Aldea si allontanò dai due Serpeverde, così da permettergli di ripassare insieme alla squadra le loro strategie prima dell'inizio della partita. Il calore e la luce che inondavano il campo poco tempo prima stavano sparendo, il sole iniziava ad essere coperto dalle nuvole mentre si innalzava una leggera brezza.
La ragazza si incamminò verso le tribune, cercando tra le decorazioni verde e argento una folta chioma di ricci scuri e scompigliati. Era impossibile non accorgersi della sua voce squillante che aveva il potere di distruggere il cuore di un ragazzo pronunciando anche solo una lettera.
In quel momento stava appunto parlando con un povero corvonero che aveva trovato il coraggio di chiederle di uscire con lui. Lo guardò con un sorriso stampato sulle labbra mentre gli occhi, freddi, privi di ogni emozione, lo squadravano dall'alto in basso.
"nessuno trova mai il coraggio di avvicinarsi a me, di parlarmi, tutti hanno paura di me, ma tu..."
Ad ogni parola, si avvicinava un po' di più allo sfortunato, parlando con voce suadente, in quel modo che la sua cerchia ristretta di amici conosceva alla perfezione.
Guardò il ragazzino negli occhi per poi lasciarsi andare ad una risata gelida, si allontanò e con uno scatto della testa colpì la persona affianco a lei con i suoi lunghi capelli.
"tu hai persino avuto il coraggio di pensare di poter essere all'altezza di una come me, di avere una possibilità, di aver il diritto di rivolgermi la parola. Ti consiglio di non riprovarci, la prossima volta potrei non essere più così gentile"
Rimase un sorriso accennato sulle labbra mentre nei suoi occhi si poteva solo vedere disprezzo. Poco lontano dalla scena si trovava anche Rodolphus che, avendo sentito tutta la conversazione, cercava di non scoppiare a ridere.
Non riusciva a distogliere gli occhi dalla bellezza disarmante di Bellatrix Black, ma non si trattava solo di quello; era rimasto rapito da quella ragazza molto prima, ancora prima che i loro genitori organizassero il loro matrimonio che sarebbe avvenuto l'anno successivo, dopo la fine degli studi. Quella ragazza era l'unica che riusciva a tenergli testa, ciò che provava per lei però era solo ammirazione.
Bellatrix non ci mise molto ad accorgersi della presenza di Aldea, la sua espressione cambiò mostrando un sorriso vero e pura felicità nei suoi occhi, non molto diversa fu la reazione della ragazza affianco lei.
La riccia era affiancata da sua sorella Narcissa, con lunghi e lisci capelli biondi, che era intenta a far apparire una sciarpa con i colori della sua casa dopo aver fatto un breve movimento di bacchetta.
Le due sorelle Black si avvicinarono ad Aldea, seguite dal Lestrange maggiore, mentre impazienti aspettavano l'inizio della partita che non tardò ad arrivare.
Regulus era fermo sulla sua scopa mentre guardava il gioco svolgersi sotto di lui, lo sguardo era pronto a cogliere qualsiasi luccichio ma del boccino d'oro non c'era ancora nessuna traccia.
I Serpeverde giocavano silenziosi; erano pronti ad aiutarsi l'uno l'altro ma nessuno apriva bocca, non era necessario, potevano comunicare anche solo attraverso uno sguardo.
James d'altronde stava usando la stessa tecnica del piccolo Black, era immobile mentre gli occhi si spostavano veloci sui componenti della sua squadra.
Spesso urlava qualche incoraggiamento verso i Grifondoro, esultava se facevano un punto e dava consigli se si trovavano in difficoltà, tutto con un grande sorriso stampato in viso.
Appena il boccino entrò nella visuale dei due cercatori, la loro attenzione si spostò su di esso e, poco dopo, entrambi si lanciarono nell'inseguimento.
Si trovarono uno di fianco all'altro, cercando di superarsi a vicenda, Regulus con uno sguardo minaccioso mentre James aveva un sorriso divertito sul volto.
Il piccolo Black riuscì ad avere un leggero vantaggio su Potter, bastava poco per riuscire a far vincere i Serpeverde, ma poi le cose precipitarono.
