Avevo passato la notte a fissare il suo numero di cellulare scritto con calligrafia illeggibile sul retro di uno scontrino sbiadito, illudendomi del fatto che anche lui sperasse in una mia chiamata, dopo aver passato la notte a fissare il mio numero scritto sull'altra metà dello scontrino.
A malincuore sapevo che non sarebbe mai potuto accadere e non avevo la benché minima intenzione di passare gli ultimi tre mesi della mia vita ad aspettare la chiamata di un personaggio famoso che mi aveva fatto promesse che non sarebbero mai state mantenute.
'Sono passati due giorni e non mi hai scritto... sono libero di ritenermi offeso?' Queste parole comparvero sullo schermo del mio cellulare sotto la scritta ''MARCO'', sotto forma di SMS.
Mi passai nervosamente una mano in faccia e pensai per più di dieci minuti alla risposta da dargli.
'Non avrei mai voluto disturbare una porn...popstar impegnata come lei, Mr.Mengoni... chiedo venia.'
Mi sentivo assolutamente stupida.'Ahahah è solo una scusa, nun te credo!'
Sembrava tutto più facile di quanto pensassi, io scrivevo e lui rispondeva... mi sentivo una quindicenne in piena crisi ormonale.
'Guarda che non me ne faccio nulla del tuo appoggio... adieu.'
Inviai il messaggio quasi senza pensarci, ma subito dopo me ne pentii.Aspettai una risposta per tutta la mattina e quando stavo ormai per perdere tutte le speranze, il silenzio della casa vuota venne interrotto dal suono del citofono, il quale probabilmente segnalava l'arrivo di qualche testimone di Geova.
-Chi è?- chiesi pronta ad attaccare la preda.
-So Marco... scendi che ce se diverte!-
In una frazione di secondo, iniziai a correre da una parte della casa, cecando di prepararmi il più velocemente possibile.
Quel cretino faceva sul serio...
Uscii di casa in tutta fretta e mi diressi verso di lui salutandolo timidamente con la mano.
Lanciai uno sguardo veloce al suo abbigliamento.
Il suo fisico magro e slanciato era valorizzato da un semplicissimo skinny nero.
Il maglione bianco e nero che indossava, ero sicura di averglielo visto altre 1000 volte addosso e al pensiero mi scappò una risata che riuscii a soffocare in tempo.-Da dove vuoi iniziare?- mi chiese distogliendomi dai miei pensieri sul suo abbigliamento e riportandomi alla realtá.
-Ehm... credo che taglierò i capelli...- risposi decisa cercando di immaginarmi con un taglio di capelli diverso.
-Ma perché tutta questa voglia di tagliarti i capelli?- chiese poco dopo la nostra silenziosa partenza.
-Perché cadono...- mi limitai a rispondere con freddezza, chiudendo il discorso con quelle due misere parole e le lacrime che minacciavano di uscire daimiei occhi.
Continuai a guardare fuori dal finestrino senza distogliere lo sguardo dalla strada alberata che stavamo percorrendo a bordo della sua Smart grigio metalizzato.
La sensazione fastidiosa di sentire i suoi occhi addosso, cessó quando il samoforo di via Roma divento finalmente verde, così da permetterci di arrivare a destinazione.-Peccato... i capelli lunghi ti stanno bene...- sussurrò facendo sembrare la sua affermazione una riflessione destinata ad essere ascoltata solo da se stesso.
Sorrisi mentre aprivo lo sportello del passeggiero di quella piccola macchina, che Marco era riuscito per miracolo a parcheggiare a qualche isolato dal parrucchiere.
-Ti aspetto qui... voglio l'effetto sorpresa...- disse facendomi l'occhiolino il ragazzo bruno seduto al posto guida.
Non ci misi molto a dare a sfoltita a quella massa scura di capelli e dopo un'oretta uscii da quel posto pieno di signore di mezza etá che si agghindavano per eventi di ogni genere.
Appena mi sedetti in macchina, Marco mi tolse lentamente il cappuccio della felpa azzura dalla testa e si soffermó qualche istante a studiare il mio strano taglio di capelli.
Ben presto le sue labbra si aprirono fino a formare un ampio sorriso.-A bonaa!- gridò scompigliandomi i capelli, facendogli assumere una forma già più ragionevole.
-Sono strana...- ammisi guardandomi nello specchietto retrovisore, mentre Marco si fermava ad uno stop.
-Tutti i migliori sono strani...- disse di rimando senza distogliere lo sguardo dalla strada.
Rimasi qualche minuto a riflettere sulla frase che aveva appena detto, estraendone ogni possibile significato.
-Dovresti smetterla di mettermi in difficoltà con queste frasi ad effetto...- gli dissi poco prima che potesse parcheggiare l'auto davanti al portone del mio palazzo.
-Grazie davvero Marco...- dissi con gli occhi bassi sulle mie mani, incapace di incrociare il mio sguardo con il suo.
-Grazie de che? De averte accompagnata al parrucchiere?- rise lievemente scompigliandomi ancora una volta i capelli.
-No... insomma... grazie per quello che vorresti fare... non è da tut- -
-Ehi... ti ho detto che se lo sto facendo è perché voglio davvero aiutarti... non devi ringraziarmi...- il suo tono era dolce e bastò per farmi violentemente arrossire.
-Ora vai... Claire ti stará sicuramente aspettando...- aggiunse dopo poco.
Rimasi interdetta un attimo, attimo che bastò a farmi ricordare di non aver avvisato Claire della mia improvvisa uscita.
Salutai velocemente Marco e uscii dalla macchina, correndo attraverso l'atrio e per le scale, fino ad arrivare davanti alla porta di casa.
Non ebbi neanche il tempo di bussare, la porta di aprì subito dopo il mio arrivo, rivelando all'interno la figura di Claire.-Potrei sapere dove cazzo sei stata?- mi aggredì lei, prima di posare gli occhi sui miei capelli.
-Sono semplicemente uscita con Marco... mi ha accompagnata dal parrucchiere...- mi giustificai toccandomi una ciocca di capelli.
-Non pensi che sarebbe stato giusto avvisarmi? Mi hai fatto spaventare!- continuò a gridarmi contro.
-Quando fai così mi sembri mia madre... non pensi che sia abbastanza grande da poter uscire senza dover dare retta a nessuno?-
-Mi sto semplicemente preoccupando per te.. dovresti essere riconoscente...-
-No... hai solo paura che mi succeda qualcosa mentre tu non ci sei... Claire, io sono andata via di casa perché non sopportavo che qualcuno mi dicesse quello che dovevo fare... non ho nessuna intenzione di passare quello che mi rimane in una gabbia.-
Non le lasciai il tempo di rispondere e corsi in camera mia chiudendomi la porta alle spalle.
Avevo sempre odiato avere accanto qualcuno che avesse la pretesa di dirmi cosa fare e tutta quella preoccupazione da parte sua non faceva altro che farmi sentire legata.
Non mi sarei fermata, specialmente in quel momento in cui Marco era entrato nella mia vita.
Non l'avrei fatto scappare.
SPAZIO AUTRICE
Sono evaporata e mi sono rimaterializzata prima del previsto.
Queste cose non capitano tutti i giorni... quindi il prossimo capitolo lo pubblico nel 2076...Spero che questo capitolo vi piaccia e non scordatevi di cliccare sulla STELLINA ☆ e di commentare.
LOVE YOU ALL.

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Time of my life
FanfictionLa vita di Alessia viene sconvolta dall'arrivo di una malattia... e di una persona che riuscirà a darle una speranza. |Marco Mengoni Fanfiction|