C'era una volta una farfalla, volava spensierata, non pensava che il flusso del vento l'avrebbe mai tradita, si lasciava trasportare, si cullava tra le sue onde. Non conosceva la pioggia, era sempre e solo stata baciata dal sole, così tenero e dolce il suo calore, non l'aveva mai bruciata.
Un giorno si trovò a fronteggiare una tempesta, si mise l'armatura e si impose con tutta la sua forza, era uno spettacolo della natura, una piccola creaturina che sfidava faccia a faccia un gigantesco mostro.
Pensava di aver vinto, che adesso avrebbe potuto rivolare serenamente baciata dal sole, aveva messo da parte l'armatura, non voleva risfiorare quel brutto ricordo... ma la tempesta tornò, più forte di prima, più distruttiva. La farfalla aveva esaurito le sue forze, non voleva più soffrire, non voleva riperdere quello che aveva costruito, si stava lasciando andare, stava per essere travolta.
Riguardò il sole, lo voleva salutare per l'ultima volta, il suo fedele amico, che caldamente gli era sempre stato accanto; iniziò a volare, gli si avvicinò e subito quella calda carezza le fece rivivere tutti i bei momenti, perché arrendersi e lasciare tutto questo? Non vale la pena lottare per la vita?
Riprese l'armatura, questa volta non era forte come prima ma non voleva rinunciare al canto del vento, al tappeto di profumi primaverile, al bacio del sole, al profumo del mare, ai sogni cullati dalle stelle; magari avrebbe perso ma non si sarebbe arresa senza difendere la vita.