-Che dici? Per le 22 saremo fuori da qui?- chiese ironicamente la mia migliore amica, lanciando un'occhiata furtiva alle tremila persone che ci circondavano e che riempivano la Feltrinelli di C.so Buenos Aires.
Sorrisi distrattamente asciugandomi le mani sudate sul jeans scuro.
-Guardate! É arrivata Marta!!- gridó una ragazza perforandomi un timpano, iniziando a dimenarsi per farsi notare dalla bionda.
Appena Claire sentí l'affermazione della ragazza, scattó in piedi come una molla.
-Torno subito.- mi gridó prima di sparire tra la folla.
Se ne era andata senza darmi il tempo di rispondere, mi aveva lasciata sola in balia di centinaia di bimbeminchia pericolosamente in calore e aveva perso il posto in fila.
Iniziai a pensare a cosa fare quando Claire sarebbe tornata e ad un plausibile motivo per la sua fuga improvvisa.
Infilai le cuffiette e mi lasciai cullare dalla graffiante voce di Sia, non pensando più a tutto il casino che mi circondava, a tutte quelle persone che in quel momento erano lí per il mio stesso motivo: poter dire grazie a quella persona che mi faceva stare bene, senza neanche saperlo.
I miei pensieri furono interrotti dalle urla che si levarono improvvisamente dal tappeto di gente presente in libreria.
-Ma che succede?- chiesi confusa alla ragazza al mio fianco, che saltava ininterrottamente.
Lei non rispose ed allungó il braccio verso un punto imprecisato alle mie spalle.
Mi voltai per vedere di cosa si trattasse e il mio campo visivo fu occupato improvvisamente da una delle cose piú belle che avessi mai visto.
Marco era già seduto al tavolino, con un sorriso stampato sul volto ed un pennarello impugnato saldamente nella mano destra.
La prima ragazza salí le scale correndo e, non appena si trovó a pochi passi da lui, gli gettó le braccia al collo, stampandogli un bacio sulla guancia.
Continuavo a ripetermi di stare calma, che tanto non doveva fregarmi se alcune ragazze alle mie spalle erano indecise se dargli un semplice bacio sulla guancia o magari metterci una puntina di lingua per lasciargli in ricordo un campione di saliva, utile a clonarle.
Cercando di non pensare a tutti i discorsi che si svolgevano alle mie spalle, spostai lo sguardo alla destra di Marco, scorgendo Marta e... Claire.
Focalizzai lo sguardo su di lei, notando che cercava di dire qualcosa a Marta, mentre accompagnava il discorso con ampi gesti delle braccia e delle mani.
Mi aveva promesso di starmi accanto durante quel momento cosí importante e, invece, si trovava a parlare con Marta.
Oramai non mancava molto al mio turno e iniziavo seriamente ad innervosirmi.
Cercavo di non pensare a Claire accanto a Marta, al vuoto che avevo vicino e alla ramanzina che le avrei fatto una volta uscite di lí.
La mia attenzione, però, fu catturata da Marta che, con fare seccato,
prima ordinó ad un bodyguard di portare Claire fuori, poi si sporse verso l'orecchio di Marco, sussurrandogli qualcosa.
Nico mi spinse verso Marco e, prima che potessi accorgermene, mi ritrovai accanto a lui.
-Ciao, te sei?- mi chiese con un sorriso dolcissimo.
"Ora muoio" pensai mentre pronunciavo il mio nome quasi automaticamente.
-Ferrara?- chiese in seguito alludendo al mio cognome.
Annuii incredula, mentre nella mia testa regnava la confusione più totale e le domande piú assurde.
"Come conosce il mio cognome?" Mi chiesi per tutto il tempo mentre sentivo il cuore esplodermi nel petto.
-Ti dispiace aspettarmi fuori?- sussurrò mentre assumeva una posa decente per la foto.
-Hai sbagliato persona...- risposi dopo aver afferrato il cd appena firmato.
-No, sei proprio te che sto a cercá!- concluse mandandomi via con una pacca sulla spalla.
Uscii ancora incredula dalla libreria, trovando davanti ai miei occhi Claire, comodamente seduta sul marciapiede.
-Com'é andata?- domandó lei venendomi sorridente vicino.
-Sei una stronza!- iniziai allontanandomi da lei. - Mi avevi promesso che mi saresti stata accanto in un momento importante come questo, invece sei sparita per andare a parlare con Marta!-
Prese fiato, come se volesse dire qualcosa in sua difesa, ma lasció la parola al silenzio che si era formato e tornó a sedersi sul marciapiede.
-Hai detto tu a Marco di me, vero?- mi affiancai a lei.
-Ora sa tutto, vero?- incalzai stimolata dal suo silenzio.
-Lui non sa niente.- disse duramente prima di avvolgersi totalmente nel silenzio, forse offesa dal mio rimprovero, per altre due interminabili ore.
All'improvviso, Marta varcó la soglia della piccola porta sul retro dell'edificio e iniziò a cercare qualcosa, o meglio qualcuno, con lo sguardo.
Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Claire, sorrise in modo forzato e si avvicinó a noi afferrandoci per i polsi.
-Dai, dai, dai... dobbiamo essere veloci!-
Non ci dette il tempo di parlare e ci condusse verso un'Audi nera parcheggiata vicino all'uscita.
Ci spinse con poca grazia sui sedili posteriori e richiuse bruscamente lo sportello.
-Marco sarà qui a momenti... voi cercate di non farvi vedere molto dalle altre, abbassatevi.-
Ero sotto shock, non capivo cosa mi succedeva attorno e, ovviamente, la confusione aumentó quando lo sportello al mio fianco si aprí permettendo ad un ragazzo di sedersi sul sedile acca to al mio.
Dopo che Marta ebbe dato il permesso di partire all'autista, il ragazzo si sbottonó lentamente il giubotto e, dopo essersi allacciato la cintura di sicurezza, si giró verso di me.
-Ciao sono Marco, ma chi mi conosce bene, mi chiama Christian Grey...- mi porse la mano accompagnando la frase con uno sguardo ammiccante.
Spalancai gli occhi ripetendo mentalmente la frase che lui aveva appena finito di dire e ri graziai mille volte il buio che c'era in quel momento, che non permise a nessuno di vedere il rossore che faceva da padrone sulle mie guance.
-Pí, non spaventarla!- Lo ammoní Marta trattenendo una risata. -Dalle il tempo di conoscerti per bene e vedrai che si spaventerá di sicuro!- concluse scherzando.
Qualsiasi cosa volesse dire tutto quello che mi stava succedendo quel pomeriggio, mi piaceva e mi faceva stare bene.
Era la prima cosa positiva dopo due anni di tristezza e sofferenza.
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Time of my life
FanfictionLa vita di Alessia viene sconvolta dall'arrivo di una malattia... e di una persona che riuscirà a darle una speranza. |Marco Mengoni Fanfiction|