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❝ 𝐍𝐎𝐌𝐄:: 𝘏𝘦𝘯𝘳𝘺 ❞ Deriva dal nome germanico Haimirick o Heimirich, composto dai termini haimi (o heim, "casa", "patria") e rich ("re", "potente", "dominante"); può quindi essere interpretato come "potente in patria", "capo della casa". Il passaggio da Haimirick a Heinrich è dovuto all'influsso di altri nomi germanici, come ad esempio Haganrich (da hagan, "giardino", "recinto").
« Tu! Sì tu, biondino con le lentiggini » Una voce lo sta chiamando, una voce di donna. Non l'ha mai sentita prima d'ora, ma è certo che non sia quella della mamma; la voce della mamma è calda e gentile, questa è rigida e fredda. Si guarda intorno confuso, non sa nemmeno perché si trovi lì; tra la miriade di bambini, Henry riconosce la voce. È una signora anziana, porta il velo, suo padre le chiama suore, quelle vestite così. Sa che sono persone buone, che aiutano chi è in difficoltà, eppure non riesce a capire...che cosa vuole quella signora da lui? « Salve... » non sa cos'altro dire, è in imbarazzo, lo stanno guardando tutti. « Come ti chiami piccolo? » la voce della suora si addolcisce un poco, dopotutto è solo un bambino. « Mi chiamo Henry signora » lui stavolta risponde prontamente, sperando di non esser tradito dal tono di voce nervoso. « Henry come? Ci saranno una ventina di Henry qui » la suora sta perdendo la pazienza, probabilmente pensa di avere a che fare con uno di quei ragazzini "strani" dei manicomi. « Henry Chapman, signora » arrossisce, continuando a non capire. Vede la suora scrivere, si guarda intorno, dietro di lui c'è una bambina con le trecce nere e, dietro ancora, un ragazzino con i capelli rossi, color carota. Alza lo sguardo, si trova davanti ad un enorme cancello, dietro di esso c'è un edificio ancora più grande. Sgrana gli occhi, forse ha capito, una domanda gli sorge spontanea. « Dove sono mamma e papà? »
