C'era un'atmosfera rilassante nel piccolo ristorante dell'hotel Roma, dove l'autista aveva abbandonato me e Marco.
Non potevo credere che la testardaggine di Claire fosse riuscita a sciogliere il cuore di ghiaccio de "latarma"."Adesso tu e Marco ve ne andate a cena e parlate un pó... non spargere la voce e non parlare con nessuno!" Mi disse Marta con voce ferma e rigida prima di lasciarmi scendere dalla macchina.
-Non lo fai spesso, giusto?- chiesi distogliendo l'attenzione dal salmone nel mio piatto.
-Cosa? Ordinare salmone?- sorrise ampiamente stringendo i suoi bellissimi occhi marroni.
-No!- lo ripresi dopo una risata spontanea. - Intendo... mangiare salmone in un ristorante di un albergo 4 stelle, con una fan che conosci a mala pena...-
-Bhè, in verità no, sei un caso unico e speciale... e poi non è vero che ti conosco a mala pena... so molte cose di te!- asserí con la bocca piena.
Con un gesto della mano lo invitai a proseguire e ad elencarmi tutto quello di cui era a conoscenza, temendo che potesse iniziare a parlare della malattia.-Allora...- esordí mandando giù un boccone e abbandonando la forchetta nel piatto. -So che ti chiami Alessia Ferrara, che hai 23 anni e che... ti piace il salmone!- concluse indicando il mio piatto semi vuoto, prima di riappropriarsi della sua forchetta.
-Come volevasi dimostrare...non sai nulla di me.-dissi moralmente sollevata.
-Allora dimmi quello che non so.- sussurrò fermamente portandosile mani sotto il mento.
Rimasi in silenzio per un pó, giocando con quel poco salmone che rimaneva nel mio piatto.
Incominciai a pensare a cosa dirgli, a come comportarmi e a come cercare di evitare il discorso.-Non sai che ho un diploma in grafica pubblicitaria, amo cantare e che...- mi bloccai improvvisamente, indecisa se dirgli la veritá o no.
-E...- mi invitò a proseguire.
-Che sono malata di cancro da tre anni... mi rimangono tre mesi di vita...- conclusi abbassando i miei occhi lucidi e nascondendo l'amarezza racchiusa in quella frase con un piccolo sorriso.
Il silenzio caratterizzato dai suoi scuri occhi dall'espressione sconvolta, prese lentamente il sopravvento, fregandosene del brusio generale del ristorante.Dopo poco, stanca di tutto quel silenzio, mi alzai per andare in bagno, ma prima che riuscissi ad abbandonare la sala, Marco mi afferró per il polso e mi strinse tra le sue braccia, senza permettermi di parlare.
Continuò a stringermi per parecchio tempo e, solo quando sciolse l'abbraccio, mi accorsi dei suoi occhi lucidi.
-Piangi?- gli chiesi sorridendo teneramente al suo tentativo di asciugarsi una lacrima con il dorso della mano.
Lui si limitó a sorridere e ad accomodarsi nuovamente alla tavola, io lo imitai e lo lasciai parlare.-Cosa hai fatto quando sei venuta a saperlo?- chiese a fatica, quasi come se avesse paura a farmi una domanda del genere.
-Ho scritto una lista.- risposi con naturalezza.
-Una lista?-
-Si, una lista di cose che vorrei fare prima di morire... ma non penso di riuscire a realizzare tutti questi desideri...-
-Potrei leggere questa lista?-Sorrisi e lo guardai di sbieco, lasciai lo sguardo parlare al posto mio e gli suscitai una piccola risata.
-Tu che sai di me? - domandó una volta usciti dal risotrant, mentre attraversavamo la hall dell'hotel.
-Io so tutto di te...- assunsi un'aria da saputella e provai a mascherare invano una buffa espressione da stalker professionista.
-Sai anche cosa faró nei prossimi tre mesi?-
Mi fermai e lo guardai tornando immediatamente seria, capendo su quale discorso volesse andare a finire.
Curiosa della sua risposta scrollai le spalle e biascicai una giustificazione alla mia impreparazione.-Devo aiutare una ragazza fantastica a realizzare tutti i punti della sua lista...-
-Tu sei pazzo!- una risata nervosa mi scappó dalle labbra prima che potessi controllarla. - Tu non la conosci... quella ragazza!- non parlai in prima persona sperando fino in fondo che la ragazza da aiutare fosse un'altra.
-Ci sono persone che riescono a capire tutto in poco tempo... le capacità di ogni essere umano sono infinite, tra queste c'é anche quella di leggere il cuore di una persona scambiandoci due parole... o anche solo guardandola negli occhi...- puntó le sue iridi scure su di me, penetrandomi immediatamente con il suo sguardo profondo.
Imbarazzata dalle sue parole distolsi lo sguardo dai suoi occhi e iniziai inspiegabilmente a guardare un punto alle sue spalle.
-Perché lo faresti?- domandai cercando di capire quale fosse il suo interesse, con la curiosità che mi divorava lentamente.
-Non lo so perché...- iniziò dopo aver rumorosamente sbuffato - Prima ti dicevo che ho la capacità di poter leggere il cuore delle persone... e il tuo mi ha colpito. In questi tempi pieni di odio e opportunismo, sono rimasti in pochi a brillare di genuinità... penso davvero che tu sia una di queste...-
Eh si, come aveva la capacità di scavare nel cuore delle persone anche solo con una "semplice" canzone, riusciva anche a spiazzarti con due parole colme di spontaneità.
Infilai una mano nella tasca posteriore dei miei jeans e sfilai il foglio di carta sul quale avevo scritto la mia lista, con un sorrisetto stampato sulla faccia.
-Ok... puoi leggerla...- ammisi con un tono ancora abbastanza sostenuto e lo guardai mentre, dopo avermi ringraziata, leggeva in silenzio le parole scritte ordinatamente sul quel pezzo di carta, facendo scorrere gli occhi da sinistra a destra.
-Chi é la signora Frizzi?- mi chiese confuso con un sorriso presente sulle labbra.
-La mia vicina di casa... non è proprio un rapporto amoroso il nostro...- sorrisi al pensiero dei dispetti che io e la mia vicina ci facevamo quotidianamente.
-Due o tre punti mi imbarazzano...- si passò una mano rra i capelli, ravvivandosi il piccolo ciuffo castano -Ma passeremo oltre...- senza smettere di sorridere continuò ad incartarsi nel suo stesso discorso per almeno altri cinque minuti, cercando di farmi capire quanto i punti "Fare l'amore", "Aspettare che qualcuno mi dica TI AMO" e "Baciare qualcuno in cima alla tour Eiffel" lo imbarazzassero.
Ovviamente mi aveva costretta ad accettare il suo aiuto, nonostante non avessi capito bene cosa avesse in mente quel ragazzo che quella sera aveva portato un pó di luce nella mia vita.
Marco mi piaceva e iniziai ad averne la conferma.
Mi sentivo strana, come se qualcosa dentro di me continuasse a dirmi che il ragazzo che avevo sempre aspettato era finalmente arrivato ed era pronto a sconvolgermi la vita, proprio come avevo sempre sognato.
La voglia di non illudermi, peró, prese possesso di me, portandomi a pensare che nonostante tutte le pieghe che avrebbe potuto prendere quella faccenda, sarei rimasta con i piedi per terra a sognare di poter guardare quegli occhi per tutta la vita... o almeno, per quello che ne rimaneva.SPAZIO AUTRICE
Wow, non mi aspettavo he questa storia potesse piacere cosí tanto... e quindi GRAZIE a tutte le persone che hanno anche solo visualizzato.
Chiedo enormemente scusa per il mastodontico ritardo... ma la storia aveva iniziato a non convincermi piú e l'idea di abbandonarla mi aveva sfiorato diverse volte.
E nientee... un grazie speciale a @marmathers che mi supporta e sopporta nei miei scleri e a @AlexScrittrice per tutte le minacce ( che sono servite;) )
Sperodi riuscire a pubblicare il piú presto possibile e non dimenticate di farmi sapere cosa pensate della storia e di votare ;)EVAPORO.
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Time of my life
FanfictionLa vita di Alessia viene sconvolta dall'arrivo di una malattia... e di una persona che riuscirà a darle una speranza. |Marco Mengoni Fanfiction|