Mentre il gruppetto di Aldea seguiva con attenzione ogni mossa del Serpeverde, dalle tribune dei Grifondoro si innalzò una voce inconfondibile.
Sirius si trovava in piedi, con una bacchetta puntata alla sua gola per amplificare la sua voce e farsi sentire da tutti, mentre con entusiasmo iniziava ad urlare.
"guardate tutti, quello è mio fratello! Non avete nessuna possibilità di vincere idioti Serpeverde che non siete altro, James Potter è invincibile. Continua così Jamie!"
Il discorso d'incoraggiamento verso il suo migliore amico fu interrotto da un'occhiataccia da parte della professoressa McGrannit quindi, anche se controvoglia, decise di risiedersi non avendo abbasta forze per contraddira.
Appena Regulus sentì il discorso, provò come una stretta allo stomaco. Continuava a ripetersi che Sirius non aveva alcuna importanza, non faceva più parte della sua vita da tempo, ma sentirlo chiamare "fratello" qualcuno che non era lui e sapere che stava tifando per la squadra opposta, ebbe un effetto inaspettato su di lui.
Il piccolo Black perse la concentrazione e, in un attimo di confusione, lasciò che James lo superasse e prendesse il boccino, facendo così vincere i Grifondoro.
Potter si girò verso Sirius, si scambiarono uno sguardo pieno di felicità, di orgoglio, di affetto, non servivano parole. Uno sguardo simile passò anche tra i Serpeverde nella tribuna: Aldea guardava Regulus disorientato, con un velo di tristezza negli occhi, Narcissa concentrava tutto il suo odio su Sirius, Bellatrix si girò verso Rodolphus, bastò un cenno da entrambe le parti a far scatenare il caos.
Tutte le scope erano indirizzate verso il terreno, ma James perse il controllo. La sua scopa sembrava impazzita, stava portando il Grifondoro da una parte all'altra del campo con una velocità impressionante. Non aveva mai stretto con tanta forza un manico di scopa e non aveva mai provato tanta paura in volo.
Spesso si trovava a volare a testa in giù, era come trovarsi all'interno di una centrifuga, per poi rischiare di andare a schiantarsi da qualche parte o trovarsi catapultato verso le tribune.
Gli spettatori erano nella confusione totale mentre i professori si sbrigavano a prendere le bacchette. Si sentì un tuono in lontananza e la scopa puntò verso il terreno, James cadde procurandosi varie ferite e, poco dopo, perse i sensi.
Tutti si catapultarono nel campo, il Grifondoro fu portato con urgenza in infermeria mentre si vedeva il terrore negli occhi di ogni studente, persino alcuni tra i Serpeverde erano spaventati.
Sirius fu allontanato da James, cercava in ogni modo di reprimere le lacrime anche se con scarsi risultati. Nonostante Remus e Peter, i suoi due migliori amici, cercavano di trattenerlo, fuggì da loro raggiungendo il gruppo di Serpeverde sul lato opposto del campo.
Non si preoccupò di nascondere le lacrime, si avvicinò a Regulus iniziando a sbraitargli contro, guidato da un'impeto di rabbia. Non nascose l'odio che provava in quel momento, quello che disse forse non era del tutto vero ma era preoccupato per il suo migliore amico, non riusciva a collegare la bocca al cervello.
Continua...
Angolo Autrice
Scusatemi per eventuali errori di battitura.
Se volete lasciate una stellina e un commento, sono accettate critiche costruttive.
Il prossimo capitolo uscirà mercoledì.
Ehilà!
Credevo di riuscire a pubblicarlo ieri, scusatemi per il giorno di ritardo.
Bene, se i Serpeverde non fanno qualche casino non sono contenti! Ditemi voi, perché credete l'abbiano fatto? Volevano solo divertirsi o c'era dell'altro dietro?
Cosa credete che farà Sirius?Cosa pensate di questo capitolo? ✨
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Towards Darkness | Slytherin Old Generation
FanficHogwarts, 1975. Vi racconterò degli anni in cui i Malandrini erano ad Hogwarts, vissuti dai Serpeverde. Non vi parlerò di buoni e cattivi, solo di ragazzi che hanno scelto un lato da cui schierarsi e hanno fatto tantissimi errori. Alcuni rimedierann...