𝟮𝟯:𝟱𝟰

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Louis si avvicinó nuovamente a me, ormai riuscivo persino a sentire il suo respiro sul collo. Le sue mani erano poggiate sul muro alle mie spalle, e tutt'un tratto cominciò a giocare con i miei ricci. "Eddai Styles, solo un piccolo bacio" sussurrò abbozzando un piccolo sorriso, il suo alito era pura Vodka.

Dopo pochi secondi mi guardò negli occhi e indovinate un po'?
Mi ritrovai di nuovo a pensare perché fossi amico di una persona del genere.

Il più grande abbassò lo sguardo per infine rivolgerlo verso il telefono.
«Che ore sono?» Chiesi appogiandomi contro la parete dell'armadio, cercando di allontanarmi il più possibile da lui.
«È passato solo un minuto» disse sbuffando, poi poggiò la bottiglia di birra per terra e mi guardò.

I suoi occhi color blu iniziarono a scrutarmi facendomi sentire a disagio. Non mi è mai piaciuto essere fissato, soprattutto da lui. Louis è una di quelle persone che ci provano con tutti (donne e uomini inclusi), insomma, è un po' uno di quei ragazzi che se ne avessero la possibilità bacerebbero persino un piccione.

«Per caso stai cercando di comunicare telepaticamente con me, perchè sai non credo funzioni proprio così...» chiesi in modo ironico, cercando di non sembrare troppo agitato.

Il più grande si passò la lingua sulle labbra  «Oh, la principessa è a disagio?» chiese avvicinandosi leggermente. Io cercai di allontanarmi il più possibile da lui, il che mi risultò alquanto difficile dato che eravamo in un armadio largo nemmeno un metro.

Il ragazzo dopodiché ridacchiò, poi posò il suo sguardo su di me, volevo solo guardare da un'altra parte, ma non ci riuscivo, i miei occhi erano attratti dai suoi, era come se lui fosse la mia Kryptonite.

Dopo qualche secondo distolse lo sguardo e poi si passò una mano fra i capelli lisci. Solo allora notai che aveva le guance arrossate, era per caso in imbarazzo?

«Ti senti bene?» Chiesi.
«Fa caldo qui, non trovi?» non mi dette neanche il tempo di rispondere che si tolse la giacca color nero seppia, rivelando parte del suo fisico. Così facendo, era rimasto solo con una maglietta nera aderente, la quale fasciava il suo torace. Lo vidi alzarsi pure il lembo della T-shirt, ma lo fermai subito.

«C-Che stai facendo?» chiesi, e nel mentre sentii le mie gote diventare di un colore rosso acceso.

«Mi tolgo la maglietta, ripeto sto morendo di caldo...» fece per togliersela ma lo fermai subito. In quel piccolo lasso di tempo notai i molteplici tatuaggi che aveva sulle braccia e sul torso.

«Se continui a fissarmi inizierai a sbavare» disse avvicinandosi lentamente a me.

Feci alcuni passi indietro fino a schiacciarmi contro la parete dell'armadio, lui si allontanò subito e mi diede una pacca sulla spalla.
Voleva solo provocarmi, niente di più e niente di meno.
O almeno questo è quello che pensai.
Ma non sapevo ancora una cosa, ovvero ciò che sarebbe successo in seguito.

Sapete, Louis è una di quelle persone che se vuole può mandare a puttane la tua vita ma allo stesso tempo può anche migliorartela. Non so come ciò sia possibile, ma lo è.
Credetemi.
Purtroppo ero troppo giovane e ingenuo per immaginare ciò che sarebbe successo dopo.

𝟳 𝗺𝗶𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝗮𝗱𝗶𝘀𝗼||𝗹𝗮𝗿𝗿𝘆 𝘀𝘁𝘆𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora