<<Capitolo 6>> Dittatore

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Arrivammo davanti al suo ufficio, ero un po' in ansia, insomma.. sì, era pur sempre Norman

però.. e se non fosse d'accordo con noi?

e se volesse uccidere lo stesso tutti i demoni senza tener conto del piano di Emma?

non so..

Vabbè ormai eravamo davanti alla sua porta e non potevamo più tirarci indietro.

Emma girò la maniglia dicendo con voce alta e ferma:

"Norman!"

Entrammo, ma ciò che trovammo nella stanza non fu minimamente ciò che ci aspettavamo

Trovammo tre persone, tre ragazzi per essere più precisi, due maschi e una femmina

La ragazza aveva capelli castani con ciocche rosa, stava mangiando una specie di bistecca cruda (?)

Quello vicino alla scrivania era praticamente pelato, portava gli occhiali ed era ben vestito, oltretutto aveva delle cartelle in mano.. saranno importanti?

Infine l'ultimo aveva un po' più di capelli dell'altro, ma comunque era mezzo pelato ed era molto muscoloso, mi metteva un po' di paura..

Erano comodamente (erano buttati manco fosse il divano di casa loro) seduti nell'ufficio di norman, mangiavano e bevevano senza nemmeno accorgersi della nostra presenza

Ad un certo punto la ragazza dalle ciocche rosa disse con voce quasi seccata:

"Uhm.. chi sono?"
Volse uno sguardo agli altri due, che non risposero

Così Emma prese l'iniziativa e disse

"Ciao! Io sono Emma, dai su ragazzi presentatevi"

Ray:" Io sono Ray, ciao."

Mi guardarono entrambi e ovviamente mi presentai anche io

"Uh si io sono t/n.. piacere.."

Il ragazzo con gli occhiali guardò gli altri due senza risponderci o salutarci dicendo:

"Ah si, sono quelli arrivati ieri"

La ragazza rispose: "Ah già.. Così siete i fuggitivi eh?"

Ma chi si credono di essere? Chi sono loro? Noi siamo gli amici di Norman.

Questi si credono tanto potenti, stanno nel suo ufficio, sdraiati a mangiare..

Non lo potevo accettare

Chi lo aveva curato quando aveva il raffreddore!? Noi.

Chi gli preparava il pranzo tutti i giorni insieme alla mamma?! Noi.

Con chi giocava passando interi pomeriggi a divertirsi!? Con noi.

Con chi si è disperato per la scoperta dei demoni? È ovvio, con noi.

Quindi perché c'erano loro nel suo ufficio? Perché noi venivamo trattati da sconosciuti?

In quel momento avevo tremila domande per la testa, volevo solo delle spiegazioni.

Forse eravamo diventati un peso per lui? Degli sconosciuti?

O magari ricordi d'infanzia imbarazzanti, o vecchi, ormai obsoleti?

Loro erano i suoi nuovi fratelli, o forse lei era la ragazza?

E se fossero andati a letto insieme?

La mia testa stava per esplodere, continuavo a farmi domande, continue domande, senza mai fermarmi.

Dovevo capire subito chi fossero e perché erano lì, o sennò sarei impazzita

𝚗𝚘𝚛𝚖𝚊𝚗 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛// •𝐝𝐨𝐧'𝐭 𝐥𝐞𝐭 𝐦𝐞 𝐠𝐨•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora