa per lui? O no era semplicemente una foto tutti insieme? Forse sarebbe stato meglio se non avesse trovato il telefono, se avesse continuato a reprimere i suoi sentimenti e i suoi dubbi.

Forse non avrebbe dovuto farlo ma agì non riusciva più a mentire, lo amava da impazzire.

Mise il telefono in tasca, rimise le scarpe, prese la felpa dal pavimento e uscì dalla stanza.

Socchiuse la porta e si diresse verso la camera di Liam, niente lo poteva più fermare, i sentimenti gli traboccavano dal cuore e non riusciva più a tenerseli dentro.

Bussò insistentemente alla porta, sentì imprecare dall'interno della stanza, "Alec ma é possibile che tu non abbia capito che abbiamo due chiavi perché non ne hai presa u" si bloccò quando una volta aperta la porta si ritrovò la giovane chimera davanti.

"Oh ehm Theo che che ci fai qui?"

"Devo darti due cose: ecco" fece il ragazzo porgendo a Liam il telefono "oh emh grazie e poi? Penso di aver messo nella tua felpa le chiavi di casa per sbaglio scu" non riuscì a terminare la frase a causa delle labbra della chimera contro le sue.

Aveva aspettato da tanto questo momento e ricambiò il bacio, sperava che quell'attimo non finisse mai ma finí si staccarono e si sorrisero

"questa era la seconda é probabile che tu abbia perso le chiavi" risero insieme.

Ad interromperli fu un suono di merendine confezionate che cadevano "non ci posso credere"

"Alec senti possiamo spieg"

"OMMIODDIO CE LA AVETE FATTA GRAZIE A DIO HO PERSO LA SCOMMESSA MA NON IMPORTA. IO VADO IN CAMERA DI THEO NON FATE TROPPO CASINO BUONANOTTE"

"scommessa?"

"LO AVETE DETTO VOI NON IO" e si diresse verso la camera della chimera saltellando.

"Era così evidente?" "Nooo io non me ne ero nemmeno accorto" disse Theo baciando ancora "il suo ragazzo".

"Andiamo si é fatto tardi" ed entrarono nella stanza.

TEEN WOLF s7- the pack is backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora