Justin i'm at home

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Vaniglia's point of view:

Ero finalmente arrivata davanti alla casa di Justin, che era diventata anche la mia nuova casa. Un po' indecisa bussai, e suonai il campanello. Sapevo che il biondo mi avrebbe picchiato fino allo sfinimento perché ero scappata da lui in quel modo, e sicuramente l'avevo fatto anche preoccupare tantissimo. Ma non mi importava. Mi importava solamente di essere sopravvissuta a quel pazzo, ed essere riuscita a tornare a casa. A casa da Justin. Anche se ancora non mi spiegavo come aveva fatto quel maniaco a sapere tutte quelle cose che mi aveva confidato su Justin, mentre ero persa nei miei pensieri, mi aprirono. Era Chaz. "Vaniglia!!" esclamò incredulo. "C-ciao" balbettai io, non sapendo cosa dire per giustificare il mio comportamento. Non mi diede nemmeno il tempo di entrare, che mi abbracciò e mi strinse a sé. "Vaniglia dov'eri tesoro?! dov'eri finita!?!??!!? ti abbiamo cercato dappertutto!!" disse freneticamente tenendomi appiccicata ancora a lui. "Chaz mi dispiace. Mi dispiace tantissimo. Mi sono addentrata in una piccola stradina sterrata, che partiva dal boschetto accanto all'ospedale, ero davvero molto spaventata, mi dispiace di essere scappata e di essermi comportata in questo modo." dissi tutto d'un fiato con la testa bassa.
"Dov'è Justin?!" chiesi quasi con le lacrime agli occhi. "L-lui, è uscito mezz'ora fa, é venuto a cercarti" disse fissandomi con i suoi occhi color nocciola. Io sospirai e gli chiesi di chiamarlo. Sentii solo:" Che cosa? È arrivata?! Oh dio mio, grazie grazie arrivo subito!!!" esclamò quella persona che sarebbe dovuta essere Justin. Dopo circa cinque minuti arrivò. Io ero seduta sul divano di pelle nera. Aspettai e aspettai e aspettai... Sentivo il mio cuore battere freneticamente, come se fossi stata agitata per un esame. Alla fine si sentì la manopola girare e dare un colpo secco. Quel momento mi parve infinito. Entrò appena, e si fermò all'istante sull'uscio della porta. Non disse niente e lasciò cadere le chiavi della sua 'piccola' che cadendo al suolo pesantemente, provocarono una specie di tonfo. In quel momento mi parve di sentire il suo battito cardiaco, talmente forte il suo cuore pulsava, si capiva che era nervoso ed agitato. Lui mi si avvicinò lentamente, mi prese per mano e senza proferire parola mi trascinò al piano di sopra. Era anche più bello di quanto me lo ricordassi. Arrivati di sopra, mi fece entrare in camera sua, mi diede uno strattone al braccio, facendomi accomodare sul suo letto, e meno di un secondo sentii la mia guancia avvampare. Mi aveva tirato uno schiaffo. Non ebbi nemmeno il tempo di ribattere che, subito dopo mi baciò appassionatamente e con foga.

Mi baciò con quelle sue labbra perfette, vellutate, capaci di farti sentire almeno una volta nella tua vita utile, importante e desiderata. "Cazzo Vaniglia!" urlò improvvisamente facendomi sobbalzare. "Dove cazzo eri?! Mi hai fatto stare in pensiero!! Ero arrivato persino a pensare che non ti riavrei mai più rivista!!!" urlò con tutta la voce che aveva in corpo. Poi mi prese per i fianchi e mi fece sedere in braccio a lui, mi abbracciandomi, coccolandomi, e tenendomi stretta tra le sue braccia, come nel bellissimo sogno che avevo fatto. Oh se lo amavo. Continuò a baciarmi sul collo, facendomi gemere di tanto in tanto. "Vaniglia, ero preoccupatissimo. Ma si può sapere dove ti eri cacciata?!" chiese continuando a baciare la mia pelle. "Scusami, avevo notato una stradina che conduceva in città e l'ho percorsa, mi sono un po' persa a dirla tutta, ma alla fine ce l'ho fatta, ho chiesto un po' in giro, e ho seguito alla lettera le indicazioni dei cartelli, mi sono pentita di quello che ho fatto e ti chiedo scusa" dissi a bassa voce tenendo lo sguardo fisso sul pavimento. "Vaniglia amore...stai bene? Ti è successo qualcosa?!" mi chiese il biondo seriamente preoccupato, fissandomi per la prima volta dopo tanto tempo negli occhi. "No no Justin sta tranquillo" gli risposi (mentendo). Anvhe se percepì (a mio parere) che qualcosa in me non andava, perché ero tesa, e perché lui capiva sempre quando c'era qualcosa in me che non andava, comunque mi sorrise e mi fece sdraiare sul suo lettone, prendendomi e incominciando a farmi il solletico.
"Justin smettila" urlavo io ridendo come una pazza. A un certo punto però entrò Selena. Ella rimase allibita davanti a noi, che scherzavamo come se fossimo stati fidanzati. Passarono poco più di due secondi e ella scappò via, sbattendo la porta. "Justin, non la segui?!" gli chiesi io con la testa bassa.."Nah" mi rispose lui, spostando lo sguardo dalla porta d'entrata a me. Ero davvero sorpresa dalla risposta che mi aveva appena accennato. "Justin vai!" lo spronai io indicandogli la porta con la mano, "no Vaniglia, non è più una bambina non può avere sempre tutto quello che vuole! La sola cosa che le interessa è avermi tutto per sé, deve capire che non c'è solo lei nella mia vita" mi disse con un tono molto deciso. In effetti aveva piuttosto ragione, ma non volevo che perdesse la sua ragazza per colpa mia. "Justin ti prego vai! Lei ti rende felice, lei ti ama, lei ti completa, lei in questo momento penserà che tu non la ami più quando invece non é così, vai, corri e diglielo, così sarà felice. Anch'io se fossi al tuo posto lo vorrei" gli dissi con un sorriso stampato sulle labbra. "Vaniglia sei speciale. L'ho sempre saputo. Amore okay mi hai convinto, per questa volta vado, ma torno subito aspettami" disse stampandomi un bacio sulla fronte.

×∂αωи× [Justin Bieber]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora