Capitolo 17 - Soires

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/// Lara ///

Alice ed il suo gruppo erano andati via già da un bel pezzo ed io continuavo a chiedermi perché in un mondo così ricco di possibilità nessuno aveva ancora inventato un metodo di comunicazione. Continuavo a torturare le mie povere unghie nervosamente mentre passeggiavo alla riva del torrente, di guardia assieme a Croix per prevenire un altro attacco come quello del giorno precedente.
Il fauno era calmo, disteso al sole con un sorriso beato stampato in volto. 
Lugus e Agave avrebbero controllato il cimitero e i confini del villaggio, era ormai ovvio che Nebula e Holli avevano un debole per i posti fitti di vegetazione. 

«Potresti smettere di farmi ombra?» Croix sbuffò lanciandomi un sassolino, mi voltai per imprecare contro di lui ma cercai di rimanere calma, non aveva senso continuare a litigare con il fauno, eravamo comunque legati da un patto che non avrei sciolto facilmente.
«Parlami delle tue terre» gli dissi prendendo posto accanto a lui, per un po' mi fissò confuso ma era chiaro che l'argomento lo entusiasmava, così scosse le spalle iniziando a narrare.
«Da dove dovrei iniziare? Beh, come già saprai, le tre dimensioni condividono la stessa configurazione geografica, con piccole differenze dovute dall'avvento della tecnologia nel mondo nuovo. Le terre di Nàre corrispondo al continente che voi chiamate Asia, non sono le mie terre di origine ma sono stato adottato da una famiglia di fauni quando avevo solo quattro anni. Durante la mia infanzia e adolescenza ho viaggiato molto con mio padre adottivo per tutto il continente, eravamo cacciatori di tesori, è così che mi sono innamorato di quelle lande e della sua gente. Non posso dire che lo stesso sentimento sia nato in loro, le creature magiche non sono mai viste di buon occhio... soprattutto quando il tuo aspetto ricorda quello del demonio».

Mai mi sarei aspettata di vedere nel volto del fauno un'espressione tanto triste, Croix si accorse del mio stupore e tornò subito serio, riprendendo il racconto.
«Incredibile ma vero la religione è qualcosa che ha effetto anche in un mondo ricco di magia e ragioni per cui un Dio ed un Diavolo non dovrebbero esistere. Nàre è ricca di questi racconti, vi sono molti tomi riguardanti Dei e Demoni, tutti diversi fra loro, che per una ragione o per l'altra regnano su tutte le dimensioni chissà per quale scopo. Per quanto detestassi le loro credenze, le trovavo affascinanti, più le conoscevo e più volevo sentirmi parte di quella comunità» il suo tono di voce più cupo, vidi le punta delle sue corna crescere leggermente, pensai che probabilmente la lontananza di Nabu lo avesse reso più padrone della sua magia.

«Per questo hai conquistato villaggi e città, rendendo tutti tuoi schiavi? Non è stata di certo una scelta saggia» commentai sempre più curiosa, come aveva fatto a diventare così potente?
Croix sorrise amaramente, la mia domanda lo aveva infastidito più di quanto immaginassi, prima di rispondere si grattò la nuca, evitò il mio sguardo e si concentrò sul corso d'acqua ai nostri piedi .
«Tu ed i tuoi amichetti rendete sempre tutto molto semplice. Vi sembra quasi ovvio che alcuni di noi siano semplicemente cattivi, tranne ovviamente quando vi tocca sul personale, prendiamo ad esempio Holli. Mangia delle povere ragazze innocenti e tu e la tua amichetta continuate a provare pena per lei. Nabu non sarebbe in grado di torcere un capello all'ondina nonostante gli stia rovinando la carriera da sciamano già in declino. Io non merito il beneficio del dubbio?» mi chiese quasi disgustato dalla mia presenza, sentii le guance arrossire e il mio sangue ribollire dalla rabbia.

«Non dovresti lamentarti proprio con me, è grazie alla sottoscritta che sei libero! Nabu e Lugus avrebbero potuto rispedirti in quella stupida lampada in qualsiasi momento ma non mi pare che l'abbiano fatto! Se le storie che dicono su di te non sono vere, allora sono tutta orecchie. Dimmi un po', è vero o no che hai ucciso gente innocente, è vero o no che hai regnato da tiranno?» gli chiesi tutto d'un fiato, offesa dalle sue accuse e dal suo sguardo pieno di disprezzo.

«Tutto bene qui?» mi voltai sorpresa dal sentire la voce di Lugus, non mi ero accorta del loro arrivo, Croix ne approfittò subito per sfuggire dalle mie accuse e tornare a fare lo spavaldo con la ninfa che mi stava sempre meno simpatica.
Lugus aveva portato con sé vecchi libri riguardanti le leggende della valle, era stata una mia richiesta e gliene fui grata, decisi così di allontanarmi dalla realtà per rifugiarmi in storie accadute in un tempo ormai lontano.

Prima ancora che la valle fosse sommersa dalla magia, gli uomini di Bhumi vivevano di caccia e agricoltura, l'unico credo esistente era quello rivolto al Dio Fato. Gli abitanti di quella terra erano devoti al Dio che ancor prima di creare la Terra ne aveva già scritto passato, presente e futuro. 
Alla divinità venivano dati in dono i propri figli, a volte la propria vita, in cambio della prosperità di tutti i villaggi. L'anno buio che precedette l'arrivo della magia nel loro mondo vide la morte di innumerevoli abitanti della valle, siccità e carestia erano i nomi dei demoni che avevano sopraffatto il Dio Fato, da cui non si avevano più segni ma in cui non persero mai la fede.
Tutto cambiò all'arrivo della prima tempesta dopo 13 mesi, un fulmine attraversò il cielo, colpendo l'unica quercia secolare di tutta la valle. Il contatto con l'elettricità spezzò in due il tronco robusto dell'albero, fu in quel momento che la magia raggiunse la prima dimensione.
Un flusso di aria magica sommerse l'aria della valle, i primi uomini quasi persero la vita nell'inalare quella fonte di energia troppo potente per i loro esili corpi.

Il piccolo popolo fu il primo ad attraversare il portale che si era aperto fra i due mondi, folletti e fate iniziarono a curiosare fra le case e gli abitanti che avevano sempre visto ma mai potuto sfiorare. Fauni, Ninfe, Elfi, Orchi e Goblin seguirono, quello che all'inizio sembrò un segno di Dio si trasformò in un segno del demonio. Gli abitanti scapparono alla vista di quelle creature così diverse da loro, dai lineamenti grotteschi e demoniaci. L'ultimo a varcare il portale fu lo stesso creatore dello squarcio dimensionale, lo stregone Mubiru. Poco si sa su di lui, si crede che sia fuggito dalla sua terra per diventare l'imperatore della prima dimensione, altre leggende parlano del suo amore proibito con un'umana del villaggio, uccisa per sbaglio da una delle creature che aveva portato con sé. La magia per molti, il Dio Fato per alcuni, non tardò a punire Mubiru, scegliendo fra gli umani un suo portavoce, il primo sciamano, che portò nuovamente equilibrio fra le dimensioni. La valle di Bhumi per molto tempo visse nella memoria delle vite perse in quella tragica tempesta, memoria che con il tempo svanì del tutto. 
Esistono ancora nella prima dimensione e soprattutto nella seconda dimensione, sostenitori di Mubiru e della sua visione di un mondo unito, senza la prigionia delle creature magiche in uno spazio che esiste fra due realtà ma privo di interazione.

Sfogliai velocemente le pagine del libro, volevo trovare un capitolo dedicato alle streghe della valle. Conoscevo la storia di Mubiru, ma era la prima volta che leggevo del suo amore per un'umana. Non potetti non pensare alla mia discussione con Croix e su come tendiamo sempre ad accusare la malvagità senza capire le motivazioni. Scacciai quei pensieri, in ogni caso il fine non giustificava i mezzi, non quando molte vite erano state portate via. 

Non erano state in molte le streghe ad attraversare il portale, furono tre i covi iniziali che giunsero nella valle prima di moltiplicarsi in tutti i continenti. Come ogni creatura magica, non giovava immediatamente di una buona reputazione, soprattutto quando la fonte della magia era nera. Non più puro sangue, le nuove streghe avevano poteri limitati rispetto alle loro antenate, spesso nei villaggi si occupavano di curare e medicare gli umani affetti da malattie ed avvelenamenti. Ogni Castello non poteva non avere una strega al suo interno capace di garantire la salute del Re e della famiglia Reale. La tradizione venne spezzata quando girarono le prime voci sulla discendenza di alcune streghe legata strettamente a quella di Mubiru, tra le creature magiche scappate dalla seconda dimensione, vi era infatti sua sorella, Soires Pavani. 

Il libro mi cadde dalle mani nel leggere quel nome, soprattutto, quel cognome. Agave sussultò nel sentire il tonfo che fece la copertina di pelle nello sfiorare il prato, Lugus lo raccolse per porgermelo nuovamente, quando non risposi al suo gesto, Croix gli tolse il libro dalle mani leggendo il paragrafo che mi aveva sconvolta. Pavani era il mio cognome, quello di mia madre e quello di mia nonna! Pensai in quel momento che era un'informazione che avrei fatto meglio a tenere per me, quando mi risvegliai vidi il fauno porgermi nuovamente il libro.
«Grazie Lugus, solo rileggere di orchi mi ha dato i brividi» mentii all'apprendista che era sorpreso dalla mia reazione, per fortuna non fece domande tornando a nutrire Ida.
«Non si parla di orchi in questa pagina» bisbigliò Croix sorridendo, poi aggiunse «ho letto qualcosa di molto, molto più interessante».

Ciao! Oggi sono in vena di rivelazioni! B)

Perchè ho scelto il nome Alice? Perchè amo questa canzone:

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 31, 2021 ⏰

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Nabu e le StregheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora