Capitolo 1.

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Capitolo 1.

1. Sentire qualcuno dirmi "TI AMO"

2. Dormire sulla spiaggia

3. Spendere 500€ in vestiti

4. Vedere Parigi

5. Vedere una partita del Milan allo stadio

6. Andare ad un concerto di Eminem

7. Cantare davanti ad un pubblico

8. Andare in discoteca

9. Picchiare il mio EX

10. Vedere mamma e papà

11. Vendicarmi con la signora Frizzi

12. Incontrare Marco Mengoni

13. Aspettare qualcuno che mi dedichi una canzone

14. Fare Bunjee Jumping

15. Innamorarmi di qualcuno

16. Accettare me stessa

17. Imparare ad andare sullo skate

18. Fare un tatuaggio

19. Tagliare i capelli

20. Fumare

21. Ubriacarsi

22. Fare l'amore

23. Passare una notte da barbona

24. Farmi un pearcing

25. Fare un bagno con i delfini

26. Guarire

27. Essere felice

28. Scoprire chi mi ha fatto cosí male

29. Cambiare la vita di qualcuno

30. VIVERE.

Ero seduta alla piccola scrivania situata nella mia stanza, nel piccolo appartamento Milanese, nella quale io e Claire ci eravamo trasferite ormai da 3 anni.

É incredibile come a volte la vita possa riservarci cose belle e cose brutte allo stesso momento.

Insomma, il trasferimento a Milano aveva segnato un traguardo importante nelle nostre vite, importante quanto la scoperta del mio tumore, importante quanto il tempo che mi rimaneva da vivere.

Perché era tempo importante e stava passando troppo velocemente, come se qualcuno avesse avoluto farlo contro di me.

Nonostante fosse passata già una settimana da quando il dottore mi disse che avrei avuto solo altri tre mesi di vita, l'aria che si respirava in casa era piena di tensione e tra me e Claire si era creato una specie di imbarazzo.

"Il pranzo é pronto!" Disse Cla interrompendo i miei pensieri.

"Arrivo!" Risposi distrattamente rimanendo con gli occhi incollati sul foglio.

La sentii rimanere sulla soglia della porta ancora per un paio di minuti, per poi andarsi a sedere sul bordo del mio letto.

"Come stai?" Chiese timidamente a voce bassa.

"Bhé insomma... devo ancora metabolizzare il fatto che probabilmente tra 3 mesi non saró piú qui e che il tempo sta passando troppo velocemente... ma sto bene, almeno per il momento." Mi girai verso di lei e le sorrisi sinceramente.

"Se non fosse stato per me..." esordì lei mentre una lacrima le scendeva lentamente sul volto "ora non staresti in questa condizione... é stata tutta colpa mia!"

"Cla, quante volte abbiamo affrontato questo discorso e quante volte ti ho detto che la colpa é stata tutta di quello stronzo ubriaco?"

"Se non ti avessi costretta ad andare in discoteca, non sarebbe successo..."

Ignorai la sua ultima affermazione e tornai con lo sguardo sulla mia lista, sentendo le lacrime premere per cercare di uscire.

Il ricordo di quella sera prese ancora una volta il possesso della mia mente, offuscando tutto il resto.

"HEI BELLA... DOVE SCAPPI?" CHIESE UNA VOCE MASCHILE ALLE MIE SPALLE.

MI VOLTAI SENZA RIUSCIRE A SCORGERE IL VOLTO CORRISPONDENTE A QUELLA SCURA FIGURA NASCOSTA NELL'OMBRA.
QUELLO ERA UBRIACO, NON SOLO PERCHÉ PARLAVA A STENTO E SI REGGEVA A MALA PENA IN PIEDI, MA PERCHÉ INIZIÒ SPUDORATAMENTE A PROVARCI CON ME.

"SENTI UN PÓ... NON SO CHE INTENZIONI HAI, MA PER TE LE SCELTE SONO DUE: O VIENI A CASA MIA, O FINISCE MALE."

SENTENDO QUESTE PAROLE USCIRE DALLA SUA BOCCA, CAPII CHE ERO STATA UNA STUPIDA A NON SCAPPARE DALL'INIZIO, INFATTI BASTÓ IL MIO PICCOLO TENTATIVO DI FUGA, PER SCATENARE LA SUA RABBIA.

"Ale... stai bene?" Chiese Claire preoccupata, vedendomi assolta nei miei pensieri.

"Si, tranquilla!" Risposi fingendo un sorriso e tornando alla mia lista.

"Ok... comunque il pranzo é sempre pronto..."

Annuii distrattamente alla sua affermazione, picchiettando il bordo della penna sulla superficie legnosa della scrivania.

Avvicinai la penna al foglio, mentre sentivo ancora la presenza di Claire alle mie spalle e scrissi quello che mancava.

'COSE DA FARE PRIMA DI MORIRE.' scrissi in in alto, al centro del foglio.

"Andiamo?" Piegai il foglio e lo riposi nel primo cassetto della scrivania.

Mi alzai e, dirigendomi verso la porta, le urtai il braccio, come per volerla invitare a venire con me.

Il pranzo andava avanti in maniera lenta e silenziosa.

Era uno di quei silenzi assordanti che vorresti rompere dicendo tutto quello che hai dentro, sfogando tutto quello che hai tenuto dentro per qualche anno, liberandoti da tutti i pesi di una vita.

"Cle, sei silenziosa... che hai?" Le chiesi dopo un'ora in cui lei non aveva fatto altro che fissare il suo piatto di spaghetti.

"Nulla, nulla...ehm... pensavo a una cosa..." mentiva.

"Mmh...bello, a cosa?"

"Ad una cosa mia."

"Ok." Lasciai la forchetta nel piatto e mi diressi verso la porta. "É solo che non voglio passare tre mesi in silenzio... tutto qui." Aggiunsi con una punta di amarezza.

Ci furono un paio di minuti di silenzio, poi lei si decise a parlare.

"Quindi domani é il grande giorno!!!" Gridó entusiasta.

Mi girai a guardarla con un enorme sorriso sul volto e con il cuore in tumulto solo al pensiero di ciò che sarebbe accaduto il giorno dopo.

"Non vedo l'ora..." sussurrai mantenendo il sorriso sulle labbra.

"Sono sicura che anche lui non vede l'ora!"

"Ma cosa dici? Non vede l'ora di incontrare migliaia di fan che non faranno altro che sbaciucchiarlo, strangolarlo e stargli addosso?" Dissi ironica.

"Tu sei gelosa delle altre!" Disse scoppiando in una grande risata.

"Mi sembra ovvio!" Risposi quasi infastidita. "Sono 5 anni che aspetto di vederlo e tutte quelle oche starnazzanti mi danno fastidio..." conclusi accompagnando il mio ragionamento con un finto atteggiamento di superiorità.

"Sei acida." Mi stuzzicó lei.

"Lo sai!" Aggiunsi velocemente con una linguaccia. "Marco é stato probabilmente l'unico che mi ha fatta crescere e capire molte cose... alla fine se non tenessi così tanto a lui sarebbe strano!"

Claire annuì, sorridendo al pensiero di quanto potesse essere forte quell'amore platonico che univa me a quel cantante della provincia viterbese, che di me, non sapeva neanche l'esistenza.

Time of my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora