La Storia Si Ripete

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Pov's Hermione
<Hermione! È pronto il pranzo, cara!> sento gridare dal piano di sotto la signora Weasley. Sbuffo leggermente e rotolo giù dal letto. Mi ero finalmente assopita, visto che 'sta notte non ho dormito.
Non è stata la prima, né immagino sarà l'ultima.
Prima di scendere, mi concedo qualche minuto per schiarirmi la mente e mi appoggio con la fronte al vetro fresco della finestra. Il Sole è alto nel cielo e di tanto in tanto viene coperto da qualche piccola nuvola passeggera. Ci sono degli uccellini che volano e si appoggiano sulle fronde degli alti alberi.
Rabbrividisco a ripensare alla notte appena passata.

Sto correndo così veloce che immagino i polmoni scoppiarmi. Ho la vista sfocata dalle lacrime ma se mi fermassi mi prenderebbero. Mi tremano le gambe per l'energia che sto usando.
Un gridolino mi esce dalla bocca aperta in cerca d'aria. Batto il viso sul pavimento duro e con occhi sgranati mi volto. Sono inciampata su una rovina. Un pezzo di muro dell'imponente Hogwarts che ospita la guerra magica. Cerco di rialzarmi ma ormai so che è inutile. <Non morirò senza combattere> urlo con il poco fiato che mi è rimasto. Quando porto una mano al volto noto che è coperta di sangue.
Sangue?!
Comincio a cercare una possibile ferita ma un corpo prova di vita a pochi centimetri da me mi fa capire che non sono io quella lesa.
Mi avvicino gattonando. I capelli neri dell'uomo gli coprono il volto inerme e, quasi ironicamente, il mio cuore batte così veloce che basterebbe per entrambi.
Finalmente vedo i suoi lineamenti duri, il naso adunco e le labbra fini.
Severus.
Mi allontano, quasi folgorata.
Sento dei passi arrivare ma non cerco di nascondermi. Il cuore mi pulsa forte cosi come la testa, le mani e le gambe mi tremano e in moto di follia lancio lontano la bacchetta.
È inafferrabile.
Un Mangiamorte, una luce verde che mi colpisce il petto.

Butto fuori il respiro che avevo trattenuto.
Mi ripeto che è stato solamente un sogno, un incubo. Sono viva, sopravvissuta alla battaglia accaduta mesi fa.
Ma mi domando se essere ancora in vita sia una fortuna. Mi siedo a terra e ritorno con la mente alla notte appena passata.

Mi sveglio sudata nel letto, con lo stomaco sottosopra. Scosto le coperte lanciandole lontane. Ho bisogno d'aria.
Sento le pareti sempre più vicine, soffocanti.
"Va tutto bene, Hermione" mi ripeto. E me lo ripeto ancora, ancora e ancora.
Corro in bagno e vomito anche l'anima.
Sento le lacrime bagnarmi il viso e quando mi appoggio alla pietra fredda mi sento meglio.
La luce della luna illumina il bagno e mi concedo un sorriso nel momento in cui incontro lo sguardo delle stelle.

<Hermione, tutto bene?> domanda Molly entrando in camera mia. Sobbalzo e come un fulmine torno in piedi. <Sì sì> sussurro con un mezzo sorriso. La seguo giù dalle scale e lascio vagare lo sguardo sulla stanza ormai familiare.
Avevo deciso di restare un po' dalla famiglia Weasley, terminata la guerra.
Non volevo stare da sola e vivere con degli amici mi aiuta a staccare un po' la testa.
Il sorriso di Ginny mi scalda il cuore spezzato, contornato da oscurità.
<Herm...tutto bene?> mi chiede Harry. Non capisco la sua domanda fino a quando mi specchio in un riflesso di una finestra.
I miei occhi nocciola sempre sorridenti sono incavati e stanchi, mentre sotto ci sono due enormi occhiaie viola. Ho il viso smunto e macilento e i capelli sono scompigliati e secchi. <Non ho dormito bene stanotte> mi giustifico, sedendomi accanto a lui.
Guardo la pappetta di porridge nella ciotola davanti a me e lo stomaco mi si attorciglia. Dovrei mangiare per recuperare le forze, ma solo l'idea mi nausea.
<Vogliamo andare ad Hogsmeade dopo?> domanda l'energetica ed esuberante rossa accanto a me.
Mi avrebbe fatto bene.
<Non so se vi seguo, ragazzi. Sono molto stanca> dico, lasciando cadere il cucchiaio sul tavolo di legno.
La piccola cosa che mi batte all'interno non sembra voler guarire.
Ogni giorno la mancanza di Severus mi dilania il petto, come l'urlo del vento.
Nessuno sembra accorgersi dell'oscurità e della fatica che faccio nel non cadere. Nel non cadere dentro di me, soffocare nel mio mondo. Mi sembra di essere addormentata, quasi come se guardassi il mondo da un vetro e ogni giorno si appannasse sempre di più.
<Non hai fame?> mi domanda Ron, fissando la mia ciotola.
Un bussare forte e ritmato mi distoglie dal cibo e colgo l'occasione di evitare la domanda del mio migliore amico. <Vado ad aprire io...voi continuate a mangiare> esclamo con un sorriso, balzando il piedi.
Non so per quale motivo, ma un sentimento che non provavo da settimane mi fa fluire il sangue alla gote. Il legno è fresco sotto al mio tocco e il vento che mi scompiglia leggermente i capelli appena apro sento che potrebbe farmi cadere.
E se non l'avesse fatto il vento sicuramente ci sarebbe riuscito l'uomo dagli occhi neri come la pece che si staglia imponente davanti a me.
Non è possibile.
Scuoto la testa e le lacrime mi rigano il viso. <Non piangere> sussurra, facendo un passo in avanti.
<Severus...>.

FINE

Ciao a tutti, miei lettori!
Scusatemi infinitamente se non ho aggiornato prima, ma ora eccomi qua con l'ultimo capitolo della nostra avventura.
Devo ammettere che è stato doloroso scrivere quel "fine", ma sono felice di essere arrivata fin qui con voi.
Scrivere questa storia mi ha regalato un sacco di emozioni, che sicuramente senza di voi non avrei provato.
Quindi un grazie non rende nemmeno la metà.
Io con questo finisco qui, ma prometto che tornerò con una nuova storia, con nuove emozioni.
Vi chiedo solo di dirmi cosa ne pensate e se questa storia vi è piaciuta.
Un bacio💗

Fatto il misfatto!

erikatomei05

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